Si muove alle 18.20 di ieri sera da Porta Castiglione il corteo promosso da diverse sigle del movimento lgbtq bolognese. Ci sono i collettivi femministi, i centri sociali, gli studenti dell'Onda. Un lungo telo fuxia avvolge i manifestanti per tutta via Castiglione, sotto le torri, in via Zamboni, fino all'arrivo, due ore dopo, per la festa finale in una Piazza Verdi.
La musica e gli interventi al microfono sono amplificati da una lavatrice di cartone montata sopra un carro ecologico a pedali con quattro ruote da Graziella. Lo striscione d'apertura recita: «Stranabologna. Gay Lesbiche Trans Gay Queer etcEtero contro il fascismo». Ed è all'antifascismo che vuole richiamarsi in primis la manifestazione: si lambisce via Orfeo, dove lo scorso 21 febbraio alcuni attivisti della campagna «Chiudere Casapound» furono aggrediti dai fascisti del terzo millennio durante un volantinaggio; si passa tra i pub all'inizio di via Zamboni, alcuni dei quali sono occasionali punti di ritrovo di boneheads, autori negli anni di diverse aggressioni. Ma soprattutto si sosta a lungo in Piazza delle Mercanzie, dove il 15 novembre 2008 alcuni forzanovisti tra cui due componenti della band Nazirock Legittima Offesa aggredirono un gruppo di giovani colpevoli di un look sgradito. Fogli con le cronache delle aggressioni fasciste e eterosessiste, gli annunciati detournment della simbologia fascista (Svasti-cosce ecc.), stencil e scritte appaiono numerose sui pannelli che delimitano il cantiere intorno alla Garisenda - di recente ritinteggiati per coprire scritte in solidarietà agli studenti arrestati nell'operazione rewind.
Nessuno replica invece alla lamentele pubbliche inoltrate in questura nei giorni scorsi da Massimiliano Mazzanti di CasaPound, preoccupato per il concentramento nella medesima Porta Castiglione dove si affaccia da circa un anno la sede dell'associazione neofascista, che peraltro sta per traslocare altrove. La questura sembra avergli prestato orecchio, a giudicare dalla sproporzionata presenza dei mezzi blindati di Polizia e Carabinieri in Porta e per tutta via Castiglione. Particolarmente invadenti anche i numerosi agenti della Digos.
Infine l'arrivo in Piazza Verdi e due ore di festa, con la musica della Banda Roncati e del dj trash El Topo. A tarda sera, dopo la conclusione del presidio, la piazza centrale della cittadella universitaria era ancora piacevolmente e pacificamente vissuta da decine di giovani, libera dall'ingombrante presenza dei mezzi delle forze dell'ordine
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