Vorremmo che l’ennesimo massacro di un sabato notte, ancora a Milano, ancora una volta, come nel 1978 a pochi passi dal centro sociale Leoncavallo, offra l’occasione al sollevarsi delle coscienze di tutti coloro che, sinceri democratici e antifascisti, rinnovano ogni giorno quella riprovazione sociale verso i fenomeni di squadrismo, di razzismo, di xenofobia. Sabato notte, è stata recisa la vita di un giovane “come tanti”, solo “perché diverso”, come chiunque. Non conoscevamo personalmente Abdul e i suoi amici, cui portiamo la nostra più sentita solidarietà, ma possiamo immaginare fosse un giovane come tanti, uno dei tanti che dalle periferie vengono a Milano, per frequentare un centro sociale e così ci ricordiamo delle vicende di Dax, di Renato, di Aldro e dei tanti altri che hanno segnato con il loro sangue l’asfalto delle nostre città, da Verona a Milano, da Genova a Roma nella storia recente del nostro Paese.
Questo orrendo delitto è il frutto di una cultura, fomentata anche da gruppi criminali di destra cui la magistratura troppo raramente pone i sigilli, ma anche da una certa accondiscendenza di una parte della nostra classe politica, ormai dichiaratamente xenofoba e razzista, che si permette di dichiarare Italo Balbo un eroe nazionale e sfratta l’Anpi dalle storiche sedi, infangando la nostra Costituzione fino a dimenticarla.
Stasera ci troveremo al Leoncavallo, intenzionate a partecipare all’inziativa di questa sera in v. Zuretti in memoria di Abdul. Invitiamo tutte le persone che hanno a cuore la libertà e la democrazia nel nostro Paese ad accompagnarci e a partecipare all’iniziativa.
Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo
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