Grande affluenza alla protesta dei migranti del 1 dicembre

Tutti alle poste: un grande successo

Soddisfatti gli organizzatori del Coordinamento Migranti di Bologna e Provincia per lo spirito di unione dei protestanti. Un'iniziativa inserita in un quadro di mobilitazione nazionale che richiede il miglioramento del sistema di accoglienza agli migranti e chiede un futuro di maggiore giustizia


4 dicembre 2007

La manifestazione di dello scorso sabato 1 dicembre, seguita in collegamento telefonico da Vagamondo su RadioCittà Fujiko, ha mandato un importante segnale.
In un momento così difficile per gli stranieri nel nostro paese, la protesta alle Poste segna un punto per la conquista dei diritti dei migranti.
Decine di migranti e antirazzisti hanno presidiato le Poste centrali di piazza Minghetti a Bologna contro il Protocollo sul permesso di soggiorno tra Poste e Ministero degli Interni. Bologna,Torino, Catania, Palermo, La Spezia e molte altre città italiane hanno accolto nelle loro piazze la voce dei migranti per protestare contro una vera e propria rapina, al grido di "Basta pagare per restare!".
Dopo la grande manifestazione di Brescia del 27 ottobre la giornata di sabato è stata un primo passo per un percorso di mobilitazione nazionale: non era la prima volta che i migranti si mobilitavano contro le Poste, ma questa volta lo hanno fatto insieme . A Bologna la manifestazione si è svolta per quasi tre ore, durante le quali molti migranti hanno preso parola per raccontare la difficoltà di vivere nel nostro paese, che in questa fase sta attraversando una ondata di razzismo e intolleranza sempre più preoccupante.
Una bella occasione quella di sabato per sottolineare le differenze, per mostrare che esistono ancora nelle pieghe di un tessuto sociale sempre più xenofobo, degli spazi di solidarietà e giustizia. La speranza è che possa avviarsi in Italia un movimento compatto per battersi per il riconoscimento dei diritti dei migranti e del loro status sociale.
Pensiamo alle lotte parigine dei Sans Papier e alle voci di tutti coloro che sono sempre stati considerati gli Altri, gli Esclusi, gli Intrusi. Le definizioni fanno parte delle strategie di controllo del potere, come bene dimostrano gli stereotipi fatti circolare sugli migranti. Ricordiamoci che un nemico è sempre indispensabile a chi comanda, per distrarre la nostra attenzione, per far defluire la rabbia verso un Terzo, per mascherare i propri misfatti. La sicurezza di un paese non poggia sulla chiusura verso l'esterno, sull'intolleranza. Per un mondo più sicuro servono innanzitutto più diritti, per tutti.

> Ascolta la puntata di Vagamondo del 1 dicembre '07: "Mobilitazione dei migranti + Quadrelli + banlieues in rivolta"