QUINDICESIMO GIORNO DI TREGUA - Feb. 02 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Nuovo raid israeliano sulla striscia di Gaza. Il bilancio è di un morto e quattro feriti. Secondo quanto ha riferito con una notizia dell'ultim'ora la Tv araba 'al-Jazeera', i colpi dei caccia israeliani avrebbero colpito un'auto civile che si trovava a Rafah. Il raid israeliano è stato giustificato da Tel Aviv con il lancio di alcuni razzi palestines sul Neghev. La resistenza palestinese nega il proprio coinvolgimento nel lancio di razzi e accusa Israele di inventare pretesti per riattacare la Striscia e causare altri morti, in vista delle elezioni. Nonostante gli attacchi, oggi Hamas ha detto sì ad una tregua che duri un anno o un anno e mezzo, ma solo se a ciò di accompangerà l'apertura dei valichi oggi sigillati da Israele.
Leggi su PeaceReporter : «Noam Chomsky: Indebolendo Gaza»
Sameer Dossani di Foreign Policy In Focus, intervista Noam Chomsky sulla guerra di Gaza
NONO GIORNO DI TREGUA - Gen. 27 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Prosegue la rappresaglia israeliana nel sud della Striscia di Gaza dopo che questa mattina a Kissufim un soldato di Israele era morto e tre erano rimasti feriti in quella che i portavoce di Tel Aviv hanno definito un'imboscata. Secondo fonti locali secondo cui reparti militari, coperti da elicotteri, sono tuttora in movimento entro il territorio della Striscia nella zona di Kissufim e si registra un secondo morto palestinese dopo la vittima fatta registrare in mattinata. Altre due persone risultano ferite da un drone che ha colpito il loro scooter a Khan Younis. Torna alle stelle la tensione nella Striscia di Gaza. La giornata di oggi si è aperta con la notizia di un'imboscata contro una pattuglia dell'esercito israeliano, tesa, secondo fonti locali, da presunti miliziani palestinesi nei pressi del valico di confine di Kissufim. Nessun movimento armato attivo nella zona ha però rivendicato fino ad ora l'azione, che ha causato un morto e tre feriti tra i militari, colpiti dallo scoppio di un ordigno al passaggio della loro jeep. Immediata la risposta di Tel Aviv, che ha dato ordine di sparare vicino all'abitato di Khan Yunes. Risultato: un contadino morto e due feriti.
Informazioni più certe si avranno dunque nelle prossime ore, ma il dato di fatto resta: la tregua pare sempre più in bilico, proprio nel giorno in cui nella regione mediorientale arriva per la prima volta il nuovo inviato della Casa Bianca, George Mitchell. Il suo viaggio parte dal Cairo e prevede tappe in Israele, Giordania, Arabia Saudita e Cisgiordania. Precise le indicazioni fornitegli dal neopresidente statunitense Barack Obama, che le ha rese note ieri in un'intervista alla tv al-Arabiya: ripresa dei negoziati fra palestinesi e israeliani, ma occhi puntati su Siria, Iran, Libano, Afghanistan e Pakistan.
ZIC.RADIO / VITA, TERRA E LIBERTA' PER LA PALESTINA [audio e foto]
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Il sabato successivo al corteo nazionale organizzato a Roma, anche Bologna scenderà in piazza contro la mattanza nella striscia. Per l'occasione, Zic ha sperimentato una trasmissione di approfondimento in streaming audio dalla newsroom di Vag61
> Leggi: Via libera dalla questura: il corteo termina in Piazza Malpighi
> Leggi su blog di Mazzetta: «Il conto del massacro israeliano prova il crimine»
Fermate le armi si fanno due conti e quello che si capisce è che la distruzione portata da Israele a Gaza non aveva affatto Hamas come obbiettivo. Sembra piuttosto che ad Israele interessasse di più distruggere Gaza e "dare una lezione" ai palestinesi...
QUARTO GIORNO DI TREGUA - Gen. 22 ore 13.17 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Due palestinesi sono stati feriti stamani dal fuoco di un'unità della marina militare israeliana sulla costa di Gaza. Secondo il dottor Muawiya Hassanein, responsabile dei servizi di pronto soccorso nella Striscia di Gaza, i due sono stati feriti nello scoppio di un proiettile sparato da una nave della marina israeliana mentre camminavano lungo una strada costiera. Un portavoce militare israeliano ha detto che una nave ha aperto il fuoco a scopo di intimidazione contro battelli di pescatori, che non si trovavano nell'area di pesca a loro permessa: episodio questo già di per sé piuttosto inquietante, aggravato dal fatto che, per l'ennesima volta, la prepotenza israeliana ha colpito obiettivi innocenti. Insomma, nonostante la tregua il clima nella Striscia resta teso e la mattanza pare più sopita che conclusa. La dimostrazione arriva anche dalle parole di Tzipi Livni, ministro degli Esteri di Tel Aviv. "Per quanto riguarda i tunnel di valico -ha detto la Livni con tono arrogante- niente sarà più come prima. Le cose devono essere chiare: Israele si riserva il diritto di operare militarmente contro le gallerie, punto e basta. Se occorre agire, lo faremo. Non affideremo la nostra sorte né agli egiziani, né agli europei, né agli americani". Come al solito la scusa è quella di voler fermare il contrabbando di armi, anche se la realtà dei fatti, con tanto di immagini diffuse sul web, testimonia che quelle gallerie sono la principale fonte di approvvigionamento di viveri, materie prime e medicinali per la popolazione della Striscia.
TERZO GIORNO DI TREGUA - Gen. 21 ore 13:49 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - L'esercito israeliano ha dichiarato di aver completato in mattinata il ritiro completo dalla Striscia di Gaza, massacrata da tre settimane di bombe dal cielo e attacchi via terra che hanno lasciato sul terreno 1300 vittime palestinesi e oltre 5000 feriti. "Le forze armate di Israele – ha dichiarato un portavoce - si sono schierate fuori dalla Striscia, ma restano pronte a ogni evenienza". Colloqui intanto oggi in Egitto fra il presidente Mubarak e ministro degli Esteri Frattini, che ha ribadito la disponibilità del governo Berlusconi a sostenere la volontà de Il Cairo di organizzare una conferenza internazionale sulla ricostruzione di Gaza. Ok del titolare della Farnesina anche all'invio di carabinieri e navi da guerra per supportare la pretesa israeliana di sigillare la Striscia. In campo palestinese, prosegue la discussione attorno alla proposta del presidente Anp Abu Mazen, che ieri ha chiesto ad Hamas di costituire un esecutivo di riconciliazione nazionale che curi la ricostruzione di Gaza e conduca il popolo palestinese alle prossime scadenze elettorali.
Arrivano nuove e più inquietanti conferme intanto sull'uso di armi non convenzionali da parte dell'esercito israeliano durante le tre settimane dell'operazione Piombo Fuso. I 1300 morti e 5mila feriti palestinesi di questi 20 giorni, quindi, potrebbero non essere gli ultimi: fra fosforo bianco, uranio impoverito, bombe Dime e ordigni inesplosi, la Striscia assomiglia ad un grande campo minato. Dopo le testimonianze riportate in questi giorni da numerosi media, fra cui il quotidiano israeliano Maa'riv e l'inglese The Times, oggi l'agenzia di stmpa cattolica Misna riporta le dichiarazioni di Dagfinn Bjorklid, capo missione dell'ong novergese Norwac, secondo cui “medici locali e internazionali stanno raccogliendo fotografie e campioni di tessuto raccolti all'ospedale Sharif di Gaza per inviare un’approfondita documentazione presso centri specializzati che si occuperanno di analizzarla e trarre le loro conclusioni”.
Mezze ammissioni arrivano anche dall'esercito di Tel Aviv, almeno per quanto riguarda il fosforo bianco: i militari israeliani ne ammetterebbe in via ufficiosa l'utilizzo, seppur limitato “alle ore notturne e con l'unico scopo di illuminare zone di guerra”. A smentire questa versione ci sono le immagini televisive che mostrano attacchi al fosforo in pieno giorno, ed anche le parole di Huseyn Ashur, direttore del pronto soccorso dell’ospedale al Shifa secondo cui “il fosforo veniva usato in pieno giorno, e tracce dei suoi effetti sono ancora visibili per le strade di Gaza. L’intera operazione ‘piombo fuso’, per il modo in cui è stata concepita e condotta, in un’area così densamente abitata è stata di per sé criminale”.
