Lo storico centro sociale riaprirà in Bolognina

Nuova sede per il Livello57

Dopo due anni dal sequestro delle sedi di Via Muggia e via Battirame. Ripercorriamo i quindici anni di storia di un tormentato progetto che ha fatto dell'antiproibizionismo la sua bandiera.
1 gennaio 2009 - gi.ast.

C'era una volta l'occupazione dell'ex mensa universitaria di Piazza Verdi, ribattezzata CSOA Pellerossa. Molti degli occupanti erano studenti, al crepuscolo della stagione della Pantera. Era l'aprile 1993. Quattro mesi dopo lo sgombero, naturalmente ad agosto. In quei locali (giganteschi), di proprietà universitaria, ora c'è La Scuderia, locale chic che fa sconti agli studenti ma anche selezione all'ingresso.
A Ottobre una nuova occupazione in Via dello Scalo. Nasce il Livello 57. Resiste tre anni, sin dall'inizio è l'antiproibizionismo la principale lotta del centro sociale. Nel 1995 il Comune rivuole lo spazio, lunghe e difficili le trattative, alla fine la Giunta Vitali concede dei capannoni sotto il Ponte Stalingrado. In Via dello Scalo aprirà per qualche anno una nuova mensa universitaria, il Bestial Market, finché le politiche aziendalistiche dell'allora Arstud ne decreteranno la chiusura (2003). Da allora i locali sono stati quasi sempre in disuso, con la breve parentesi dell'occupazione di Metrolab, nel marzo 2007.
Il Livello57 "sub-Stalingrado" diventa uno dei più noti centri sociali d'Italia, vi nasce il Lab57, progetto per l'uso consapevole delle sostanze stupefacenti finanziato anche dalla Comunità Europea. Dal 1997, per dieci anni, promuove la Street Rave Parade antiproibizionista, che attirerà un numero sempre crescente di giovani, nonché di polemiche. L'ultima edizione, nel 2006, viene vietata, Cofferati vuole una festa stanziale. Attorno al Livello si stringe tutto il movimento bolognese, con il Comune è rottura, la street si fa e parte da Piazza XX Settembre.
Ma poco dopo, il 25 luglio, arriverà il sequestro giudiziario, connesso ad un inchiesta per spaccio di stupefacenti di entrambe le sedi del Livello -- con la giunta Guazzaloca era stata contrattata l'apertura di un capannone in zona industriale Roveri, destinato alle feste e agli eventi a più alto impatto.
Dura pochi giorni la tentata occupazione, nell'ottobre 2007, di uno stabile in Via Stalingrado, promossa dal Livello insieme ad altre realtà di movimento riunite nel progetto Open The Space.
La storica sede di Porta Mascarella è rimasta chiusa, abbandonata al degrado, come di recente denunciato dai centri sociali bolognesi. Di pochi giorni fa la notizia della riconsegna al comune.

Ora, dopo nuove lunghe trattative con l'amministrazione, la decennale storia del Livello57 apre una nuova pagina in Bolognina, in un negozio di proprietà comunale di 110 metri quadri in via Serra. Quattro anni di convenzione, quattrocento euro di affitto, da cui saranno detratte le spese per i lavori di autorecupero dello spazio. Ai microfoni di Città del Capo, Rosario Picciolo, storico esponente del centro sociale, dichiara: «Ricominciamo con un esperienza nuova e progetti nuovi», e annuncia laboratori sull'ambiente, interesse per l'esperienza delle banche del tempo, una web radio.

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