Ecco dove si sono spostati gli sgomberati del Lungoreno: in un ex birrificio in periferia. Dove vivono in condizioni peggiori di prima, lavorano al nero e muoiono. Cofferati inaugurò la sua famosa «svolta legalitaria», facendo sgomberare alcuni accampamenti lungo il fiume nel marzo 2005. A questo sgombero, in piena continuità con quanto accadeva con la precedente giunta di centrodestra, ne sono seguiti altri e le baracche si sono spostate via via sempre più lontano dall'asse della via Emilia, sempre meno visibili.
6 dicembre 2007 CONTINUA
4 dicembre 2007 CONTINUA
4 dicembre 2007 CONTINUA
Pubblichiamo diversi articoli apparsi sul giornale Zero in condotta all’epoca dell’incendio al campo rom di Santa Caterina di Quarto, a Bologna , in cui persero la vita due bambini bosniaci. La loro baracca era costituita, come altre baracche di quello e di altri campi, da un assemblaggio di due roulotte, una tettoietta di assi e onduline, un container che fungeva da cucina. Due bimbi morirono nel rogo della povertà e il Sindaco Guazzaloca disse che il Comune non aveva responsabilità. Quell’episodio e il dibattito che ne seguì in città è drammaticamente attuale ancora oggi. Poche settimane fa un bambino rumeno è morto nell’incendio della baracca, dove abitava con la sua famiglia. I suoi due fratellini sono rimasti gravemente ustionati. E tutto questo è avvenuto dopo decine e decine di sgomberi, con ruspe, polizia ed espulsioni. A sette anni di distanza è disarmante vedere le stesse logiche “respingenti” contro le ondate migratorie. Ora come allora, piaccia o non piaccia, la comunità nomade è l’involontaria cartina al tornasole della libertà di tutti, proprio perché è la più indifesa davanti al risorgere dell'intolleranza xenofoba e del sonno della ragione.
4 dicembre 2007 CONTINUA
2 dicembre 2007 CONTINUA
29 novembre 2007 CONTINUA
Emilio Quadrelli, noto ricercatore sociale, presenta il suo ultimo libro "dalla parte degli immigrati": Evasioni e rIvolte - migranti cpt resistenze. Fino a quando gli immigrati annegano nei nostri mari oppure si accontentano di raccontare storie lacrimevoli e commoventi, il buon padrone bianco sente il dovere di indignarsi e magari di protestare. Ma non appena essi mostreranno di prendere l’iniziativa senza chiedere il permesso, ben pochi saranno disposti a seguirli.27 novembre 2007 CONTINUA
27 novembre 2007 CONTINUA
27 novembre 2007 CONTINUA
23 novembre 2007 CONTINUA