Non solo fosforo, purtroppo, nella Striscia;: l'agenzia dell'Onu per l'energia nucleare esaminerà infatti nei prossimi giorni una denuncia presentata dagli ambasciatori arabi secondo cui Israele avrebbe impiegato proiettili contenenti uranio impoverito durante l'offensiva contro la Striscia di Gaza
SECONDO GIORNO DI TREGUA - Gen. 20 Ore: 12.56 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Nonostante il cessate il fuoco separato proclamato tre giorni fa da Israele e Hamas, si continua a morire nella Striscia di Gaza. Tre le vittime oggi. Due bambini hanno perso la vita stamattina ad est di Gaza City, a causa dell'esplosione accidentale di materiale bellico lasciato sul terreno nei giorni scorsi dall'esercito di Tel Aviv. Un agricoltore palestinese è invece stato ucciso da spari israeliani nella zona di Jabalya. Da Tel Aviv viene riferito intanto di spari indirizzati contro una pattuglia militare di confine presso il valico di Kissufim. Data la loro vicinanze geografica, i due incidenti potrebbero essere collegati.
I militari israeliani intanto continuano il loro ritiro dalla Striscia, che non sarà però totale e, al contrario di quanto annunciato ieri dai media, non si completerà prima dell'insediamento di Barack Obama, previsto per oggi. Nel frattempo trapelano conferme sui crimini di guerra compiuti dallo Stato ebraico contro la popolazione palestinese. Secondo il quotidiano Maariv, all'interno delle forze armate israeliane circolano ammissioni sull'uso di armi al fosforo bianco, non proibite, ma comunque sottoposte a forte vincolo dal diritto internazionale. L'esercito naturalmente continua ad affermare di averle usate solo in spazi aperti e non contro esseri umani. La realtà pare ben diversa, come hanno potuto constatare la scorsa settimane anche gli operatori dell'agenzia Onu per i rifugiati: proprio il personale delle Nazioni unite infatti aveva riferito che la sede dell'agenzia a Gaza, presa di mira dai militari di Tel Aviv, era stata colpita e incendiata da testate al forsforo bianco.
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PRIMO GIORNO DI TREGUA - Gen. 19 Ore: 13.20 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Il leader di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, è intervenuto in televisione dicendo che il popolo palestinese ha ottenuto una grande vittoria su Israele, in quanto l’offensiva di tre settimane non è riuscita a spaventare i palestinesi. L'ultimo bilancio aggiornato ci dice che il numero delle vittime è di 1305 (417 bambini, 120 donne, 120 anziani, 14 soccorritori, 4 giornalisti e 5 stranieri) e quello dei feriti di 5450.
Il dott. Mu'awiya Hasanen, direttore del servizio di pronto soccorso di Gaza, ha affermato la notizia del ritrovamento di 95 cadaveri nella zona del quartiere at-Tuffah, a Gaza City, a Jabaliya, ad ar-Ris e al-Khashef, al-Atatrah, al-Qarm, e nel quartiere az-Zaitun, a est di Gaza.
Il medico ha confermato la presenza di altre decine di corpi ancora sotto le macerie, nelle zone che hanno vissuto scontri o bombardamenti.
Secondo i testimoni oculari, i corazzati israeliani si sono ritirati lontano dalle case, a sud, a nord e a est di Gaza, mentre sono rimasti nell'area dell’ex colonia Nitsarim. Ciò significa che la strada tra Gaza e la Striscia centrale è rimasta chiusa.
Il personale sanitario, che sta cercando di recuperare i numerosi cadaveri ancora sotto gli edifici distrutti, parla di "scene raccapriccianti", di corpi a pezzi, carbonizzati, in decomposizione. E la maggior parte sono di donne e bambini.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese 'Maan' l'esercito di Tel Aviv avrebbe cominciato a ritirarsi da vari punti della Striscia, in particolare dalla zona meridionale. Ieri intanto si è tenuto un vertice a Sharm el Shekh in Egitto al quale hanno partecipato paesi europei, le Nazioni Unite e alcuni paesi arabi, oltre al presidente dell'Autorità nazionale palestinese.
Dal Belgio, dove si trova in visita ufficiale, il premier turco Tayyip Erdogan ha accusato le potenze occidentali di non essere intervenute rapidamente nel conflitto a Gaza come avevano invece fatto in agosto nella guerra tra Russia e Georgia. Erdogan ha parlato di utilizzo di "due pesi e due misure", accusando Stati Uniti e Paesi europei di aver manifestato verso Gaza "indifferenza e insensibilità".
Ankara ritiene che il piano euro-egiziano-israelo-americano non possa funzionare, perche' non soddisfa le richieste minime di Hamas, impedendo che l'eventuale ricostruzione della striscia di Gaza possa anche solo iniziare, e nasconde quindi gia' i presupposti per un nuovo conflitto.
La devastazione che Israele si sta lasciando dietro a Gaza è orribile. Ha raso al suolo interi quartieri, ha colpito col fosforo bianco zone densamente popolate. Come se non bastasse, le tonnellate di bombe bunker buster che Israele ha continuato a usare notte e giorno hanno danneggiato le fondamenta di ogni edificio di Gaza e viene da chiedersi se le case di Gaza rimaste in piedi saranno ancora sicure per viverci. I rappresentanti dell’Unione Europea hanno sollevato la questione, chiedendosi chi pagherà per la ricostruzione delle città, dei campi e dei villaggi che sono andati distrutti.
Continuano intanto le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese. Dopo la grande partecipazione a quella di Roma sabato scorso , gia' si pensa a quella di Bologna sabato prossimo.
DAY 23 - Gen. 18 Ore: 18.10 - La resistenza palestinese dichiara una settimana di cessate il fuoco - Come riporta il sito in inglese di Al Jazeera, «Hamas e varie fazioni palestinesi alleate hanno dichiarato un cessate il fuoco immediato di una settimana, dando sei giorni a Israele per ritirarsi dal territorio. La mossa, che segue un incontro tenutosi a Damasco tra le varie fazioni, avviene il giorno successivo alla tregua unilatarale dichiarata da Israele, al termine di ventidue giorni di offensiva che hanno portato alla morte di 1203 palestinesi. [...] Oltre ad Hamas, al meeting di Damasco erano presenti il Jihad Islami, Al Nidal, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina e al Saeqa.[...] Ai microfoni di Al Jazeera, Avital Leibovich, un portavoce dell'esercito israeliano, ha detto: 'Mi dispiace, ma Hamas non darà un ultimatum a Israele per ritirare le sue truppe [...] Le operazioni non sono finite, questo è solo un cessate il fuoco'»
Ore: 13.30 - Sia Vittorio Arrigoni sul suo blog (che scrive all'1.29 italiana) sia fonti mediche palestinesi citate da Infopal confermano che già nelle prime ore successive al supposto cessate il fuoco Israele ha bombardato (anche col fosforo bianco) un quartiere di Gaza City e la città di Jabalyia. Le agenzie stampa internazionali parlano al contrario di ripresa delle ostilità imputabile al lancio di razzi da parte di Hamas
> Leggi anche sul blog Ombra
Ore: 1.00 - «Obiettivi raggiunti». Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco unilterale annunciato ieri sera dal premier israeliano Ehud Olmert. Le truppe rimarranno tuttavia nella Striscia «finché Hamas non accetterà la tregua». Dal canto loro, i leader della movimento islamista hanno fatto sapere che non riconosceranno la tregua finché l'Idf non si ritirerà. Come si chiede l'agenzia Infopal, è una tregua o una trappola?
> Leggi su Infoaut: «I perchè di una guerra pianificata da sei mesi»
Obiettivo di Israele nell'attacco a oltranza ad Hamas: riaffermare l'egemonia militare nell'area. Piombo fuso è un avvertimento a Hezbollah, Siria e Iran. Ma l'immagine di uno stato assetato di sangue è una sconfitta politica
BOLOGNA
> Provocazione della Questura: pesanti prescrizioni al corteo
Comunicato di Valerio Monteventi, a cui venerdì mattina la questura di Bologna ha comunicato gli assurdi divieti per la manifestazione regionale del 24 gennaio. - Leggi i comunicati prodotti da alcune delle realtà organizzatrici della manifestazione.
