Primo piano / Non si gioca con le basi

Vicenza non è una colonia americana: difendiamo i beni comuni!

4 LUGLIO'09: INDIPENDENZA, DIGNITA', PARTECIPAZIONE

> 15.000 in piazza: report con foto e udio
> Un mese dopo: Interrogatorio fuorilegge a Mestre


> Comunicato e info pullman

> Martedì 23 giugno'09 assemblea cittadina al Tpo di via Casarini
"Vogliamo decretare la nostra indipendenza dall'impero militare statunitense, liberando la terra dalla presenza di una nuova base di guerra". Con la partecipazione di Francesco Pavin del Presidio Permanente "No dal Molin".



E' la ditta che ha vinto il bando per il raddoppio della base Usa

> A CCC il bando per il People Mover di Bologna
Il Consorzio Cooperative Costruzioni, CCC, si è aggiudicato la gara definitiva d'appalto per progettare, costruire e gestire il People Mover, imponente monorotaia sopraelevata che dovrebbe entrare in funzione nel 2013. Ma cos'è il Consorzio Cooperative Costruzioni? E che cosa prevede l'accordo?


Sabato 14 febbraio'09 manifestazione nazionale a Vicenza
> 10.000 in piazza: la giornata passo per passo

Ieri, 10 febbraio, i vicentini erano in piazza nonostante il divieto a manifestare e riuscivano a bloccare i cantieri. Sedici persone in questura oltre alle botte delle forze dell'ordine. E' cominciata una nuova settimana di lotta. Nel mentre il questore Sarlo equipara il movimento ad un'associazione per delinquere; ci si avvicina a sabato e si chiude la stretta repressiva. La militarizzazione della città in questi ultimi giorni ne è un segno. Ma a Vicenza si resiste e viene convocata una manifestazione, in difesa della democrazia e del diritto a opporsi all'imposizione, per sabato 14 febbraio. Leggi il comunicato che indice la manifestazione del quattordici e quello, di ieri, che ricostruisce la giornata di lotta.
> Leggi: Vicenza non è un'associazione per delinquere



Giovedì 12 febbraio'09 a Vag61: Good luck Vicenza

Proiezione del documentario indipendente "Good Luck Vicenza". Un documento fatto per informare sulla nuova base militare Usa in progetto nella città di Vicenza, sull'area dell'ex aeroporto Dal Molin. Un progetto voluto dai governi italiano e americano, ma osteggiato da migliaia di cittadini.
> Leggi la presentazione della serata



Sabato 31 Gennaio '09: DIFENDERE VICENZA? YES WE CAN!
L'area che gli statunitensi vorrebbero occupare e militarizzare, dunque, è stata liberata e da oggi, per la prima volta, è accessibile a tutti i cittadini. Nei giorni scorsi, del resto, i No Dal Molin erano stati chiari: se partiranno i lavori non staremo a guardare
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Leggi il comunicato del Presidio Permanente


Domenica 5 Ottobre '08: REFERENDUM AUTOGESTITO, VENTITREMILA SI' CONTRO IL DAL MOLIN
«In una piazza piena di gente ha preso il microfono il notaio del comitato dei garanti che ha snocciolato i numeri: 24.094 votanti pari al 28,56% degli iscritti alle liste elettorali. Di questi, 23.050 sono voti favorevoli all'acquisizione, da parte del Comune di Vicenza, dell'area del Dal Molin»
> Leggi il comunicato del Presidio Permanente

Mercoledì 1 ottobre '08: CONSIGLIO DI STATO FERMA REFERENDUM, DODICIMILA IN PIAZZA
Il Consiglio di Stato ha annullato ieri pomeriggio il referendum comunale sulla nuova base Usa a Vicenza che si sarebbe dovuto svolgere domenica, dichiarando irrealizzabile l'intento dell'ente locale di acquistare l'area dal demanio, in quanto «in contrasto con il pronunciamento delle autorità competenti». Migliaia di Vicentini (compresi Sindaco e assessori) sono scesi in strada nella serata di ieri, grazie ad un immediato tam tam via internet e sms. Domenica la consultazione si svolgerà comunque, autogestita dai cittadini stessi.
> Leggi il comunicato del Presidio Permanente

