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Il corteo milanese del precariato sociale, al suo ottavo anno, diventa lungo nel tempo e ampio nelle rivendicazioni, abbracciando le lotte contro ogni frontiera e esclusione sociale, dando il la alla contestazione dell'Expo 2015, e parlando anche di saperi, autoproduzione, diritti di genere. Da Bologna giungono quasi duecento persone a bordo dei pullman di Coordinamento Migranti e Sexyshock. Reportage del nostro inviato.
2 maggio 2008 CONTINUA
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Un primo report da un nostro inviato a Milano.
2 maggio 2008 CONTINUA
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Pubblichiamo gli appelli del Coordinamento Migranti e del Sexyshock. Due diversi approcci e due diverse prospettive da cui focalizzare il tema della precarietà, al centro come ogni anno dell'appuntamento del 1 maggio di Milano.
30 aprile 2008 CONTINUA
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Si chiama Mohammed Robi Ul Hoque, portavoce della Consulta del quartiere Navile.
30 aprile 2008 CONTINUA
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Viveva in auto da una settimana. Il rogo sarebbe scoppiato per un guasto all'impianto di riscaldamento.
30 aprile 2008 CONTINUA
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Migranti in piazza verso la May Day 2008, primo maggio a Milano. Sport, musica e buona cucina per la terza Giornata per i diritti e la libertà dei migranti in Piazza dell'Unità. Il comunicato del Coordinamento: "Abbiamo mostrato che è possibile superare differenze e confini per discutere, organizzarci e lottare insieme contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, per la chiusura dei centri di detenzione, per la regolarizzazione permanente slegata dal lavoro e dal salario".
22 aprile 2008 CONTINUA
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Migranti in piazza verso la May Day 2008, primo maggio a Milano. Sport, musica e buona cucina per la terza Giornata per i diritti e la libertà dei migranti in Piazza dell'Unità. Il comunicato del Coordinamento: "Abbiamo mostrato che è possibile superare differenze e confini per discutere, organizzarci e lottare insieme contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, per la chiusura dei centri di detenzione, per la regolarizzazione permanente slegata dal lavoro e dal salario".
22 aprile 2008 CONTINUA
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Giovedì 17 aprile, via Gobetti 22. Polizia e municipale sgomberano una trentina di rom che avevano trovato rifugio all'interno di una vecchia fabbrica abbandonata. Il giorno prima un neo deputato leghista l'aveva detto chiaro e tondo: "La Lega Nord non cerca poltrone, ma vuole sgomberi dei campi nomadi...". La giunta Cofferati, si sa, certe cose non ha bisogno di farsele dire due volte.
18 aprile 2008 CONTINUA
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Allontanati da una vecchia fabbrica abbandonata uomini, donne e bambini, che avevano trovato rifugio in un'area dismessa del quartiere Navile, a poche centinaia di metri dalla nuova sede comunale. Ricomincia l'odissea della comunità rom rumena che, in tutti questi anni, ha subito gli effetti del delirio securitario che sotto le Due torri è andato per la maggiore.
17 aprile 2008 CONTINUA
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Un appello di associazioni di volontariato, intellettuali, esponenti politici denuncia come ormai in Italia, e in particolare a Roma, gli sgomberi significano il brutale abbattimento con le ruspe delle baracche e il conseguente abbandono di gran parte delle vittime, siano donne incinte o bambini in tenera età, in mezzo alla strada.
12 aprile 2008 CONTINUA