DAY 22 - Gen 17 Ore: 18.50
> Leggi il nostro articolo sul corteo nazionale di oggi e ascolta l'intervento di Valerio Arrigoni
(CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org Grande giornata di solidarietà dal basso al popolo palestinese massacrato dall'offensiva israeliana nella striscia di Gaza oggi in Italia. Numerose le iniziative in tutta la penisola: la principale si è tenuta nel pomeriggio a Roma, dove 150mila persone - per gli organizzatori - sono scese in piazza per dire basta al massacro del popolo della Striscia di Gaza e chiedere vita, terra e libertà per il popolo palestinese. Ad aprire il corteo un gruppo di mamme e bambini palestinesi accompagnati da un grande striscione con la scritta "Fermiamo il massacro dei palestinesi a Gaza". L'appuntamento, lanciato dal coordinamento delle comunità palestinesi italiane e dal Forum Palestina, ha ricevuto l'adesione di ampi settori del movimento e delle comunità migranti. Nove i pullman partiti all'alba da Brescia per raggiungere la capitale: a bordo compagni del movimento e tanti, tanti migranti scesi nella Capitale per esprimere la propria solidarietà al popolo palestinese. Appuntamento oggi anche ad Assisi, dove alcune migliaia di persone hanno partecipato all'iniziativa "Pace in Medio Oriente" indetta dalla Tavola della pace: prima un convegno in mattinata e poi un corteo nel pomeriggio, corteo che è giunto davanti alla Basilica di San Francesco. Cortei proPalestina anche a Crema, Castiglione, Verbania, Trieste, Udine, Savona, Pordenone, Trento, Bolzano e Vicenza, dove una decina di lavoratori della Cub si sono introdotti alla Fiera dell'Oro srotolando lo striscione "Boycot Israel". Migliaia in piazza anche in Francia: i concentramenti maggiori a Marsiglia e a Parigi, dove la polizia ha fatto larego uso di lacrimogeni quando i manifestani hanno cercato di forzare i cancelli del teatro dell'Opèra. In settemila in piazza anche in Egitto: la manifestazione, secondo le agenzie di stampa, e sta però dispersa dalla polizia che ha arrestato 50 persone, secondo la polizia legate ai "Fratelli Musulmani"
Nonostante i cortei e le mobilitazioni internazionali, l'aggressione israeliana intanto prosegue nella striscia. Esercito, aviazione e marina di Israele hanno effettuato oggi una cinquantina di operazioni, eufemisticamente definiti obiettivi di guerra. Tra questi, anche una scuola gestita dalle Nazioni Unite a Beit Lahiya, nel Nord della Striscia di Gaza, dove 13 persone, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi questa mattina nel bombardamento israeliano. Il bilancio della mattanza israeliana nella striscia sale così, nel 22esimo giorno dell'operazione Piombo Fuso, a 1205 morti, di cui oltre un terzo sono bambini e oltre la metà civili. 5300 i feriti: secondo Medi isenza frontiere, molti farmaci indispensabili a queste migliaia di persone sono inspiegabilmente bloccati a Tel Aviv in attesa di fantomatici controlli doganali. 5 militari israeliani sono rimasti feriti a Gaza, secondo il Ministero della difesa di Tel Aviv, colpiti da un razzo anticarro.
Sul fronte diplomatico, vertice domani a Sharm El Sheikh con Olmert, Abu Mazen, Mubarak, il segretario Onu Ban Ki Moon e i leader di numerosi paesi europei. Durante l'incontro, secondo quanto preannunciato da fonti egiziane e da alcuni media, il premier di Tel Aviv Olmert dovrebbe annunciare un cessate-il-fuoco unilaterale. La mossa israeliana non nasce però da intenti umanitari, come ricorda il ministro della Difesa di Gerusalemme Barak: "Dopo tre settimane di operazione 'Piombo fuso', siamo molto vicini al raggiungimento degli obiettivi - ha affermato Barak - e li assicureremo attraverso accordi diplomatici". La scelta di Israele, non incontra nessuna sponda da parte di Hamas: "se Israele - ha detto un dirigente del movimento, Oussama Abou Hamdane - dichiarasse un cessate-il-fuoco unilaterale nella Striscia di Gaza, lo "scontro" proseguira' comunque". Infine New York, dove lìAssemblea generale dell'Onu ha adottato a larga maggioranza una risoluzione che "esige senza condizioni il rispetto della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un immediato e duraturo cessate il fuoco e il ritiro totale delle forze israeliane da Gaza per permettere la distribuzione di aiuti umanitari". La risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza, adottata l'8 gennaio, e' stata finora ignorata da Israele.
> Sabato 17 Gennaio '08 a Roma corteo nazionale in solidarietà al popolo palestinese
> +Info: Blog del Comitato Palestina Bologna
> Leggi il comunicato di Vag61
> Leggi:«Una questione di confini» - dal Coord. Migranti di Bologna e Prov.
> Leggi anche sul blog dell'Assemblea Antifascista Permanente
DAY 21 - Gen. 16 Ore: 16.47 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - 'Giornata della Rabbia' oggi in Cisgiordania proclamata da Hamas contro l'attacco israeliano sulla Striscia ma a cui hanno preso parte anche altre realtà della resistenza palestinese. Durante una delle manifestazioni, a Hebron, un palestinese e' stato ucciso dai militari israeliani. Israele ha infatti reagito con durezza alle iniziative di piazza chiudendo l'intero territorio cisgiordano. Migliaia di agenti della polizia israeliana sono stati dislocati nella città vecchia di Gerusalemme e ai valichi fra la città e la Cisgiordania. Misure ancora più restrittive hanno riguardato la Spianata delle Moschee. Alle preghiere del venerdì saranno ammessi oggi solo i fedeli musulmani che abbiano più di 50 anni e che siano dotati di carte di identità israeliane.
Intanto a Gaza continua la mattanza: fonti mediche a Gaza aggiornano il bilancio la tragica lista delle vittime palestinesi a quota 1.133 uccisi e almeno 5.150 feriti.
> Leggi su Infoaut: «Atene, bloccate le armi USA verso Israele»
Una nave di armi e munizioni sarebbe dovuto partire dal porto greco. In seguitoLwe alla mobilitazione chiamata dal FPLP le autorità di Atene hanno bloccato il carico "per ragioni di sicurezza"! Gli Stati Uniti d'America hanno dichiarato che cercheranno "mezzi alternativi" per far pervenire le munizioni.
DAY 20 - Gen. 15 Ore: 19.11 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org -Il peggior giorno dall'inizio dei massacri nella Striscia di Gaza, 20 giorni fa: la mattanza di palestinesi a Gaza ha raggiunto oggi livelli mai visti in precedenza. Per la prima volta, le truppe di Israele sono riuscite a penetrare all'interno di Gaza City: a pagare il conto sono stati miliziani ma soprattutto i civili palestinesi. 1.080 le vittime fino ad ora, tra cui 335 bambini sotto i 14 anni, un centinaio di donne e altrettanti anziani. Quasi 5mila, invece, i feriti. Fonti mediche ed Onu parlano inoltre di migliaia di persone in fuga dalle proprie abitazioni.
A scatenare il panico, oltre alla quotidiana razione di bombe, è stato l'attacco compiuto in mattinata dai militari di Tel Aviv contro diverse strutture non militari: la sede dell'Agenzia della Nazioni unite per i rifugiati palestinesi; la torre che ospita gli studi di molte reti televisive internazionali, soprattutto arabe; l'ospedale di Gaza City; la sede della Mezza Luna Rossa e una moschea a Rafah. Diversi i feriti, alcuni molto gravi, fra cui alcuni giornalisti arabi.
> Leggi: «Il tradimento degli intellettuali» di Paolo Barnard
Marco Travaglio ha appena scritto un commento su Gaza che inizia così: "Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani".