Sabato 13 settembre'08: VICENZA TORNA IN PIAZZA
> Leggi l'appello e i report

> Dal 3 al 14 settembre'08 il II Festival No Dal Molin

6 settembre 2008: CARICHE AL SIT IN
> Leggi la cronaca diffusa dal Presidio permanente

4 Settembre 2008: BLOCCATA LA COSTRUZIONE DI DECINE DI VILLETTE
Avrebbero ospitato i soldati americani di stanza alla nuova caserma, ma una legge regionale vieta una cementificazione di tale portata
> Ascolta l'intervista di Radio Onda d'Urto a Cinzia Bottene del Presidio Permanente

28 agosto 2008:
NON TOCCATE UN FILO D'ERBA!
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Codacons contro la decisione del CdS stesso che il 29 luglio scorso accoglieva il ricorso del governo contro la sentenza del Tar del veneto, che a Giugno aveva sospeso provvisoriamente i lavori preliminari alla costruzione della base. La parola torna ora di nuovo al Tar, che il prossimo 8 ottobre valuterà nel merito il ricorso dell'associazione di consumatori (quella che è stata respinta è la sola richiesta di sospensiva del attesa di giudizio di merito).
> Leggi il comunicato del Presidio Permanente

1 agosto 2008: VICENZA NON SI ARRENDE!
In migliaia occupano la stazione dopo la prima sentenza del Consiglio di Stato che dà il via libera ai lavori
> Leggi il comunicato del Presidio Permanente (su nodalmolin.it)
> Guarda il video (su youtube)

> 24 giugno 2008: LA RUSSA, "RISPETTEREMO IMPEGNI"
Dopo la decisione del Tar del Veneto di sospendere i lavori per la base americana a Vicenza, il Ministro corre ai ripari e chiede il ricorso. La Russa critica anche la proposta di un referendum espressa dal sindaco vicentino Variati, al quale i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sulla questione
> Leggi il nostro articolo


MARZO-GIUGNO 2008:

> A Bologna boicotta Ccc e Cmc

> I No Dal Molin alla Ccc di Bologna

> I No Dal Molin alla Cmc di Ravenna


Contro gli avvisi di garanzia ai No dal Molin
Quattro attivisti vicentini sotto inchiesta per le azioni contro la base: leggi l'appello per una raccolta firma di solidarietà agli indagati.


Sabato 26 gennaio: giornata internazionale contro la guerra

> A Bologna presidio davanti agli uffici del Consorzio Cooperative Costruzioni, che partecipa alla gara d'appalto per la costruzione della base.


> Leggi: Un'espressione di solidarietà verso i cittadini campani in lotta


Tre giorni di mobilitazione europea contro la nuova base

15 dicembre'07: ancora un grande NO al Dal Molin!

> Leggi il report da Vicenza

> Guarda le foto della manifestazione: 1 - 2

> Ascolta gli audio dal corteo:

Giulietto Chiesa (giornalista) - Piero Bernocchi (Cobas) - Giorgio Cremaschi (Rete 28 aprile) - Tito (No Dal Molin) - Stefano (No Dal Molin) - Maurizio (No Tav) - Oreste (No F35) - Antonio (Rifuiti Zero) - Roberto (No Expo) - Alessandra (No Mose) - Paul (cittadino statunitense) - Pietro (Cobas)

NO DAL MOLIN!

