Assemblea domenica 29 marzo'09 ore 14 all'Xm24, via Fioravanti 24

Da che parte stare

L'appello riportato qui di seguito, frutto dell'assemblea tenutasi a Bologna lo scorso 7 marzo, intende avviare un percorso di mobilitazione in grado di investire tutte le associazioni, i coordinamenti, le organizzazioni di migranti e antirazzisti contro il pacchetto sicurezza, il razzismo istituzionale, gli effetti della Bossi-Fini all'interno della crisi. Tutte le realtà che ne condividono i contenuti sono invitate a partecipare alla prossima assemblea che si terrà domenica 29 marzo alle ore 14 presso XM24, via Fioravanti 24, a Bologna.
28 marzo 2009

La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti: donne e uomini, italiani
e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi, il governo produce e
sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la legge Bossi-Fini e il
"pacchetto sicurezza" inseguono il sogno di una forza lavoro usa e
getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti alla perenne
espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in cassa
integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni progetto di
vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori, i precari
con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla porta per
primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia precarietà, sanno
che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la clandestinità è una
minaccia più vicina, l'espulsione una possibilità sempre presente. Per
questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Il razzismo
istituzionale colpisce duro: il Governo Berlusconi, con la Lega Nord in
prima fila e buona parte dei media, hanno dato il via ad una campagna
di odio che si indirizza prevalentemente contro i "clandestini" ma
criminalizza tutti i migranti giustificando il loro sfruttamento. La
proposta di un "contributo" per il rinnovo dei permessi -- che si
aggiunge al furto dei contributi previdenziali e pensionistici che non
possono essere ritirati -- mostra che il salario dei migranti è
considerato risorsa sempre disponibile. Si tratta di denaro che, con
quello di tutti i lavoratori, pagherà nuovi Centri di identificazione
ed espulsione. E mentre il razzismo istituzionale si legittima sul
corpo delle donne facendo strada a ronde e linciaggi popolari, la
violenza continua nelle case, i tagli alla scuola e al welfare
pretendono di rinchiudere tutte le donne tra le mura domestiche,
riservando alle migranti solo un posto da "badanti". Per questo è ora
di scegliere DA CHE PARTE STARE.

La crisi mostra spietatamente
che lo sfruttamento non conosce differenze: tutti hanno mutui e affitti
da pagare, l'incubo del giorno dopo. Il razzismo istituzionale
impedisce però ai migranti di sperare persino nelle già povere "misure
anticrisi". Ammortizzatori sociali, piani edilizi, bonus bebè non li
riguardano: devono solo pagare, e farlo in silenzio. L'abolizione del
divieto di denunciare i migranti irregolari che si rivolgono alle
strutture sanitarie è l'espressione più meschina di una strategia che
vuole produrre una clandestinità politica oltre che legale. Impedire di
certificare la nascita dei figli e delle figlie dei migranti senza
documenti pone un'ipoteca sulle prossime generazioni. Per questo è ora
di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Contro i colpi duri della crisi
e del razzismo istituzionale, la risposta deve essere altrettanto
forte. È ora di scegliere DA CHE PARTE STARE, e tutti e tutte siamo
chiamati in causa. Le organizzazioni autonome dei migranti, che in
questi anni hanno tenuto alta la lotta contro la legge Bossi-Fini, le
associazioni e i movimenti antirazzisti, i sindacati, tutti siamo
tenuti a schierarci contro questa politica del razzismo. Fino a quando
i migranti saranno esposti al ricatto, tutti saranno più ricattabili. È
tempo di ritessere il filo della solidarietà, di avviare in ogni
territorio una nuova grande azione concreta di lotta capace di opporsi
a un attacco alle condizioni di vita che colpisce prima di tutto i
migranti, ma non solo i migranti.

È ORA DI STARE DALLA PARTE DEI
MIGRANTI E DELLE MIGRANTI. Per questo, facciamo appello a tutti i
lavoratori, le lavoratrici, gli studenti e le studentesse, le
associazioni e i sindacati, affinché siano parte di questa lotta. Con
questo appello inizia il percorso per una mobilitazione che arrivi a
una grande manifestazione nazionale entro il mese di maggio in una
città del nord, dove più evidenti sono le caratteristiche
dell'offensiva del razzismo istituzionale e più marcati gli effetti
della crisi. Affinché gli effetti della legge Bossi-Fini non
amplifichino quelli della crisi, NOI CHIEDIAMO:

- che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa integrazione, mobilità, sospensione dal lavoro.

- che i migranti, così come tutti quei lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori, partecipino alla pari di ogni altro lavoratore a ogni misura di sostegno e vedano salvaguardati i contributi che hanno versato.

- che i migranti e tutti i lavoratori possano rinegoziare i loro mutui in caso di perdita del lavoro; il blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nella stessa condizione, perché sappiamo che un migrante senza contratto di locazione è un lavoratore clandestino.

- il mantenimento del divieto di denuncia dei migranti senza documenti che si rivolgono alle strutture sanitarie e della possibilità di registrare la nascita dei loro figli.

- il blocco della costruzione di nuovi centri di identificazione ed espulsione, l'utilizzo dei fondi stanziati per iniziative a favore di tutti i lavoratori colpiti dalla crisi, la cancellazione di ogni norma che preveda l'allungamento dei tempi di detenzione, la chiusura dei CIE.

- la garanzia di accesso al diritto d'asilo e il blocco immediato dei respingimenti alla frontiera in attesa della promulgazione di una legge organica in materia.


Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna e provincia
Rete migranti Torino
MayDay Milano
Impronte -- Rete per la libertà di movimento Roma
ADL-COBAS Federato RDB/CUB Padova, Treviso, Rovigo
Rete 28 aprile
Associazione Città migrante -- Reggio Emilia
Coordinamento migranti Fiom-CGIL -- Parma
Coordinamento lavoratori immigrati CGIL -- Reggio Emilia
Coordinamento immigrati CGIL -- Brescia
Associazione diritti per tutti -- Brescia
Sportello Illegale CSOA Gabrio -- Torino
Razzismo Stop Padova e Venezia
Cittadinanza globale -- Verona
Ya Basta! -- Bologna
Coordinamento migranti Terza Italia - Senigallia

 

> Per aderire all'appelo invia una mail a da.che.parte.stare@gmail.com