DAY 19 - Gen. 14 Ore: 19.30 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Si aprono spiragli di pace nella Striscia di Gaza. A fare breccia è la proposta di tregua lanciata dall'Egitto, che avrebbe trovato oggi, dopo tre giorni di colloqui, il parere favorevole da parte di Hamas. Sarebbero quindi i cosiddetti terroristi i primi a fare un passo avanti verso il cessate il fuoco, almeno stando a quanto riferito nel primo pomeriggio da fonti del Cairo. Un portavoce di Hamas in Libano ha precisato che ci sono ancora delle divergenze, ma non ha smentito il favore del suo partito verso la tregua. Secondo il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, il movimento islamico ha invece accettato il piano egiziano. Nel tardo pomeriggio però l'agenzia Adn Kronos ha riportato le parole di un'altra fonte di Hamas, attiva a Damasco, che ha smentito quanto affermato da Moratinos. Secondo questa fonte, le discussioni sarebbero ancora in corso e solo nelle prossime ore verrà ufficializzata la posizione del partito al governo nella Striscia di Gaza.L'ipotesi lanciata dal governo del Cairo prevede in sostanza lo stop immediato alle operazioni belliche, il ritiro delle truppe di Tel Aviv dalla Striscia entro 48ore, una tregua umanitaria di tre giorni, il dispiegmento sul territorio di osservatori internazionali e le costruzione di un'ulteriore tregua di un anno. Ma sul piatto resta anche la proposta turca, che pare anch'essa piacere ad Hamas.
Mentre i rappresentanti di Hamas discutevano al Cairo, i portatori di democrazia nel Medio Oriente continuavano a bombardare il sud della Striscia e a sparare nelle strade di Gaza City. Dopo le azioni di stamattina, quelle che hanno caratterizzato il 19esimo giorno dell'operazione Piombo fuso, il bilancio complessivo delle vittime palestinesi avrebbe superato la soglia delle mille unità: 1.013 per la precisione secondo Al Jazeera, con 4.650 feriti. Di questi, molti sono in condizioni gravissime e portano addosso ustioni che i sanitari riconducono all'uso di bombe di tipo “Dime”, di produzione americana, oltre a quelle al fosforo bianco, ufficialmente vietate dalle convenzioni internazionali. Il commento di Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare, ordinario del Politecnico di Torino e membro coordinatore del Comitato "scienziate e scienziati contro la guerra"
Sempre più critica comunque la situazione umanitaria nella Striscia, che il presidente del Comitato della Croce Rossa Internazionale, Jakob Kellenberger, ha definito oggi "drammatica”. Stando al responsabile dei servizi di emergenza palestinesi, l'offensiva israeliana a Gaza ha provocato in diciannove giorni la morte di 303 bambini e 100 donne. Anche la prestigiosa rivista medica The Lancet punta il dito contro Israele. Nell'editoriale dell'ultimo numero, le cui anticipazioni sono state diffuse oggi, il periodico accusa le forze israeliane a Gaza di atrocità e rimprovera alle organizzazioni mediche di tutto il mondo di avere mantenuto un silenzio complice di fronte alla distruzione del sistema sanitario della Striscia.
DAY 18 - Gen. 13 Ore: 19.02 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Tragicamente sempre più vicina, nella Striscia di Gaza, la quota delle mille vittime: secondo fonti sanitarie, dal 27 dicembre a oggi i morti palestinesi sono circa 950, tra cui 280 bambini. I feriti sono almeno 4500, di cui 500 in gravi condizioni anche a causa delle armi non convenzionali usate dalll'esercito di Tel Aviv. Invece che diminuire, aumenta giorno dopo giorno l'intensità dell'azione israeliana: da questa notte, l'operazione Piombo fuso è entrata in una nuova fase. Militari di Tel Aviv hanno tentato, per ora invano, di entrare a colpi di carri armati a Gaza City e nel campo profughi di Jabiliya. Combattimenti di terra fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano si segnalano da tutto il giorno.nte sempre più vicina, nella Striscia di Gaza, la quota delle mille vittime: secondo fonti sanitarie, dal 27 dicembre a oggi i morti palestinesi sono circa 950, tra cui 280 bambini. I feriti sono almeno 4500, di cui 500 in gravi condizioni anche a causa delle armi non convenzionali usate dalll'esercito di Tel Aviv.
Gli attacchi israeliani proseguono via cielo e mare, con bombardamenti senza tregua anche durante la presunta tregua umanitaria giornaliera. Esplosioni si segnalano particolarmente a Beit Jala e a Rafah, al confine con l'Egitto. Testimoni oculari riferiscono di caccia israeliani entrati nello spazio aereo de Il Cairo proprio mentre il figlio del leader Mubarak si trovava in visita nella parte egiziana della città. Ancora avvolta nel mistero, fra smentite e mezze ammissioni, la presunta sparatoria avvenuta in mattinata fra soldati israeliani e giordani al confine fra i due paesi. In Cisgiordania, vicino Hebron, un palestinese è invece stato gravemente ferito durante una discussione con un soldato israeliano ad un posto di blocco. Una dozzina, invece, i razzi caduti sul nord di Israele, senza tuttavia vittime o feriti. Infine, arrestato da militari di Tel Aviv un fotografo di un'agenzia internazionale per aver scattato fotografie fra la Striscia e Israele in un 'area considerata “militarmente chiusa” dal governo Olmert.
Sul fronte diplomatico, oggi il commissario europeo agli Aiuti umanitari, Louis Michel, ha accusato Israele di "non rispettare” il diritto internazionale a Gaza, non proteggendo a sufficienza i civili durante i propri attacchi. A New York, intanto, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha espresso sostegno all'iniziativa del segretario Ban Ki Moon che domani inizierà un giro di colloqui in Medio Oriente. Qualche novità sul lato dell'iniziativa egiziana: il capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina a Damasco, Maher el Taher, ha sostenuto ad Al Jazeera che "tutte le fazioni palestinesi respingono l'iniziativa dell'Egitto perchè, nella sua formula attuale, significherebbe firmare una dichiarazione di capitolazione". Più possibilista, invece, il leader di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, secondo cui il movimento islamico “vede con favore ogni iniziativa diplomatica che metta fine all'aggressione nella Striscia di Gaza".
In mezzo a spari e lentezze diplomatiche, la popolazione di Gaza continua a soffrire condizioni di vita inenarrabili: per l'ente delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi, sono almeno 30mila le persone al momento sfollate nelle scuole della Striscia con poco o nulla con cui sopravvivere. “Sembra di vivere – ha detto il portavoce Unrwa - in una zona terremotata. Un milione di persone sono privi di corrente elettrica, e mezzo milione sono senza acqua corrente”.
Le tensioni israelo-palestinesi non restano confinate al Medio Oriente. A Pisa, imbrattata nella notte una sinagoga. A Parigi, tre giovani d'origine magrebina sarebbero invece stati aggrediti da sette militanti della Lega di difesa ebraica che distribuivano volantini pro Israele davanti ad un liceo. Per protestare contro i massacri palestinesi e rilanciare l'appuntamento nazionale di sabato a Roma, presidio oggi pomeriggio nella capitale a cura del Forum Palestina.
> Secondo quanto segnalato oggi da Peace Reporter, sarebbero già settecento gli arrestati in Israele a seguito di dimostrazioni contro l'aggressione alla Striscia di Gaza
> L'Odissea della nave dei pacifisti diretta a Gaza
Ieri pomeriggio 12 gennaio alle ore 15 è salpata da Cipro, dal porto di Larnaca, la nave dei pacifisti "Spirit of Humanity" - organizzata dal coordinamento internazionale FREE GAZA MOVEMENT - carica di aiuti umanitari per Gaza. La corrispondenza di Francesco Caruso
DAY 17 - Gen. 12 Ore: 19.40 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Ancora sangue oggi per le strade della Striscia di Gaza. Ormai siamo al 17esimo giorno di guerra, quello in cui l'esercito israeliano ha deciso di schierare in combattimento anche i riservisti, impegnati negli attacchi che colpiscono in queste ore Gaza City e il campo profughi di Jabalyia. Gli ultimi conteggi, diffusi stamattina da fonti mediche, parlano di almeno 910 vittime palestinesi, fra cui 277 bambini, 95 donne e 92 anziani. Circa 4.000 invece i feriti, molti in gravi condizioni, provocati dagli attacchi dell'esercito di Tel Aviv, che continua ad operare via mare, cielo e terra. Sul versante israeliano, i decessi sarebbero invece una quindicina, molti di militari, in parte uccisi da fuoco amico.
