Si è concluso nel migliore dei modi il corteo per la difesa degli spazi autogestiti indetto da Crash per sabato 6 ottobre. Al civico 106 della stessa Via Zanardi dove il 20 agosto l'intervento repressivo dell'amministrazione Cofferati aveva posto fine a un anno di occupazione, è stato liberato in mattinata un altro stabile, raggiunto intorno alle 17.30 dal corteo partito da Via Indipendenza. In Piazza dei Martiri le decine di migliaia di dimostranti hanno deviato dal percorso concordato dalla questura imboccando via Don Minzoni anziché via Marconi e dirigendosi verso la nuova struttura, dove da oggi gli attivisti del collettivo Crash potranno tornare a progettare le attività politiche e culturali del laboratorio del precariato metropolitano in lotta. Sul percorso è stato anche riaperto temporaneamente lo spazio di Via Zanardi 48, mostrando in una conferenza stampa come la necessità addotta dal Comune a ragione dello sgombero di operare urgentemente lavori di ristrutturazione fosse del tutto fittizia.
In serata notevoli difficoltà per i manifestanti che dovevano raggiungere le rispettive città di provenienza: per lunghe ore Trenitalia ha negato la possibilità di viaggiare a prezzi popolari, con la stazione centrale piena di agenti di polizia. Alla fine partiti sia il treno per il nordest che quello per Milano.
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Stabilitisi nel nuovo spazio, gli attivisti di Crash hanno diffuso un comunicato con cui annunciano che resisteranno ad eventuali tentativi di sgombero e rendono noto il programma delle iniziative per la prima settimana: a partire da un assemblea pubblica per martedì 9 e un presidio sotto la prefettura per giovedì 11. Con un altro comunicato Crash ha risposto alle accuse del segretario DS De Maria, che aveva paragonato i manifestanti ad "evasori fiscali".
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Nuovamente insieme le redazioni di VagAmondo, Radioboom e Zic.it vi hanno tenuto aggiornati per tutta la giornata di sabato sul corteo in difesa degli spazi autogestiti.
LA GIORNATA: passo per passo
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Vagamondo ore 11.30; finestre pomeridiane ore 16.00 - 18.00;
interviste a Beppe di Crash alla partenza e all'arrivo del corteo
ON AIR 103.1Mhz / streaming: http://www.radiocittafujiko.it:8001/rcf.mp3.m3u
Era teso il clima alla vigilia del corteo indetto da Crash per la giornata diel 6 ottobre. E' stata resa nota il 5 ottobre in mattinata l'autorizzazione della questura a un percorso simile a quello richiesto dal collettivo, escludendo la partenza da Piazza del Nettuno, ma è anche giunta la notizia del nulla di fatto nell'incontro tra gli ex-occupanti del Laboratorio di Via Zanardi 48 e il sindaco Cofferati, che aveva proposto "una sede entro quindici giorni".
Dopo la partecipata assemblea pubblica di sala Farnese [con audio], in cui Crash ha comunicato il percorso e annunciato di puntare a nuovo spazio (presentando inoltre il racconto inedito "Il Buddista"), sono state serrate le tappe di avvicinamento al corteo.
Martedì 2 si è tenuta la "Notte Bianca Resistente" [con audio] a cui il Collettivo Universitario Autonomo ha dato vita in via Zamboni, con assemblea pubblica, trash night e spray contest.
Ore di tensione per l'intervento di una trentina di poliziotti in antisommossa, come spiegato dai collettivi univerisitari in conferenza stampa [con audio]. E' stato inoltre condannato a sei mesi con la condizionale un senese di ventiquattro anni per aver rotto con una bottiglia la telecamera di un agente Digos.
Mercoledì 3, invece, è stato C38 a prendere parola in zona universitaria con un'iniziativa su politiche securiterie e metropoli [con audio]. A seguire, collettivi in piazza Verdi per un momento di comunicazione.
