DA CHE PARTE STARE
In questo tempo di crisi è ancora più chiaro il significato della legge Bossi-Fini, del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dei centri di detenzione. Mentre il mercato del lavoro ogni giorno espelle migliaia di lavoratori e di lavoratrici, le risposte previste per i migranti sono solo due: razzismo ed espulsione.
In questo tempo di crisi il razzismo istituzionale praticato dal governo fa buon gioco: la criminalizzazione dei migranti messa in atto in nome della sicurezza è l'anticamera dei brutali linciaggi privati e della più brutale discriminazione pubblica. La possibilità di denunciare i lavoratori migranti clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie e l'incitamento a farlo sono il punto più ignobile di un attacco mirato a rassicurare non solo gli elettori della Lega: si vuole chiarire a tutti che il nemico da combattere sono i migranti. Le direttive del ministro degli interni per ridurre la libertà di manifestare, come pure le limitazioni al diritto di sciopero previste dal nuovo accordo sul rinnovo contrattuale, riguardano però tutti i lavoratori.
In questo tempo di crisi per il governo noi non siamo un problema, siamo la soluzione. Per risolvere la crisi basta buttarci via insieme alle nostre figlie, ai nostri figli, ai nostri progetti. Centinaia di migliaia di migranti, che lavorano in questo paese ormai da decenni, rischiano di essere semplicemente cancellati dall'azione congiunta della crisi e della follia razzista della legge Bossi-Fini: prima licenziati e poi espulsi come clandestini.
In questo tempo di crisi, però, nessuno può tacere. Noi pensiamo che sia arrivato il momento di una grande mobilitazione nazionale che chiarisca a tutto il governo che non è ammissibile scaricare sempre e solo verso il basso i costi della crisi. Noi pensiamo che tutte le organizzazioni dove i migranti e le migranti sono protagonisti devono sostenere la lotta al razzismo istituzionale. E' il momento per noi migranti di dire ad alta voce e senza paura che qui siamo, e che qui resteremo. E' il momento, per tutti, di decidere da che parte stare.
Ibrahim Diallo - Brescia
Driss Ennya - Brescia
Iqbal Mazahr - Brescia
Ibrahim Niane - Brescia
Najat Achack - Bologna
Babacar Ndiaye - Bologna
Bazir Sene - Bologna
Brahim Nadi - Bologna
Mohamed Rafia Boukhbisa - Bologna
Rashid Kotbi - Bologna
Hassan Akrane - Bologna
Claudio Andres Cavalcanti - Parma
David Lihe - Parma
Khalid Boujir - Torino
Czane Ildiko Adela - Torino
Stoyanovic Voyislav - Torino
Khaled Ben Ammar - Verona
Samir Belarbie - Verona
Samira Lagoubi - Verona
Mohamed Alahl - Verona
Dargaoui Bouzid - Padova
Onuorah Clement - Padova
Belhazia Mohamed - Monselice
Boudaoud Mbarek - Monselice
Kebe Ndiaga - Padova
Kenfack Marcel - Padova
Boujdid Abdellah - Padova
Emejeru Andrew - Padova
El Asri Mbareck - Padova
Jessica Eyaufe - Padova
Oscar Ibeh - Padova
Gabriel Osuji - Padova
Ibeh James -Padova
Josef Yemane Tewelde - Roma
Emad Ahmed Chowdhury - Roma
Yohannes Habtemariam Niziti - Roma
Razaul Karim - Roma
> Info e adesioni: da.che.parte.stare@gmail.com