L'attacco militare dunque non conosce soste, al contrario di una diplomazia sempre più impantanata nelle sue ipocrisie e timidezze. Rinviato di un giorno il viaggio degli emissari israeliani in Egitto, dov'erano attesi oggi per proseguire le trattative in vista di una tregua. Uno stop alla carneficina appare comunque ogni giorno più lontano, anche alla luce delle dichiarazioni del premier di Tel Aviv, Ehud Olmert, secondo cui Israele continuerà ad usare “il pugno di ferro” con Hamas finché non cesseranno i lanci di razzi. Anche oggi ne sono caduti una quindicina sulle città di Sderot, Ofakim, Ashqelon e Beer Sheva, senza tuttavia causare né vittime né feriti, ma solo danni materiali di media entità.
Sull’impiego da parte di Israele di armi non convenzionali e proibite dal diritto internazionale arrivano intanto nuove conferme: dopo che alcune interviste dell'inglese Bbc e i video di Al Jazeera avevano denunciato l'uso di bombe al fosforo bianco, vietate in aree civili dalla convenzione di Ginevra, oggi i militari di Tel Aviv hanno parzialmente ammesso le proprie responsabilità parlando di “fumogeni, e non armi, contenenti un po' di fosforo”. Il Ministero degli Esteri francese ha ufficialmente chiesto a Tel Aviv di non impiegare simili strumenti di morte.
I media internazionali, ed italiani in particolari, continuano però a minimizzare quel che sta accadendo a Gaza dando spazio pressochè totale alle veline dell'esercito israeliano. Come in Afghanistan ed in Iraq, insomma, i cronisti made in Italy mettono l'elmetto e si schierano esplicitamente con una delle parti in causa: guarda caso, quella pià forte.
> Milano, polizia carica corteo per la Palestina
Cinque feriti tra gli attivisti che intendevano contestare un'iniziativa filosionista al Teatro Strehler. Ripubblichiamo il report di Infoaut
DAY 15 - Gen. 10 Ore: 18.38 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Le artiglierie israeliane non hanno taciuto oggi nemmeno durante le tre ore di tregua umanitaria che stamane erano state confermate da Israele per consentire alla popolazione palestinese di rifornirsi di viveri e altri generi di prima necessità. Lo hanno riferito alcuni testimoni sul posto confermando che a Gaza City, tra le 13:00 e le 16:00 (ora italiana) si sono uditi distintamente numerosissimi colpi d'artiglieria israeliana. "Hanno sparato come pazzi", hanno detto i testimoni.
Il 15/mo giorno dell'operazione "Piombo fuso" si era aperto con i caccia israeliani che hanno colpito in particolare il confine con l'Egitto nel Sud della Striscia per distruggere altri tunnel utilizzati per far arrivare nella Striscia viveri e medicinali oltre a armi e munizioni. Fonti mediche palestinesi hanno riferito dal canto loro che un missile è caduto all'interno di una struttura ospedaliera nel centro di Gaza City .
Sinora, stando ai servizi di emergenza di Gaza, i palestinesi uccisi sono ormai più di 800 e quelli feriti circa 3.330.
Oggi sabato 10 gennaio è stata una giornata di mobilitazione internazionale a favore del popolo palestinese. Manifestazioni si sono svolte in tutto il mondo. Una ventina quelle in Italia. A Brescia migliaia di persone , soprattutto di nazionalita' araba ma non solo, hanno manifestato per le vie del centro in un corteo organizzato dall'Associazione Diritti per Tutti. A Milano un corteo di tremila persone è partito alle 15.00 da Piazzale Loreto organizzato dalle comunita' arabe e palestinesi a cui hanno aderito i gruppi della sinistra radicale e i centri sociali. Altri cortei a Napoli, Firenze, Venezia, Rimini...a Torino sono scese in piazza diecimila persone.
Manifestazioni anche in tutta Europa. Circa 100.000 persone hanno manifestato oggi a Parigi a sostegno dei palestinesi di Gaza al grido di 'Israele assassini' e 'Basta col massacro'. "Siamo tutti palestinesi, siamo tutti bambini di Gaza" era lo slogan dei manifestanti, che issavano anche un manichino ricoperto da un lenzuolo bianco a simboleggiare le piccole vittime di Gaza. In tutta la Francia sono state circa 80 le manifestazioni.
Più di duemila persone hanno manifestato oggi in Grecia, ad Atene e a Salonicco, per protestare contro gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. I cortei sono stati organizzati da gruppi di sinistra, filopalestinesi.
> Oltre cinquecento in piazza a Rimini
> Leggi su infoaut: «Il Mondo manifesta per la Palestina»
Sabato 10 gennaio cortei in tutta Europa e nel mondo arabo. Cinquantamila nuovamente in piazza a Londra, dove si sono registrati scontri davanti all'ambasciata israeliana. Sessantamila a Parigi, Ventimila a Beirut. In Italia diecimila a Milano, ottomila a Torino, cinquemila a Firenze
> Leggi su GlobalProject: «Mestre e Napoli boicotaggio attivo contro il massacro in Palestina»
Azioni di sanzionamento a Mestre e Caserta. Mobilitazioni in tutta Italia (Alessandria, Empoli, Reggio Emilia, Treviso, Macerata, Falconara...)
> Da Indymedia sui cortei in Italia: corteo a Cagliari - Torino - Firenze - Napoli - Caserta - Vicenza | Azione a Napoli | Foto presidio Napoli - Aggiornamenti dai cortei di Torino e Milano
DAY 14 - Gen. 09 Ore: 13.48 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - Altre 25 vittime nelle ultime ore a causa dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Completamente ignorata dunque la risoluzione 1860 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvata stanotte, con l'unica astensione degli Stati Uniti, nella quale si chiede l'immediato cessate il fuoco tra Israele ed Hamas e si esorta a far di tutto per permettere il ripristino della distribuzione di aiuti umanitari di emergenza a Gaza, sospesa ieri a causa dell'uccisione di due dipendenti dell'agenzia per i profughi palestinesi per mano israeliana.
La risoluzione è stata criticata da Hamas, che l'ha definita “ingiusta”. “Le Nazioni Unite pongono sullo stesso piano vittime e aggressori” ha detto un portavoce del movimento al governo nella striscia di Gaza. La Jihad islamica l'ha respinta in quanto "non viene denunciato l'attacco criminale lanciato da Israele e non si afferma con chiarezza che l'esercito israeliano deve ritirarsi e che i valichi devono essere subito riaperti”. Israele deciderà ufficialmente oggi, anche se il premier israeliano Ehud Olmert ha affermato poco fa che "l'esercito continuerà ad agire realizzando gli obiettivi affidatigli in questa operazione"
DAY 13 - Gen. 08 Ore: 19.28 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - La popolazione palestinese della striscia di Gaza, massacrata ormai da 13 giorni, è sempre più sola: l'agenzia Onu per i rifugiati ha annunciato nel pomeriggio la sospensione della proprie attività umanitarie dopo che un carro armato israeliano ha sparato durante le tre ore di tregua giornaliera su un convoglio dell'agenzia Onu, uccidendo due autisti palestinesi. Il portavoce dell'Unrwa ha precisato che l'esercito israeliano era stato avvertito del passaggio del convoglio, che è stato colpito mentre si avvicinava al valico di Erez, fra Israele e la Striscia di Gaza. Dure critiche al massacro perpetrato via aria, terra e mare dall'esercito di Tel Aviv arrivano anche dalla Croce Rossa internazionale secondo cui le forze dello stato ebraico rallentano i soccorsi e impediscono alle ambulanze di evacuare i feriti dalle zone colpite. Reporters sans frontieres, intanto, è tornata a chiedere con forza l'apertura della Striscia ai media indipendenti, ad oggi esclusi dal teatro di guerra. Per cercare di sbloccare, una nuova nave del Free Gaza Movement partirà sabato alla volta della Striscia.