Quello che ha portato alla giornata del 6 è stato un percorso iniziato in piena estate, quando all'alba di lunedì 20 agosto le forze dell'ordine hanno proceduto allo sgombero del Laboratorio del Precariato Sociale Crash!, in via Zanardi. Polizia, carabinieri e vigili urbani hanno sequestrato il materiale trovato all'interno, prima di lasciar spazio alle ruspe che hanno demolito parzialmente l'edificio [FOTO].
Ad ordinare lo sgombero del quinto spazio occupato dal collettivo in pochi anni è stata l'amministrazione comunale con un'ordinanza firmata una settimana prima.
In poche ore sono giunti numerosi attestati di solidarietà agli attivisti di Crash! e di condanna dell'ennesimo sgombero dell'era Cofferati [1-2-3-4-5-6-7-8], che continua a portare avanti la sua idea di una Bologna sempre più escludente ed autoritaria. L'anomalia cofferatiana, cioè, ha scritto un altro capitolo.
Nella conferenza stampa tenutasi martedì 21 nel cortile di Palazzo d'Accursio, gli attivisti del collettivo hanno speso parole di fuoco per la giunta: "si apre una fase di conflitto permanente e sono di fatto chiusi tutti i margini di discussione politica con l'amministrazione Cofferati". Sono state inoltre denunciate probabili irregolarità nell'ordinanza di sgombero.
Ed è con un comunicato diffuso il 31 agosto che Crash marca "un assoluta incompatibilità" con "chi sta uccidendo questa città", facendo appello a "tutti coloro con cui abbiamo tracciato segmenti del nostro percorso, coloro con i quali abbiamo condiviso battaglie, piazze, assemblee, socialità" per costruire per il 13 ottobre un corteo cittadino, "in difesa degli spazi sociali e contro il modello cofferatiano". Il corteo è stato successivamente anticipato al 6 ottobre.
La lunga lista di adesioni che stanno pervenendo all'indirizzo mail baz et ecn punto org ha fatto sì che, contrariamente alle originarie intenzioni, il collettivo abbia deciso di dare comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza del percorso della manifestazione, al fine di evitare che manifestanti provenienti da altre città italiane restassero bloccati in stazione.
Quale che sia la risposta della questura, hanno precisato lunedì 17 settembre in una conferenza stampa, "non saranno accettati divieti", aggiungendo che la presenza in piazza della federazione felsinea del Prc, che si era detto disposta a partecipare solo ad un corteo autorizzato, "non è gradita comunque perché al partito avevamo posto la condizione di togliere l'appoggio a questa amministrazione e non l'ha fatto". Alcuni esponenti di Rifondazione hanno risposto con una lettera pubblica in cui chiedono di poter riaprire il confronto "pubblicamente, senza pre-giudizi o paletti".
Intanto, un filo ideale lega il corteo di Crash a quello del centro sociale danese Ungdomshuset, che scenderà in piazza lo stesso 6 ottobre a Copenaghen per riappropriarsi di uno spazio dopo il violento sgombero del 1° marzo.
Tutte le interviste in MP3
- 06/10 - Beppe di Crash all'arrivo del corteo (dallo speciale di Vagamondo)
- 06/10 - Beppe di Crash alla partenza del corteo (dallo speciale di Vagamondo)
- 03/10 - Andrea (C38) sull'iniziativa "Metropoli sicure?" (da Radioboom#49)
- 03/10 - Marco, del Cua, sull'intervento della polizia nel corso della notte bianca
- 02/10 - Beppe, di Crash, sul percorso e gli obiettivi del corteo
- 01/10 - Loris, del CUA, sulla notte bianca resistente (da Radioboom#49)
- 29/09 - Marco, del CUA, sulla notte bianca resistente (da Vagamondo)
- 29/09 - Marco, del CUA, sull'assemblea pubblica (da Vagamondo)
- 03/09 - Giuseppe di Crash sulla manifestazione (da Radio Onda d'Urto)
- 27/08 - Due attivisti del Laboratorio sullo sgombero (da Radioboom#45)
- 20/08 - A caldo il giorno dello sgombero (da Radio Onda d'Urto)