Ascolta gli audio dal presidio:
> Rafia (Sopra i ponti)
> Bass (Coordinamento Migranti)
> Paola (Coordinamento Migranti)
Ascolta le nostre interviste:
> Babacar (lavoratore licenziato dalla Coop Adriatica)
> Luigi Marinelli (Rdb-Cub)
Gli attivisti del coordinamenti migranti continuano la campagna contro il licenziamento di Babacar Ndiaye da parte di Coop Adriatica mettendo in campo, nel pomeriggio di sabato, due nuove azioni comunicative dopo il presidio-volantinaggio fatto venerdì 30 gennaio alla sede Coop di Villanova di Castenaso. Sono circa cinquanta le persone presenti alle 16 in via Massarenti, nel parcheggio adiacente alla Coop San Vitale, e che intorno alle 18 si ripresentano davanti alla libreria coop di via degli Orefici, dietro piazza maggiore. Nel corso dei presidi i tanti interventi al microfono sottolineano la pretestuosità del licenziamento di Babacar e viene messo in evidenza il legame strettissimo che intercorre tra la Coop e la CGIL, sindacato largamente maggioritario in Coop e che ha deciso di negare il proprio sostegno a Babacar. Dalla Coop di via San Vitale il dirigente del punto vendita discute con la guardia giurata in servizio e con una responsabile ma la linea è quella di non fare uscire alcuna voce in merito alla questione. "Continueremo a farci sentire, vogliamo rompere il silenzio della città su Coop adriatica" viene gridato al megafono mentre ai passanti viene distribuito un volantino sul "Codice et(n)ico di Coop Adriatica" e la zona viene tappezzata di adesivi che fanno il verso allo slogan Coop Solidal.
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NON C'E' DUE SENZA TRE
Se non fosse stato chiaro, lo abbiamo ripetuto due volte. E per essere certi che il messaggio arrivasse anche forte, tre volte. Dopo essere apparsi venerdì mattina di fronte alla sede di Coop Adriatica a Villanova di Castenaso, oggi siamo tornati a denunciare le politiche di sfruttamento solidale della Coop anche nel centro di Bologna. Prima in via Massarenti, dove Babacar Ndiaye ha lavorato per cinque anni, per essere licenziato in tronco a causa di tre ritardi. Poi, di fronte alla libreria dell’ex cinema Ambasciatori, fiore all’occhiello della democratica elite delle cooperative bolognesi.
Abbiamo detto chiaramente che il codice etico di Coop Adriatica, che afferma di costituirsi sugli interessi e sui bisogni dei lavoratori, non può ingannarci: il licenziamento di uno di questi lavoratori in tempi di crisi, accanto a politiche contrattuali e sindacali condotte nel nome della precarizzazione, mostrano chiaramente che Coop ha solo un interesse di fronte agli occhi: quello del profitto. Lo abbiamo detto rompendo un tabù nella città in cui le cooperative sono sacre e intoccabili, tanto che il sindacato è il primo a tacere di fronte alle ingiustizie subite dai lavoratori.
Ma accanto a chi tace c’è chi prende parola e chi ascolta. Dopo aver ricevuto a Villanova la solidarietà dei lavoratori e delle lavoratrici Coop, insieme agli studenti e alle studentesse del movimento no-Gelmini che hanno denunciato con noi le politiche antioperaie e lo spirito elitario delle librerie coop, ieri nel centro della città abbiamo distribuito più di mille volantini, e ininterrottamente abbiamo spiegato le ragioni della nostra protesta alle centinaia di persone che si sono fermate ad ascoltare. Solo i giornali mancavano, ma tant’è: i tabù si sa bene che son difficili da abbattere.
Certo è che questa nostra protesta non si fermerà, e non basteranno di certo le lettere di smentita o le denunce di diffamazione di Coop Adriatica a metterla a tacere. Dimostrano al massimo che con le nostre parole bisogna fare i conti. Una ragione in più per non fermarci.
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
Per informazioni: coo.migra@yahoo.it, tel. 327-57-82-056
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