I "vigilantes" non perdono il vizietto


23 maggio 2007

Il soggiorno della Madonna di S. Luca in città non è mai stato movimentato come quest’anno. Prima, l’incontro fra il corteo “in discesa” e le donne di sinistra che ricordavano il 12 maggio e l’omicidio di Giorgiana Masi.
Poi, la manifestazione contro l’omofobia che ha transitato davanti alla Cattedrale di S. Pietro, definita dal cardinale Caffarra “un’ignobile gazzarra”.
Ma, anche pochi minuti prima che la Madonna uscisse dalla Chiesa per tornare sul colle della Guardia, qualche problema c’è stato.
Domenica pomeriggio, poco prima delle 17, fuori dalla Cattedrale c’era anche un gruppo di pattuglianti dell’Associazione Volontariato di Polizia Locale. Erano in 8 o 9, fra la folla dei fedeli, con i loro tesserini di riconoscimento bene in vista e si apprestavano a fare cordone, in base ad un accordo raggiunto mesi fa con la Curia bolognese.
Un colonnello della Polizia di Stato, in divisa, non appena li ha visti, ha detto loro di dileguarsi, dopo averne fatto identificare alcuni dagli agenti della Digos.
E' il terzo grave “infortunio” in cui questa associazione, che ha sede a Castelmaggiore, incorre nei suoi pochi mesi di vita. Un ex pattugliante, attualmente associato alla AVPL è stato riconosciuto fra i “guanti neri” (Corpo delle Pattuglie Cittadine di Bologna e “Polizia Locale” di Castelmaggiore) che il 2 giugno 2004 malmenarono alcuni manifestanti, in appoggio alla Polizia di Stato, ed è stato rinviato a giudizio.
Poco più di un mese fa il Presidente si è dimesso polemicamente dall’Associazione per disaccordi nella gestione degli interventi.
E, pochi giorni dopo, l’allontamento con infamia dalla processione gestita dall’unico ente che aveva sottoscritto accordi con loro: la Curia di Bologna.
E, intanto, da Palazzo d’Accursio non arriva nessun segnale sulla rescissione della convenzione in essere con i “pattuglianti cittadini”. Qualcuno vuole spiegare pubblicamente il perché?