Dopo gli sgomberi, le purghe democrato-staliniane


31 ottobre 2007

Leggete cosa ha dichiarato il presidente provinciale dell’ARCI Giovanni De Rose (Partito Democratico) all’Agenzia Dire

MONTEVENTI PRO COLLETTIVI? ARCI: SE SI', ADDIO
DE ROSE: CHIARISCA O E' IN DUBBIO INVITO A INCONTRO DEL CIRCOLO

(DIRE) Bologna, 31 ott. - Caro Monteventi, da che parte stai? E', in sostanza, il quesito che Giovanni De Rose, presidente dell'Arci Bologna, rivolge al consigliere indipendente del Prc a proposito delle occupazioni, ma soprattutto delle rappresaglie dei collettivi bolognesi, lanciate ieri al San Donato dopo la dozzina di sgomberi della mattina. Ma c'è di più: il chiarimento preteso da De Rose sarà infatti discriminante per invitare o meno Monteventi al dibattito del prossimo 14 novembre promosso dall'Arci e dal circolo "Sputnik Tom" di Castel Maggiore, intitolato "Spazi sociali e legalità: due bisogni incompatibili?". All'incontro in un primo momento erano stati invitati il capogruppo Ds in Comune, Claudio Merighi (che anche ieri ha condannato la pratica illegale delle occupazioni) un rappresentante del collettivo Crash e, appunto, l'indipendente Prc, da sempre assai vicino ai movimenti.
"A prescindere dal grado di condivisione - spiega in una nota De Rose - la nostra associazione ha sempre considerato interlocutori titolati tutti coloro i quali, pur mettendo in pratica forme di lotte sociale conflittuali, si attengano a pratiche rigorosamente non violente". Pertanto, "alla luce degli atti violenti come rovesciamenti di cassonetti, danneggiamenti di autovetture e incendi di ieri a Bologna per mano di alcuni collettivi cittadini, la nostra condanna è ferma e inequivocabile". Ecco perché "ora chiediamo indistintamente alle personalità che abbiamo invitato - precisa il presidente Arci - un chiarimento esplicito e discriminante per quanto ci riguarda, e cioé se condividano o meno pratiche di violenza come quelle che si sono state messe in atto martedì pomeriggio in via San Donato".
Proprio "sulla base delle risposte valuteremo se esistono ancora le condizioni per un confronto civile, sereno e pacato, che noi comunque, come e' nostra tradizione, auspichiamo e cercheremo di favorire in tutti i modi".
Sulla vicenda prende posizione anche Merighi, che giudica "tempestiva e pienamente condivisa" l'iniziativa di De Rose. "Ogni confronto - osserva il capogruppo Ds - non può che avvenire sulla condizione imprescindibili dei valori della non violenza e del rispetto delle idee degli altri". Quindi "la non condivisione di questi valori rende impraticabile ogni confronto. Anch'io attendo- aggiunge Merighi - una decisa presa di distanza e condanna delle azioni violente di ieri".

La risposta di Monteventi: “Cosa si fa per un pezzo di pane… Io non sto dalla parte di chi usa i blindati, i manganelli e le ruspe per affrontare i problemi sociali. Questa erano le mie posizioni a Genova, alle manifestazioni contro il G8 e lo sono ancora oggi. E' l'ex compagno De Rose che oggi, novello Democratico, a Genova non verrebbe più. Comunque per dire le cose che penso non devo passare sotto la sua censura e, pertanto, il 14 sera mi prenderò alcune ore di svago e mi divertirò alla faccia dei democrato-stalinisti”.

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