> Giovedì 8 Gennaio '08 alle 21.00 a Vag61, in Via Paolo Fabbri 110 l'Associazione Sopra i Ponti convoca un'assemblea cittadina di mobilitazione contro il massacro di Gaza - leggi
DAY 12 - Gen. 07 Ore: 19.32 - (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org - E' durato tre ore esatte, e non un minuto di più, il silenzio delle armi a Gaza City, concesso dall'esercito israeliano per avviare una sorta di corridoio umanitario in grado di portare un minimo di aiuto al milione e mezzo di palestinesi intrappolati nella Striscia. La portata del cessate il fuoco, spacciato dai media internazionali come grande e magnanima concessione di Tel Aviv, è stata però ampiamente ridimensionata dalla coordinatrice di Medici Senza Frontiere a Gaza, Jessica Pourraz. Secondo la Pourraz, le armi hanno taciuto "solo nel centro di Gaza City: nelle periferie urbane e nel nord della Striscia di Gaza i carri armati e gli elicotteri hanno continuato a bombardare". Per Medici senza Frontiere, “nella Striscia di Gaza è in corso una
vera e propria "catastrofe umana", la popolazione vive in "uno stato di terrore permanente", è "spaventata ed esausta. I feriti non riescono ad arrivare negli ospedali perché le condizioni di sicurezza non permettono alcuno spostamento all'interno della Striscia. Anche le ambulanze vengono prese di mira dai bombardamenti". Intanto il bilancio delle vittime a Gaza è sempre più vicino a quota 700. Di essi, secondo fonti del primo soccorso palestinese, ben 220 hanno meni di 16 anni. Si tratta di circa un terzo del totale. Piu' di 3mila, invece, i feriti.
Capitolo tregua: Israele e Hamas stanno ancora valutando se accettare o meno la proposta di cessate il fuoco franco-egiziana. L'intesa di Mubarak e Sarkozy prevede una tregua temporanea fra le parti, la fine dell'embargo su Gaza, un processo di riconciliazione fra Fatah e Hamas. Infine, il sigillamento dei confini fra Striscia ed Israele per quanto riguarda il lancio di razzi palestinesi e dei valichi fra Gaza ed Egitto per quanto concerne il presunto contrabbando di armi attraverso i tunnel di Hamas. Proprio quest'ultimo punto sembra essere il più discusso: l'Unione Europea ed Israele chiedono come precondizione un controllo internazionale specialmente ai valichi fra Gaza ed Egitto. Hamas rifiuta però al momento la presenza di forze straniere ai confini della Striscia e chiede la riapertura totale dei valichi, in particolare di quello di Rafah.
DAY 11 - Gen.06 Ore: 20.30 - Israele bombarda un'altra scuola, almeno 40 le vittime - (CC-BY-NC-SA) Infoaut - 635 morti palestinesi, oltre 3000 feriti, migliaia di sfollati. Il massacro israeliano non si ferma. Dopo aver colpito obiettivi civili nei giorni scorsi, e una scuola delle Nazioni Unite a Gaza City questa mattina (5 morti), l'artiglieria con su la stella di David ha commesso un nuovo eccidio.
Quello di un'altra scuola Onu, sventrata quando era affollata di studenti (e non), rifugiatisi alle barbarie dell'operazione di terra. Inizialmente si parlava di una decina di studenti morti ma sono bastate poche ore, il tempo materiale di scavare sotto le macerie, per scoprire che la conta dei morti saliva a quaranta persone. Principalmente donne e bambini. E i numeri sono destinati a crescere in quanto tutte le agenzie parlano di "almeno" quaranta palestinesi uccisi. Il modo è dei più barbari. Un carro armato israeliano ha esploso raffiche di colpi contro l'edificio Onu dopo aver appreso che la scuola era stracolma di sfollati, principalmente dal campo di Jamaliya, che speravano di trovare riparo sotto la bandiera azzurra delle Nazioni Unite.
La mattanza perpetrata dagli israeliani, e le truci modalità di guerra che stanno caratterizzando l'invasione israeliana a Gasa, trovano altre conferme nel bombardamento e nella distruzione di tre cliniche di un'ong olandese. Henrik Stubkjaer, il responsabile degli ospedali, ha commentato la notizia chiarendo che "tutti e tre gli ospedali mobili sono stati bombardati e resi inutilizzabili la scorsa notte nella città di Gaza... avevano chiaramente e ben in vista le insegne 'Mobile Clinic' ». Il tentativo, quello israeliano, di continuare a combattere un'operazione di pulizia etnica non solo sul piano militare, ma anche muovendosi contro strutture civili e umanitarie.
Israele, al contempo, non sembra trovar vita facile dentro la Striscia di Gaza: nonostante le notizie sia assolutamente frammentate, da più canali arriva la conferma non solo della tenace resistenza che le fazioni palestinesi stanno opponendo contro Tsahal ma anche del numero di soldati israeliani morti negli scontri in costante crescita. Dalla mattina di quest'oggi Hamas ha iniziato anche con la strategia degli attacchi suicidi, come annunciato nelle ultime settimane: diverse sono state le esplosioni contro i carri armati sionisti, le quali hanno prodotto diverse vittime e numerosi feriti tra le fila israeliane.
DAY 10 - Gen.05 Ore: 14.00 - Israele avanza col fosforo bianco. Uccisi 9 bambini - (CC-BY-NC-SA) Infoaut - Nonostante le proposte di rito dell'Unione Europea su una tregua imprecisata e il vantato sblocco di facciata per gli aiuti umanitari, l'esercito israeliano avanza rivendicando i 30 obiettivi bombardati nella notte mentre i morti salgono a quota 520, di cui una novantina bambini. Ma, come dice Aid, responsabile del Palestinian Medical Relief a Gaza, ''I numeri, in questo momento, lasciano il tempo che trovano."
''Tenete conto - spiega Aid - che hanno continuato a bombardare per tutta la notte e ancora al mattino. Dall'aria e dal mare. Mentre continuano le sparatorie in strada. Ci sono mucchi immensi di macerie e le ambul;anze fanno fatica a girare. Non abbiamo idea di quanta gente possa essere sepolta sotto i detriti degli edifici pubblici colpiti che collassano trascinando con loro tutto quello che c'è attorno. I feriti almeno tremila. Negli ospedali manca tutto, compresa l'elettricità per quasi tutto il giorno, ma il problema di base sono gli stessi letti. La capacita; di ricezione ospedaliera nlla Striscia, in condizioni di normalità, è di circa 500 letti. Fate voi stessi la comparazione con il numero dei feriti e tirate le conseguenze''.
La notizia importante e grave sarebbe invece quella dell'uso del fosforo bianco nell'area più densamente popolata del pianeta, ripetendo l'indiscriminato macello americano contro Falluja. Nell'offensiva di terra nella Striscia di Gaza l'esercito israeliano starebbe infatti usando i controversi proiettili al fosforo bianco che creano spesse cortine fumogene, ma che possono anche causare terribili ustioni. A rivelarlo, il quotidiano britannico Times nell'apertura del suo sito internet.
Da parte sua Hamas rivendica di aver imposto perdite ben più pesante all'esercito sionista di quante Tsahal sia disposto ad ammettere. Come afferma il responsabile Esteri dell'organizzazione islamista: "Non ci arrenderemo, anche a costo di migliaia di vittime". Inoltre migliaia di militanti di Hamas sarebbero pronti a combattere Israele nella Striscia di Gaza. Ad affermarlo Abu Obeida, portavoce della Brigata Ezzedine Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, in un secondo messaggio televisivo.
L'attacco israeliano a Gaza starebbe inoltre spingendo anche molti indonesiani ad arruolarsi in 'milizie' di aspiranti jihadisti pronti a partire per andare a difendere la popolazione della Striscia.
Da parte della cosiddetta comunità internazionale si continua invece ad invocare dialoghi coi fantasmi visto che viene ribadito, ad ogni occasione, che la missione dell'Unione europea in Medio Oriente "non avrà alcun incontro con Hamas, che resta nella lista nera delle organizzazioni terroristiche".
I costi più alti continuano però ad essere quelli pagati dalla popolazione civile. A più di una settimana dall'inizio dei bombardamenti israeliani sulla striscia di Gaza e delle successive incursioni terrestri, i servizi chirurgici sono al collasso e c'e' urgente bisogno di medici specializzati in chirurgia vascolare per curare il numero sempre piu' elevato di feriti. L'allarme e' lanciato da Medici Senza Frontiere che riferisce come proprio a Gaza, l'unita' di terapia intensiva dell'ospedale di Shifa e' al completo mentre i rischi per la sicurezza impediscono ai pazienti e al personale sanitario di raggiungere gli ospedali.
