Due giorni fa, a nome dell'assemblea delle realtà sociali e politiche che hanno indetto la manifestazione regionale del 24 gennaio per fermare il massacro di Gaza, ho presentato il preavviso alla Questura di Bologna per il percorso del corteo che prevedeva: concentramento in Piazza dell'Unità alle ore 15.30, partenza della manifestazione alle ore 16,15, via Matteotti, ponte Galliera, Piazza XX Settembre (con breve pausa alle 17 per chi volesse fare la "preghgiera del tramonto"), via Indipendanza, via Rizzoli, Piazza Maggiore (dove si terranno interventi e dove verrà attivato un collegamento da Gaza).
Questa mattina alle 12 sono stato convocato in Questura e mi è stato comunicato: il corteo non potrà partire prima delle 17 e 15 (dopo cioè che le persone di religione islamica avranno già pregato, perché una preghiera nell'ambito di una manifestazione non si può fare). Per quanto riguarda il percorso, è vietata tutta la T del centro storico e Piazza Maggiore, è autorizzato solo un breve tratto da Piazza dell'Unità a Piazza XX Settembre (andata) e poi ritorno da Piazza XX Settembre a Piazza dell'Unità.
Io l'unica cosa che ho risposto è che questa proposta la ritengo un insulto all'intelligenza delle persone che hanno indetto la minifestazione e me ne sono andato.
Un primo giudizio politico a caldo: è evidente che la strumentalizzazione politica di Lega Nord, Forza Italia, Alleanza Nazionale e PD ha prodotto la negazione del diritto a manifestare, il più elementare dei "diritti democratici". In secondo luogo, da parte di queste forze politiche c'è la volontà di oscurare il massacro della popolazione palestinese da parte dell'esercito israeliano, attraverso una campagna di criminalizzazione della comunità araba e palestinese residente in Italia e delle realtà sociali e politiche al di fuori dello schieramento bypartisan.
Dobbiamo rispondere immediatamente... il diritto ad esprimere le nostre idee non ce lo faremo togliere.
Valerio Monteventi
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