Ascolta l'intervista a Olol Jackson (No dal Molin) a poche ore dal corteo

Leggi il programma della tre giorni

Leggi l'appello nazionale

Leggi la lettera distribuita durante la contestazione alla Sinistra Arcobaleno

Leggi la lettera del Presidio Permanente contro il Dal Molin

Leggi l'appello del Fse per la giornata contro la guerra e il neoliberismo

Leggi il report dell'assemblea romana contro la guerra del 25/11

> Da Bologna verso Vicenza:

Leggi come andare a Vicenza in treno

Leggi come andare a Vicenza in pullman

Leggi l'appello per l'assemblea cittadina bolognese del 10 dicembre

> OnAir / Vagamondo sulle lotte vicentine:

Ascolta la puntata del 15 dicembre 2007

Ascolta la puntata dell'8 dicembre 2007

Ascolta la puntata del 13 ottobre 2007

Ascolta la puntata del 2 dicembre 2006

 



nodalmolin2 La politica estera italiana mantiene un orientamento ciecamente atlantista, come dimostra il sì non negoziabile pronunciato dal presidente del consiglio Prodi il 15 gennaio 2007 all'approvazione di una nuova servitù militare a Vicenza. Da quel giorno, dopo una partecipata occupazione della stazione ferroviaria, resiste un Presidio Permanente che ha aderito al Patto Nazionale di Solidarietà e Mutuo Soccorso che da oltre un anno riunisce movimenti che in tutta Italia si battono per la difesa dei propri territori e dei beni comuni da devastazioni ambientali e soprusi militari.
L'editto di Prodi ha di fatto ignorato il forte dissenso della comunità locale, manifestatosi con i cortei nazionali del 2 dicembre 2006 (30.000 persone) e del 17 febbraio 2007 (150.000).
Nel corso del 2007 il movimento contro la nuova base si è mantenuto più che attivo: ad Aprile è stata simbolicamente occupata la basilica Palladiana; a luglio un'assemblea nazionale ha progettato per settembre una settimana di campeggio resistente nei pressi della zona interessata ai lavori, dove a novembre si sono tenuti diversi tentativi di blocco dei lavori [1 - 2 - 3]



L'aviazione USA è stata autorizzata ad espropriare un'area verde di
consistente dimensione ed edificare strutture il cui impatto ambientale e
urbanistico sarebbe devastante. Peraltro, avendo la base natura
extraterritoriale, gli Stati Uniti non sono tenuti a mantenere il livello
delle emissioni nocive sotto ai parametri del Protocollo di Kyoto, che non
hanno mai firmato.
Poiché in base al patto atlantico le basi americane, come si legge in un
documento
reso pubblico dal Dipartimento di Difesa americano, sono a spese dello Stato italiano per il 41% del totale, la nuova base vicentina costerà all'erario 366 milioni di dollari. Tre milioni sono già stati versati cash, mentre gli altri arrivano da una serie di facilitazioni che l’Italia concede all’alleato: affitti gratuiti, riduzioni fiscali varie e costi dei servizi ridotti.
Facilitazioni tutte a favore dei perduranti conflitti (o Missioni di Pace,
come si ostina a chiamarle il bispensiero dei governi occidentali) in Iraq
(a cui l'Italia non partecipa più direttamente) e Afghanistan, dove la
missione ISAF, sottoposta alla catena di comando del Pentagono, è da anni
impegnata in operazioni di guerra contro i taliban.
L'Italia è a tutti gli effetti una delle pedine più importanti del grande
gioco della Guerra Permanente. Non torniamo a soffermarci sugli ingenti
profitti dei colossi degli armamenti né sugli enormi interessi economici
che orbitano attorno al Medio Oriente, su cui negli ultimi anni molto si è
detto e scritto. Spesso si dimentica però l'altro effetto della cosiddetta
guerra al terrorismo: creare e mantenere in vita il simulacro di un nuovo
Grande Nemico dell'occidente, in nome del quale si tiene la società in un
costante stato di allarme, fornendo l'alibi a ogni politica
ipersecuritaria, ovvero a consistenti restringimenti delle libertà
personali.