Malgrado le condizioni meterologiche avverse, si è deciso di intraprendere ugualmente la missione su indicazione dei volontari già presenti a Gaza, per cercare minimamente di far fronte alla mancanza cronica di cibo e medicinali in tutta la Striscia di Gaza.
Il mare agitato e un avaria al motore hanno, dopo 4 ore di navigazione, imposto alla nave di tornare indietro sui propri passi e rientrare in nottata nuovamente nel porto di Larnaca, dopo essere stata alla deriva per diverso tempo.
Un'esperienza terribile sulla nave tutti vomitavano in continuazione e l'acqua entrava da più parti. Nei momenti più drammatici, con la nave alla deriva in balia delle onde sempre più forti, ho pensato alle centinaia di migranti che ogni giorno sono costretti a fare viaggi terribili e assurdi per raggiungere le coste della Fortezza Europa. Il problema è che nessun armatore ha voluto noleggiarci una nave, nel momento in cui abbiamo spiegato la nostra destinazione e così abbiamo dovuto acquistare un battello turistico, adatto ai giri delle isole greche non certo a questo tipo di traversate lunghe 22 ore, in alto mare.
Malgrado questo, domani probabilmente partiremo nuovamente per Gaza con la nostra nave, la "Spirit of Humanity".
La comunicazione formale delle autorità israeliane che, tramite le autorità cipriote, hanno fatto presente che non permetteranno l'attracco "con ogni mezzo necessario" non ci intimorisce, in quanto questo sarebbe un chiaro atto di illegalità in quanto non navigheremo mai in acque israeliane.
Francesco Caruso
> Vai agli aggiornamenti da Gaza