Le immagini che pubblichiamo parlano più di centinaia di articoli. Rappresentano il dramma "normale" dell'esodo perenne a cui sono costretti questi cittadini rom di origine rumena che, da quando sono arrivati a Bologna, hanno subito decine di sgomberi dagli accampamenti di fortuna che, di volta in volta, con pazienza, avevano ricostruito per cercare un riparo minimo.
Contro di loro (nessuna differenza se sono uomini, donne o bambini) le Istituzioni si sono sempre mobilitate con grande spiegamento di mezzi: ruspe, agenti di polizia, carabinieri, vigili urbani.
Fino allo scorso anno, gli sgomberi avevano sempre, come tristi coda il CPT. Adesso che la Romania è nell'Unione Europea e a loro non è più contestata la mancanza del permesso di soggiorno, arrivano fogli di via, denunce per occupazione e tutta una serie di pressioni per farli risultare indesiderati.
Questa mattina l'assessora alle Politice Sociali del Comune di Bologna, Adriana Scaramuzzino, ha detto che queste persone "non vogliono farsi aiutare, perché non vogliono integrarsi". E' uno dei tanto modi con cui l'Amministrazione Comunale intende portare avanti le sue stravaganti politiche di "accoglienza disincentivante".
Tutto questo sarebbe solo paradossale se non si parlasse del dramma umano di tante persone.
Nei prossimi giorni assisteremo ad altre peripezie di questo "esodo perenne" da terzo millennio, di questa vergogna prodotta dalla nostra indifferente società opulenta.
Non diciamo dove queste foto sono state scattate Tenere nascosto il luogo permetterà qualche attimo di "serenità" per queste persone che si sentono braccate... e consentirà loro di riposarsi un po' prima della prossima fuga e del loro ritorno all'invisibilità.
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