Appena ventiquattr'ore dopo lo sgombero di Open the space e l'ennesimo intervento sul Lungoreno, l'amministrazione comunale è passata agli ultimi appartamenti ancora occupati da Mao e PassePartout nel quartiere San Donato.
Ad effettuare gli sgomberi la squadra sicurezza della polizia municipale, che ha così firmato gli interventi a nome del sindaco, affiancata da un incredibile spiegamento di forze dell'ordine.
Decine le denunce scattate, compresa quella per la madre di uno degli occupanti: era in una delle case occupate per assistere il figlio, operato pochi giorni prima.
Poche ore dopo alcune decine di attivisti hanno risposto con un corteo e un blocco del traffico nei pressi del ponte di San Donato, concluso con i cassonetti in strada e l'inseguimento da parte della polizia fino alla zona universitaria. Nel pomeriggio, poi, un altro corteo ha cercato di raggiungere l'aula di Santa Lucia dove si sarebbe svolta un'iniziativa con Merola e Cofferati, ma i cordoni delle forze dell'ordine hanno tenuto i manifestanti a distanza.
> Ascolta l'intervista a Melissa di Mao dalla puntata di Vagamondo dedicata agli sgomberi (altre interviste: all'avvocato Andrea Rochi, a Rosario Picciolo di Open the space, al consigliere comunale Valerio Monteventi)
Immediata la solidarietà di Open the space e dell'Asia-Rdb, mentre PassePartout ha voluto diffondere una lettera aperta rivolta ai cittadini di San Donato.
In sostegno di Cofferati, invece, è sceso in campo il presidente dell'Arci De Rose (PD) che ha pubblicamente messo in discussione l'invito rivolto in precedenza al consigliere indipendente Monteventi a partecipare ad un incontro sugli spazi sociali, chiedendo una presa di distanza dalle proteste dei collttivi. A De Rose ha risposto un comunicato di Crash, che le distanze le prende... ma da amministrazione e governo.
Guarda le foto di Ufo e nca Malabocca:
> Lo sgombero
> La rabbia dei collettivi
> Il corteo del pomeriggio