Il teorema difensivo resta immutato: Federico sarebbe stato sotto effetto di un mix di droghe, gli agenti non avrebbero procurato nessna asfissia. Fondamento dell'arringa l'"Excited Delirium Syndrome", una poco scientifica invenzione della criminologia psichiatrica americana. Le parti civili accusate di depistaggio
Il convoglio, proveniente da La Spezia e diretto a Pisa, è fuoriuscito dai binari nei pressi della stazione fs della città marittima versiliese, in pieno centro abitato. Vigili del fuoco al lavoro per ore per domare il gigantesco incendio, propagatosi per oltre ottocento metri e con fiamme altissime, visibili a grande distanza. In fiamme anche numerose autovetture parcheggiate nei paraggi dei binari. Si è a lungo temuto che potessero esplodere altri vagoni-cisterna non interessati dalla prima deflagrazione. Soccorsi provenienti anche dalla Liguria e dall'Emilia. Il bilancio provvisorio parla di diciassette morti e circa cinquanta feriti, di cui quindici molto gravi, tra le persone rimaste sotto le macerie delle due palazzine crollate o delle cinque gravemente danneggiate. Un migliaio gli sfollati, le cui abitazioni sono state dichiarate inagibili. Nel pomeriggio, al grido di «Buffone», Silvio Berlusconi, presentatosi nel pomeriggio con il ministro Matteoli, è stato contestato dai centinaia di viareggini, ed ha annullato la prevista conferenza stampa. Ripubblichiamo un video diffuso in nottata, due ore dopo l'incidente, da VideoNewsTvWebTv
"Un mix micidiale di droga e alcol" avrebbe portato alla morte di Federico Aldrovandi, senza nessuna responsabilità di sorta dei quattro agenti che quella sera lo hanno fermato. Ancora l'innocenza totale la linea della difesa all'udienza dedicata all'arringa dell'avv. Alessandro Pellegrini, difensore dell'imputata Monica Segatto. Nessuna regola sarebbe stata violata dagli agenti, il controllo di polizia si sarebbe svolto in maniera regolare. Sì, i tafferugli ci sono stati, ma per iniziativa di Federico e i poliziotti hanno usato i manganelli solo sulle gambe.
Trentesima udienza. Le arringhe degli avvocati di parte civile, Anselmo e Venturi, decostruiscono le tesi della difesa, tramite un'analisi accurata delle perizie, delle telefonate e delle testimonianze acquisite in quasi quattro anni di dibattito. Caduta definitivamente l'ipotesi di morte per overdose, in aula l'avvocato Anselmo ripropone la scioccante testimonianza della signora Annemarie Tsagueu, che afferma di aver visto gli agenti accaniti su Federico menare i manganelli. Si riapre anche il caso della testimonianza Silvestri, date le particolari contingenze della ritrattazione della stessa. L'avv. Venturi nella sua arringa accusa la procura, irragionevolmente di parte, che con la complicità di certa stampa in cerca di notizie facili e con “piccoli e blandi depistaggi” avrebbe tentato di insabbiare le indagini nella fase iniziale del processo.
Un duro atto di accusa alla Polizia quello pronunciato dell'avvocato di parte civile Alessandro Gamberini: «Gli agenti mentono, questa menzogna colpisce anche i colleghi, secondo una logica di copertura corporativa, per non parlare di omertà», ha detto nella sua arringa, che ha parlati di una «aberrante dimensione domestica» delle indagini compiute dalla polizia di sé stessa. Contro Federico, l'operato «ha travalicato i limiti ed è stato del tutto sproporzionato», ma gli agenti hanno sempre taciuto la violenza operata sul giovane, ed è su questa omissione che la difesa, con le ipotesi della excited delirium syndrome, hanno costruito «menzogne su menzogne». Domani l'arringa dell'avvocato dei genitori di Aldro, Fabio Anselmo
Ignoti, intorno alle 4.40 di questa mattina, hanno appiccato il fuoco al portone della sede dell'associazione di stampo neo-fascista Casa Pound. Le fiamme si sono sviluppate fino alla porta del bilocale del primo piano dove, in quel momento, stavano dormendo Alessandro Vigiani, presidente dell'associazione omonima, e la sua ragazza. Per loro solo una leggera intossicazione, guaribile in pochi giorni, e tanta paura. Alcune pattuglie della polizia, arrivate subito sul luogo, sono comunque riuscite a spegnere le fiamme con un estintore prima dell'arrivo dei Vigili del Fuoco. Secondo gli inquirenti i piromani hanno organizzato nei dettagli la cosa, pianificando l'ora e il percorso di avvicinamento alla sede dell'Associazione.
Solito teatrino di polemiche all'arrivo della notizia che la scuola elementare romana Carlo Pisacane sarà intitolata a un pedagogista giapponese: Makiguchu Tsnesaburo. Il Carlino gli concede la prima pagina, la destra grida alla tradizione mutilata, la gelmini inveisce contro lo smantellamento della scuola pubblica e la lega lombarda è disposta a riscoprire il risorgimento pur di insultare qualche immigrato in più. Storie di un melting-pot della discriminazione in cui qualunque cosa e nome va bene pur di infiammare l'odio razziale.
Si è chiuso, dopo un'anno e mezzo, il dibattimento sul caso del giovane ferrarese morto a seguito di un fermo di polizia il 25 settembre 2005. Sentiti istruttori e funzionari della scuola di polizia di Pescara, che hanno spiegato come una tecnica erronea di bloccaggio a terra rischi di impedire la respirazione del soggetto.
Luigi Ciavardini, l'ex terrorista appartenente ai Nar e condannato per la strage di Bologna in via definitiva l'11 aprile del 2007, ha ottenuto il regime di semilibertà. Sdegno dei familiari delle vittime: "Vergogna", "l'omertà ha pagato, come del resto per gli altri due suoi complici che hanno ottenuto entrambi la liberazione condizionale con interpretazioni a dir poco ardite".
Novità dalle indagini su numerose incongruenze e probabili depistaggi nei primi mesi successivi alla morte di Federico Aldrovandi, in relazione ai quali sono già da tempo indagati tre funzionari della questura ferrarese. Tre nuovi avvisi di garanzia, per favoreggiamento e omissioni in atti di ufficio, hanno raggiunto l'ex capo delle Volanti Paolo Marino, l'ex centralinista Marcello Bulgarelli (entrambi già sotto indagine), e Luca Casoni, capoturno delle Volanti.