Gli amministratori territoriali in Italia vivono di malintesi. Completamente disinteressati ai beni comuni (che dovrebbero tutelare per conto di tutt*), ai valori politici (che misconoscono), alla spontaneità delle relazioni sociali (da cui sono infastiditi), si dibattono tra proclami astratti e demagogici da un lato e goffi dispositivi sanzionatori dall'altro.
Con l'interessante risultato di livellare (strumentalmente?) il dibattito pubblico a Verona come a Torino, a Bologna come a Padova, su localismi vuoti e meschini.
Così, nell'attesa di nuovi mirabili provvedimenti di PS per l'inverno (messa al bando dei parabrezza lavati, chiusura di scuole e servizi pubblici nei giorni di shopping.), dovremmo forse rassegnarci a vedere trattate tutte le esperienze di partecipazione politica e auto-organizzazione nella socialità, cultura e controinformazione delle città con le categorie del diritto fondiario o di una supposta questione securitaria?
Giammai!
Non si rinuncia alla volontà di organizzarsi dal basso per determinare processi di critica, arricchimento culturale e di trasformazione delle città, nella direzione che immaginiamo: quella di spazi aperti e inclusivi per tutte le diverse soggettività di cui si compone la cittadinanza reale, all'interno dei quali relazioni sociali e servizi pubblici permettano l'affrancamento dai vincoli di oppressione economica, sociale, patriarcale.
Forme di vita, appunto, da contrapporsi al vuoto degli spazi urbani desertificati dall'edilizia speculativa, dalla trasformazione economica a-responsabile, prima ancora che dai personalismi di un Cofferati o un Tosi, veri agenti di degrado culturale e sociale.
Al centro sociale La Chimica di Verona e al Laboratorio Crash! di Bologna, con cui abbiamo condiviso tante lotte i questi anni, attaccati strumentalmente a ferragosto, tutta la solidarietà e vicinanza di Antagonismogay.
Vai alla feature Sgombero Crash, altro trofeo per Cofferati