Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il valore della consultazione popolare del prossimo cinque ottobre e la legittimità del Tar ad esprimersi, il prossimo 8 ottobre, dopo la sospensiva decretata lo scorso giugno.
Fino a queste date al Dal Molin non deve essere toccato nemmeno un filo d'erba; se, come hanno annunciato gli statunitensi, le demolizioni degli edifici storici presenti all'interno dell'area inizieranno, questo sarà un atto di arroganza e di prevaricazione sulla città e sul Tar. Una forzatura rappresenterebbe una dichiarazione di guerra a Vicenza, a cui noi risponderemo con la nostra creatività e la nostra determinazione.
Non permetteremo che la consultazione popolare venga delegittimata da chi vuole imporre la nuova base militare; la difenderemo, assieme all'area verde del Dal Molin e ai suoi edifici che rappresentano un patrimonio della città.
Il Festival No Dal Molin, che si terrà dal 3 al 14 settembre, sarà anche un grande momento di mobilitazione per ribadire tutto ciò.
Il Sindaco Variati ha promosso la consultazione popolare dichiarando che avrebbe preteso rispetto dagli statunitensi; ora è il momento che difenda la dignità di Vicenza – che ha il diritto ad esprimersi a lavori fermi – e quella della Giunta comunale. Se i lavori inizieranno prima della consultazione, sarà anche un fallimento dell'amministrazione comunale.
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