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Dal 2001 in Italia e dal 2004 in Europa, la mayday agita la gioventù precaria e immigrata delle grandi città dell'UE e non solo: quest'anno ci sono anche Zurigo e Toronto, e da un paio d'anni l'EuroMayDay è gemellata con quella che si tiene a Tokyo, Kyoto-Osaka, Sapporo e nelle altre città giapponesi dove è emersa la prima organizzazione sindacale rivoluzionaria del precariato, la General Freeters Union, che anche Michael Hardt vede come esperienza pionieristica di quell'autorganizzazione sociale che si deve realizzare oggi per emancipare le precarie e i precari in Europa e nel mondo. (Freeter nel linguaggio comune designa il precario non inquadrato e ribelle dell'arcipelago; è conflazione di free-lancer e Arbeiter - parola quest'ultima che in Giappone vuol dire studente-lavoratore, bizzarro residuo linguistico dell'alleanza fra nazismo tedesco e nazionalismo nipponico).
Certamente, il primo maggio ha più di 120 anni di storia (e anche più: per un'affascinante storia delle sue origini all'inizio della modernità, check www.midnightnotes.org/mayday, la narrazione maydayana del grande storico marxista della pirateria Peter Linebaugh).
La mayday è l'ultima arrivata dei tanti movimenti anarchici, socialisti, comunisti, rivoluzionari che hanno adottato il primo maggio come festa di liberazione dal lavoro (le 8 ore!) e di solidarietà internazionale fra sfruttati di tutto il mondo. Durante la guerra fredda la festività aveva assunto carattere di regime in Unione Sovietica e nei paesi satelliti e/o fratellastri e alla fine degli anni '80 rischiava di cadere in disuso nel resto del mondo. Il movimento noglobal ha resuscitato il primo maggio. Noi volevamo che la mayday incarnasse il precariato, l'ultimo soggetto sfruttato apparso sulla scena del capitalismo, ispirandoci agli esordi del del proletariato industriale, che sulla spinta dell'anarcosindacalismo e della IWW in particolare, seppe dar vita al primo maggio rivoluzionario che affratellava uomini e donne, spesso immigrati, dei cinque continenti.
Oggi le decine di milioni di europei esclusi dalla cittadinanza perché immigrati, le decine di milioni di ragazze e ragazzi relegati nella precarietà esistenziale e nell'insicurezza sociale, le decine di milioni di studenti cui è negato accesso alla conoscenza e all'informazione libera dal controllo commerciale e proprietario, ebbene questa moltitudine sono gli eredi di quel proletariato internazionalista che diede vita al primo maggio.
Sono loro che fanno andare avanti col proprio lavoro precario l'economia in rete del capitalismo informazionale e finanziario che è entrato in Grande Recessione. Questa crisi gliela dobbiamo far pagare: è giunto il momento dell'azione conflittuale generalizzata per la grande redistribuzione, per il reddito garantito, per l'università gratuita, per i parchi e gli asili alle bambine e ai bambini di tutti.
Dobbiamo farla finita col neoliberismo e il monetarismo in Europa, altrimenti questa crisi continueranno a farcela pagare loro, élite fallite che stanno gettando fantastiliardi a colmare le voragini delle banche, quando solo il drastico aumento della spesa sociale è in grado di far uscire la società dalla crisi.
La mayday è nata come carnevale rivoluzionario, queer e wobbly, del precariato prima milanese e romano, poi italiano, quindi europeo e presto globale: si sta discutendo infatti di creare un evento figlio eterologo della MayDay Parade e dell'EuroMayDay: MONDO MAYDAY 010, che mira a creare nessi di solidarietà e agitazione attraverso tutte le regioni del globo sulla questione precaria, tramite lo scambio di conoscenze e pratiche sulle varie forme di sfruttamento e di organizzazione sindacale, di lotta e mediattivismo.
A Milano la testa della parata sarà [l'articolo è stato scritto originariamente pubblicato il 30 aprile, NdR] riempita dallo spezzone NO OIL a emissioni zero, dove attivisti giapponesi, austriaci, svizzeri e d'altri paesi susciteranno uno sciame di bici e bipedi che diffonderà, ognuno con la propria radio, la musica del carro mondo mayday realizzato dal SunSystem insieme a Serpica Naro, Agenzia X e altre realtà. Diffonderemo sui 98 FM la musica del soundystem ciclotrasportato a pannelli fotovoltaici. Perché come dice Linebaugh, la mayday è sia rosso sangue sia verde clorofilla. Non a caso l'EuroMayDay ha fatto un seminario al Climate Camp inglese per connettere le esperienze di lotta precaria con le esperienze di azione climatica.
A Copenhagen a inizio dicembre i grandi liquidatori del globo si ritroveranno per trovare un successore al Trattato di Kyoto: tutti i movimenti della Terra convergeranno nella capitale danese.
La mayday è riuscita a propagarsi perché è stata una grande piattaforma di creattivismo e di creazione di discorso. Nessuna nostalgia della classe operaia fordista, ma invece grande lavoro sui segmenti eretici della classe creativa e del cognitariato per porre in termini radicali e sovversivi l'analisi della precarietà e introdurre le forme comunicative di organizzazione che sono necessarie nell'epoca del social networking.
I poster, e oggi i video online, della mayday hanno parlato a milioni di ragazzi più di tanta retorica sindacale, mentre le rivendicazioni di un nuovo welfare per la generazione precaria stanno finalmente infrangendo le finestre del Palazzo. Con la Grecia, l'Onda, poi Gaza, le rivolte contro la crisi, Londra e Strasburgo, si è aperta una narrazione rivoluzionaria in Europa, che continuerà con una mayday di rivolta in tutte le grandi città d'Europa da Dublino a Istanbul. Rovesciamo la Santa Alleanza di Sarkozy, Merkel, Berlusconi, abbattiamo l'Ancien Régime di Trichet e Barroso...
Quest'anno la mayday è dominata dal sentimento di agire contro la crisi e i suoi artefici. Da Helsinki a Liegi, a Malaga come a Milano, numerose sono le iniziative di mobilitazione per far capire ai governi nazionali (e a Bruxelles e Francoforte) che il loro tempo è scaduto: chi ha fatto precipitare il mondo in crisi non la può risolvere: triliardi ai precari, non ai banchieri!
MAYDAY: make them pay...
www.euromayday.org
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