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Un operaio della CNH di Imola (Gruppo Fiat) ha cominciato ieri uno sciopero della fame per portare l'attenzione sul caso dello stabilimento romagnolo.
25 agosto 2009 CONTINUA
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Aggiornamenti dalla lotta dei "baywatch" riminesi: lo scorso 8 Agosto avevano dato luogo ad uno "storico" sciopero del salvamento. Tra inviti alla "responsabilità" da parte della Prefettura e l'intransigenza di Oasi Confartigianato (rappresentante dei gestori dei bagni), inizia ad incrinarsi la fiducia dei marinai di salvataggio rispetto alla trattativa in corso: la moderazione e il senso di responsabilità dimostrato fin'ora non hanno portato a nessun risultato, visto che le bocce sono ferme sulle stesse posizioni da circa un anno. E meditano su nuove forme di lotta. Come dire: anche gli "Angeli" s'incazzano...
24 agosto 2009 CONTINUA
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La scorsa notte un giovane operaio rumeno di 21 anni, con contratto stagionale, è morto a Sasso Morelli, nell'imolese, dopo che il muletto su cui stava lavorando si è ribaltato e lo ha schiacciato. All'arrivo dei soccorsi il ragazzo era già morto e sono in corso accertamenti sulla dinamica dell'incidente.
20 agosto 2009 CONTINUA
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Dopo sedici mesi di lotte, e otto giorni passati da cinque operai sul carroponte a 12 metri d’altezza, i lavoratori dell'azienda metalmeccanica milanese riescono a sventare la chiusura e lo smantellamento dello stabilimento, acquistato dai bresciani del gruppo Camozzi. Il primo ottobre ripartirà la produzione
17 agosto 2009 CONTINUA
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Braccia incrociate, spalle al mare.
6 agosto 2009 CONTINUA
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La storia della loro lotta raccontata dalle vive voci degli operai INNSE dall'interno del presidio permanente che da Settembre 2008 fino alla mattinata del fatidico 2 Agosto 2009 ha tenuto viva e funzionante la fabbrica di Lambrate.
6 agosto 2009 CONTINUA
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Seconda notte passata circa "12 metri sopra tutto il resto". Sopra la polizia, sopra il presidio dei compagni, sopra le macchine, alcune delle quali già mezze smontate, ferite, quasi sfregiate da qualche pazzo in un gesto di invidia e follia. Ieri ci sono state le dichiarazioni di Genta, il proprietario. La rabbia è tanta. Durante la serata di ieri momenti di tensione tra operai e forze dell'ordine, nell'ennesimo tentativo di entrare nella fabbrica, per riprendersela, per farla continuare ad esistere, per "liberare" i compagni, lassù, su quella gru - è un carro ponte! - da molte ore, ormai diventate giorni.
"Si dorme male e ci sono le zanzare" - fanno sapere i 5 dall'alto - "ma non molliamo". "Non stiamo scherzando", gli fanno eco i compagni del presidio.
Rassegna stampa di oggi.6 agosto 2009 CONTINUA
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Silvano Genta, proprietario della INNSE Presse si sfoga con la stampa.
RSU e Provincia i suoi bersagli. "Io ero disposto a rilanciare l'azienda, loro non hanno voluto trattare".5 agosto 2009 CONTINUA
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Nelle scorse giornate, a seguito dello sgombero del presidio permanente presso la fabbrica di Lambrate, ci sono stati alcuni tentativi per far ripartire la trattiva per il salvataggio della INNSE Presse, fabbrica tutt'ora funzionante. Un primo incontro in Regione è caduto nel vuoto, anche grazie all'assenza di Formigoni, che si era già lavato le mani di tutta la faccenda dicendo, nei giorni scorsi, di aver "fatto tutto il possibile", ma che nessuna soluzione era arrivata a conclusione, soprattutto per la mancanza di compratori. Gli operai della INNSE, invece, hanno sempre ribadito che esistevano diversi imprenditori disposti a comprare una fabbrica funzionante a pieno regime, tra cui una cordata di imprenditori lombardi.
In un secondo incontro in Prefettura, avvenuto il pomeriggio del 3 Agosto, il Prefetto ha spiegato chiaramente di voler far rispettare il decreto della magistratura che impone la consegna dei macchinari (già venduti da Silvano Genta, padrone della Innse) al proprietario. Nessuna apertura verso le legittime richieste degli operai. Pubblichiamo questi aggiornamenti dal presidio degli operai davanti ai cancelli della Innse Presse.5 agosto 2009 CONTINUA
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Pubblichiamo il volantino che verrà diffuso alla GD e in altri stabilimenti della città dal gruppo dell'FLMU della GD di Bologna
5 agosto 2009 CONTINUA