In merito alle notizia della chiusura del centro storico nei giorni di
sabato e domenica e del divieto di manifestare davanti ai luoghi di culto e
ad altri "obiettivi sensibili", Bologna Città Libera dichiara: "E'
inaccettabile che tutti i movimenti, che sono il sale dell'innovazione
della vita politica, culturale e sociale della città, siano trattati come
potenziali terroristi. Così facendo si induce la cittadinanza a confondere
democrazia con sicurezza, sacrificando la prima in nome della seconda. La
nostra carta costituzionale garantisce il diritto alla manifestazione e
all'espressione dei propri convincimenti, anche quando contrari a quelli di
vari poteri: Confindustria, Vaticano, Governo".
"Bologna Città Libera è determinata ad opporsi nei fatti e non solo a
parole contro la marea di divieti che soffocano la vita cittadina e
restringono gli spazi di libertà delle persone e la libera circolazione
delle idee. Cosa succederà alle persone omosessuali, bisessuali e trans
quando vorranno manifestare pacificamente contro l'omofobia delle gerarchie
cattoliche davanti a una chiesa, come è successo due anni fa a Bologna?
Verranno arrestate? Disperse con la forza? Verrà proibito di manifestare
contro chi alimenta lo stigma e il pregiudizio? Cosa succederà alle donne
che vorranno manifestare contro chi le espropria del diritto
all'auto-determinazione? E' questa la democrazia per la quale lottarono i
nostri partigiani?".
"Infine vogliamo rivolgere un appello ai tanti amici e alle tante amiche di
sinistra a non cadere nel tranello del cosiddetto "fronte delle sinistre"
per fermare l'avanzata della destra a Bologna. Che senso avrebbe questa
unità se i divieti anti-democratici sono concordati coi massimi esponenti
delle amministrazioni targate PD (Cofferati e Draghetti)?
Bologna Città Libera supporta fin d'ora i sit-in di protesta contro il
divieto di manifestazione che saranno organizzati nel centro di Bologna".
Bologna città libera
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