Moltissime città italiane hanno ospitato oggi manifestazioni organizzate in occasione della ricorrenza della strage di Piazza Fontana a seguito dell'appello dalla rete nazionale antifascista. Anche la città di Bologna ha dato il suo contributo alla protesta, con un corteo di oltre cento persone, che è partito dalle ex fonderie Sabiem per giungere a piazza Giovanni XXIII. Il punto di ritrovo presso le ex fonderie è stato innanzitutto un simbolico gesto di solidarietà verso la situazione difficoltosa e ancora irrisolta dei lavoratori. La scelta del quartiere Barca, una zona periferica di Bologna che ha ospitato la protesta, si deve invece ad una forte presenza neofascista, che fornisce motivazioni ancor più concrete alle istanze portate avanti in questa giornata.
Tra le fila dei manifestanti, al fianco di studenti e lavoratori della Sabiem, anche il circolo IQBAL MASIH, la Lista civica Reno, Battaglia Comunista, l’Assemblea Antifascista Permanente di Bologna e molti abitanti del quartiere. L’assenza di musica ha lasciato spazio al dialogo, alla comunicazione e alla solidarietà tra i partecipanti, alcuni direttamente impegnati nelle questioni politiche del quartiere. Il grido di protesta si è levato dunque contro le politiche del terrore e della tensione, applicate dalle istituzioni italiane e bolognesi in particolare. Si sono condannati in maniera definitiva e intransigente la violenza gratuita, il teppismo di strada e, soprattutto, l'alimentazione del panico a livello generale, che rischia di sfociare in episodi di discriminazione dei migranti o, come nei recenti casi a Bolognea, a danno di studenti e persone senza fissa dimora.