Una madre palestinese e' rimasta uccisa insieme ai suoi quattro figli oggi in un bombardamento su Gaza City, secondo quanto indicano fonti mediche palestinesi. L'abitazione colpita della madre e dei suoi quattro figli si trovava nel quartiere di Shujaiya, nella parte orientale di Gaza City. Secondo fonti mediche palestinesi, sale così a nove il numero di bambini uccisi nella Striscia di Gaza nella sola giornata di oggi.
> Leggi in traduzione su Indymedia Emilia Romagna una dichiarazione congiunta delle forze di sinistra palestinesi (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, Fronte Democratico di Liberazione della Palestina e Partito del Popolo della Palestina)
Gen.05 Ore: 8.00 - Il Palestinian Information Center riporta notizia dell'eccidio di settanta membri di una famiglia rinchiusi in una casa in un quartiere di Gaza City
> Leggi anche su Infopal
DAY 09 - Gen. 04 Ore 20:00 - L'IDF ha completamente isolato il nord della Striscia impadronendosi di tutte le arterie di comunicazione. I cinquecentomila abitanti di Gaza City, circondata dalle truppe israeliane, sono senza acqua, né luce, né telefono. Combattimenti sono in atto nelle periferie. Ventiquattro ore di guerra terrestre hanno fatto registrare trentotto morti tra la popolazione di Gaza e un soldato israeliano ucciso nella giornata di oggi da miliziani di Hamas. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non ha trovato un accordo su una risoluzione che chiedesse il cessate il fuoco. A Tel Aviv oltre un migliaio di pacifisti e anarchici, in maggioranza arabi israeliani, ha partecipato a un corteo nazionale in solidarietà a Gaza. Manifestazioni di piazza in tutto il mondo arabo.
DAY 08 - Gen. 03 Ore: 21.30
TANK ISRAELIANI NELLLA STRISCIA, VIOLENTI COMBATTIMENTI
Dopo una giornata di costanti raid aerei, durante i quali è stata colpita anche una moschea uccidendo tredici persone in preghiera, appena dopo il tramonto i mezzi dell'esercito israeliano hanno varcato il confine in tre diversi punti (nord, centro e sud). Un portavoce del Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che "ci vorranno alcuni giorni per portare a termine il lavoro". Richiamati dall'IDF migliaia di riservisti. Nelle sole primissime ore successiva all'attacco si registrano diversi morti, tra cui almeno un bambino, durante gli attacchi dei carri armati israeliani, a cui Hamas ha risposto a colpi di mortaio. Il macabro bilancio della guerra ha raggiunto i 464 morti e 2370 feriti.
> Aggiornamenti su Infopal e su Indymedia Italia
SABATO 3 GENNAIO MANIFESTAZIONI IN TUTTA EUROPA
Migliaia sfilano a Roma, Milano, Bologna, Vicenza e Torino, dove sono state lanciate uova contro la sede dell'Associazione Italia-Israele. Presidi, azioni e cortei anche a Parma, Reggio Emilia, Massa, Pisa, Viareggio, Napoli, Salerno, Varese, Pordenone, Verona, Padova, Alessandria, Ivrea. Manifestazioni inoltre in Gran Bretagna (50.000 a Londra), Francia (25.000 a Parigi, dove si sono verificati scontri, con auto incendiate e vetrine infrante), Spagna, Austria, Olanda, Germania, Grecia; ad Atene scontri davanti all'ambasciata israeliana.
> Info sui cortei in Italia: Forum Palestina
> corteo a Bologna - leggi il nostro report con foto e audio
Il presidio, promosso dalla comunità islamica e palestinese per oggi pomeriggio, si è trasformato subito in un grande corteo, composto, per quattro quinti, da uomini donne e bambini dei paesi arabi. Un piccolo persorso, ma carico di sdegno contro i bombardamenti dell’esercito israeliano e di solidarietà a favore delle martoriate popolazioni palestinesi. Dopo un passaggio davanti alla Prefettura, la sfilata si è conclusa sul “crescentone” di Piazza Maggiore, dove l’Imam ha recitato la “preghiera del tramonto” insieme a tantissimi manifestanti musulmani.
> Ripubblichiamo dal blogger Mazzetta: «Indymedia turba la destra israeliana»
L'informazione dal basso colpisce ancora
Di seguito dove non diversamente indicato: (CC-BY-NC-ND) radiondadurto.org
DAY 07 - Gen. 02 Ore: 14.34 -L'esercito israeliano continua a bombardare la Striscia di Gaza ed è il settimo giorno dell'offensiva «Piombo fuso» che ha già fatto oltre 420 morti e 2.180 feriti. lungo il confine con il Territorio palestinese sono ammassati soldati e carri armati per la sempre più probabile offensiva terrestre israeliana. Questa mattina tre fratellini,di età compresa fra i sette e i dieci anni, sono stati uccisi dall'esplosione di un razzo israeliano lanciato sulla zona di al-Qarara (Khan Yunes, a sud di Gaza). In precedenza a Gaza si erano avute, in circostanze analoghe, altre quattro vittime civili, fra cui un bambino di sei anni e un ragazzo di quindici. I raid di questa notte hanno preso di mira almeno 20 obiettivi, e secondo fonti palestinesi sono state colpite almeno 15 abitazioni. Secondo fonti locali un'altra incursione sarebbe avvenuta nel campo profughi di Jabalya. Qui un palestinese sarebbe rimasto ucciso.
La polizia israeliana ha decretato lo stato di allerta nel giorno della collera, indetto per oggi da Hamas dopo l'uccisione ieri di uno dei suoi cinque principali leader, Nizar Rayan, morto in un raid aereo insieme alle quattro mogli, a 10 figli e a due vicini. Sono in corso in queste ore una serie di manifestazioni in quasi tutte le città della Cisgiordania. Secondo quanto riferisce la tv araba Al-Jazeerà, la manifestazione più imponente si sta svolgendo a Ramallah dove, alla fine della preghiera islamica del venerdì, migliaia di persone si sono riunite nella zona denominata di al-Manara. Analoghe manifestazioni sono in programma anche a Gerusalemme. Israele ha fatto chiudere anche i valichi di transito in Cisgiordania
ARRESTATI 21 ATTIVISTI ANARCHICI DOPO AZIONE A BASE AEREA
> Report dell'azione: Indymedia Calabria - articolo originale: Israel Indymedia
... Circa 20 attivisti di 'anarchici contro il Muro' sono arrivati alle sei dalla mattina di venerdì due gennaio innanzi la base aerea Sde Dov, e hanno bloccato l'ingresso. Gli attivisti laici si sono distesi lungo la strada e hanno inscennato la loro morte, vestito di bianco e coperti di vernice rossa copn la quale hano inteso rappresentare la grande quantità di sangue che score sulle strade di Gaza. Dopo circa 10 minuti tutti gli attivisti che hanno parteciapto al sit-in sono stati arrestati. Ayala, uno degli attivisti: dice "Abbiamo fatto finta di essere morti perchè in questo modo abbiamo voluto dimostrare ai piloti israeliani i risultati delle loro azioni a Gaza. Un pilota che si trova ad un altezza di migliaia di piedi, che mira verso un obiettivo e preme un pulsante, non può ignorare, dimenticare o addirittura non comprendere che in questo istante ha ucciso persone innocenti. Siamo venuti qui per ricordare questo." ...
