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> Di seguito il report pubblicato su GlobalProject
Un centinaio di persone si sono ritrovate questa mattina alle ore dieci presso il centro sociale Atlantide di Porta Santo Stefano a Bologna per dare vita ad un volantinaggio di massa all’interno della campagna "Chiudere Casapound Ora!" lanciata e promossa da diversi gruppi del territorio bolognese: il centro sociale Tpo, l’ Assemblea Antifascista Permanente e Antagonismo Gay.
Le persone si dividono in diversi gruppi che percorrono le vie del quartiere entrando nei bar, nei supermercati, nei negozi, fermando le persone per strada. L’obiettivo è parlare, chiedere, raccontare. Raccontare un movimento eversivo di destra, in crescita in Italia, che si autodefinisce "fascista del terzo millennio", che produce una politica concreta di aggressioni contro migranti, soggettività non conformi, studenti di sinistra, centri sociali e sedi politiche. L’obiettivo è promuovere, senza ambiguità, la chiusura della loro sede in città e più in generale la riduzione a zero dell’agibilità politica e culturale delle organizzazioni di estrema destra.
La considerazione di base da cui nasce la campagna è che queste organizzazioni siano molto pericolose. E le prove sono innumerevoli documenti di inchiesta e documentazione raccolti dalle realtà promotrici. In Piazza Castiglione 5 c’è un’organizzazione politico- militare organizzata su base nazionale. Capace di intervenire, colpire, crescere. Questo è Casa Pound.Il tentativo di "italianizzare" territori considerati usurpati dall’immigrazione è palese e rivendicato.
Durante il volantinaggio, nei pressi di via Orfeo, un gruppo di aderenti a Casapound sbarra la strada a chi stava volantinando. Prima partono le minacce: "Questo è il nostro quartiere" e poi l’aggressione con catene e cinghie. Spuntano anche due coltelli, ma, fortunatamente, servono solo per minacciare e non vengono usati. Questa non è un eccezione. Questa è la loro pratica politica, se non fosse chiaro a chi ancora crede di avere a che fare con un gruppo innocuo, embrionale, un ologramma del passato.
Il tutto viene raccontato ai giornalisti poco dopo, dentro i giardini Margherita, durante una conferenza stampa che ricorda anche l’importante iniziativa di domani, organizzata dall’Assemblea Antifascista Permanente contro il presidio di Forza Nuova, e lancia un appuntamento per Lunedì alle 12 con i giornalisti. Sarà un week end intenso: c’è da capire chi ha aggredito con frasi razziste tre ragazzi davanti ad un circolo Arci, venerdì notte. Uno dei tre, un ventunenne abruzzese, e’ stato anche colpito con una manganellata in testa e si e’ dovuto fare medicare, all’ ospedale Maggiore, una ferita, guaribile in sette giorni, c’è l’aggressione di oggi durante il volantinaggio, ci sono i cortei xenofobi lanciati da Forza Nuova per difendere "le loro donne" dagli "stupri etnici". E chi ci "difende" dai loro raid squadristi?
E poi c’è un’altro episodio ancora da chiarire: il fermo di Emiliano, un attivista del Tpo, da parte delle forze dell’Ordine, al termine dell’iniziativa in Santo Stefano. E’ un ragazzo giovane ed incensurato, arbitrariamente fermato e portato in Questura con la scusa di essere identificato, rilasciato proprio mentre si concludeva la conferenza stampa ai giardini.