> Ripubblichiamo dal blogger Mazzetta: «Ancora un falso della propaganda di guerra»
La bufala dei volontari iraniani diretti in Palestina
DAY 05 - Dic. 31 Ore: 13.26 - Quinto giorno di bombardamenti e ancora nessuno spiraglio di pace dalla Palestina. Il Gabinetto per la Sicurezza di Israele ha respinto la proposta di una tregua umanitaria avanzata dalla Francia. Secondo la radio militare di Tel Aviv, il governo ha deciso di non fermare, nemmeno per 48 ore, l'operazione "Piombo fuso". La risposta negativa avrebbe come causa i ripetuti lanci di razzi palestinesi verificatisi nelle ultime ore, che dimostrano, secondo i potenti israeliani, come l'obiettivo della campagna bellica "non sia ancora stato raggiunto".I missili palestinesi sparati tra ieri e oggi non hanno comunque fatto vittime, al contrario dei raid dell'aviazione militare di Israele. Secondo fonti ospedaliere locali, i morti nella Striscia di Gaza sono come minimo 390: di questi, almeno 50 sono donne o bambini; 1.900 invece i feriti. Cifre impressionanti, a cui si aggiunge una pesante denuncia dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Soccorsi ai Rifugiati Palestinesi. Secondo l'organismo Onu infatti i civili deceduti sarebbero almeno un quarto del totale; quelli israeliani sono 3, da sommare ad un militare. Il totale è dunque di quattro decessi per mano palestinese in cinque giorni di guerra. Facendo un raffronto tra le perdite delle due controparti, è certamente legittimo chiedersi chi fra Israele ed Hamas sia il vero pericolo pubblico. L'unica notizia positiva è la conferma dell'apertura al transito degli aiuti umanitari del valico di Kerem Shalom, nel sud della Striscia. A riferirlo sono fonti israeliane. Secondo queste fonti anche il valico di Erez sarà brevemente aperto, per consentire ad alcuni palestinesi di lasciare Gaza per ricevere cure mediche urgenti in Israele. Da segnalare anche il fatto che la Corte Suprema israeliana esaminerà oggi il ricorso della Associazione della stampa estera in Israele, che chiede di aver libero accesso a Gaza per seguire la guerra anche sul versante palestinese.
> Leggi il nostro articolo del 30 dicembre: «Se il colpo è passeggero Hamas tornerà più forte di prima»
Non si vede la fine del massacro dei palestinesi di Gaza. Ciò che Israele intende fare è piegare la volontà di un popolo, per farlo deve oltrepassare la soglia oltre la quale la rabbia cede il posto a disperazione e impotenza. Israele continuerà allora ad uccidere, indisturbata, miliziani e civili.
> Leggi: «Ancora un falso della propaganda di guerra», di Mazzetta
La bufala dei volontari iraniani diretti in Palestina
DAY 04 - Dic. 30 Ore: 13.46 - Al quarto giorno di aggressione contro la Striscia di Gaza, non sembra ancora volersi placare la violenza di Israele. Durante la notte sono proseguiti senza sosta raid aerei e bombardamenti, che hanno colpito diverse sedi governative e delle forze di sicurezza. Secondo fonti palestinesi sarebbero almeno dieci le vittime nelle ultime ore. Una quarantina invece i feriti, che fanno salire il bilancio complessivo della strage a 363 uccisioni e 1.700 ferimenti, almeno stando ai dati forniti da funzionari dell'ospedale di Gaza. Per contro, le vittime israeliane sono per ora 5; l'ultima della serie ha perso la vita ieri sera a causa di un razzo palestinese caduto su una base militare al confine con la Striscia. Nel novero dei decessi palestinesi vanno incluse diverse decine di civili. Secondo l'Onu, ieri erano 57 quelli morti, ma a quanto pare ci sono almeno altre tre persone da aggiungere all'elenco: due bambine e un passante, uccisi per strada oggi da un razzo dell'esercito di Tel Aviv. Questa la scomoda verità di una guerra che non può più essere mascherata come un'azione circoscritta, limitata semplicemente a colpire i vertici politici e militari di Hamas.
E' vera e propria guerra dunque in Palestina. Un conflitto impari e in buona parte unilaterale, che non ammette sconti, come hanno potuto vedere anche i pacifisti dell'ong “Free Gaza” imbarcati sulla motonave “Dignity”. Partita ieri da Cipro alla volta della Palestina, con a bordo quattro tonnellate di aiuti umanitari, soprattutto di tipo medico, la nave è stata respinta dalla marina israeliana senza tanti complimenti. Prima i militari hanno sparato dei colpi di avvertimento, poi sono passati allo speronamento pur di non far avvicinare la nave alle coste della Striscia di Gaza. La Dignity adesso è ancorata nel porto libanese di Tiro. Israele comunque non sembra voler fermare la mattanza. Anzi, a giudicare dalle parole del governo, pare proprio che le intenzioni siano esattamente opposte a quelle pacifiche. Secondo il premier Olmert infatti, l'operazione militare “Piombo fuso” sarebbe solo “alla prima di diverse fasi, già approvate dal gabinetto per la sicurezza". "Non c'é spazio per alcun cessate-il-fuoco" ha dichiarato il ministro dell'Interno israeliano, rincarando la dose. Lo Stato ebraico "é preparato a prolungare la sua azione per settimane" ha concluso il ministro della Difesa.
DAY 03 - Dic. 29 Ore: 19.28 - Prosegue senza sosta la mattanza nella Striscia di Gaza, da tre giorni sotto il fuoco israeliano. Secondo le ultime stime palestinesi, le vittime sarebbero circa 400; 321 stando alle Nazioni Unite. Il bilancio però è in costante aumento, così come quello dei feriti, che sfiora le 1.500 unità. Un morto si registra anche tra le fila israeliane: a causare la vittima, un razzo palestinese caduto nei pressi della città di Askelhon. Nelle ultime ore piccole unità di commando israeliane avrebbero cominciato ad operare via terra dentro la striscia di Gaza, sempre supportate dall'azione martellante dell'aviazione di Tel Aviv. Nel frattempo l'Olp, Organizzazione per la liberazione della Palestina, continua a chiedere con insistenza l'invio di una forza internazionale per “proteggere la popolazione di Gaza dai crimini israeliani”. L'Autorità nazionale palestinese ha invece sospeso ogni negoziato in corso con Israele. Il ministro della Difesa di Tel Aviv, il laburista Ehud Barak, ha annunciato in parlamento che gli attacchi “saranno estesi ed approfonditi, secondo necessità”. Le frasi di Barak, che ha parlato di vittime “solo fra i terroristi”, hanno suscitato le proteste di alcuni deputati arabi, espulsi dall'aula della Knesset per aver contestato le dichiarazioni del ministro. In effetti anche un rapporto Onu smentisce le parole di Barack. Secondo le Nazioni Unite infatti sono 57 i civili uccisi dalle azioni militari israeliane, fra cui 21 bambini e 7 donne. Pubblicamente Israele sostiene che l'obiettivo sia l'annientamento di Hamas; nella sostanza, lo scopo della guerra in corso sembra ben più strategico ed investe l'intero territorio della Striscia di Gaza. Nel frattempo in tutto il Medio Oriente si moltiplicano gli attestati di solidarietà con il popolo palestinese. Migliaia di persone, militanti di movimenti islamici e laici, hanno manifestato in modo pacifico oggi ad Amman, capitale della Giordania, per chiedere al governo di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele. Stesse scene anche a Baghdad, a Teheran, al Cairo e in Libano, dove decine di migliaia di persone hanno preso parte al raduno convocato dagli sciiti di Hezbollah nella zona meridionale della capitale Beirut. Secondo Hasan Nasrallah, leader di Hezbollah, gli arabi e i musulmani devono continuare le loro mobilitazioni in favore di Gaza e devono esser pronti "a tutti i livelli ad attuare ogni tipo di decisione".
> Leggi su SenzaSoste: «La verità manipolata da modelli comunicativi articolati»
Il modello di costruzione delle news che ha unificato i tg di Rai e Mediaset nella copertura della crisi di Gaza viene da lontano
Dic. 29 Ore: 14.38 - La strage continua, denominata da Tel Aviv “Operazione piombo fuso”, ha portato molti palestinesi a cercare rifugio lungo il confine meridionale con l'Egitto. Il Cairo oggi ha però schierato almeno 10mila militari nella zona del valico di Rafah, dopo che ieri un militare egiziano ed un palestinese erano morti negli scontri scoppiati nei dintorni del confine. Morto anche un israeliano, colpito da un razzo palestinese nei pressi della città di Askelhon. Il ministro della difesa israeliano, il laburista Ehud Barak, ha annunciato alla Knesset che gli attacchi nella Striscia “saranno estesi ed approfonditi, secondo necessità”. Le parole di Barak, che ha parlato di vittime “solo fra i terroristi”, hanno suscitato le proteste di alcuni deputati arabi, espulsi dall'aula per aver contestato le dichiarazioni dell'esponente del governo Olmert
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DAY 01 - Oltre trenta attacchi aerei simultanei insanguinano la Striscia. Duecento morti e oltre trecento feriti. Questo il bilancio provvisorio della mattinata di sangue a Gaza. Ora si teme un'escalation delle operazioni militari da parte di Israele. Il mainstream parla invece di attacchi mirati contro i terroristi.
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