Come studenti dell´Onda Anomala di Giurisprudenza denunciamo come
provocatoria ed inaccettabile la presenza del ministro leghista Maroni
nella nostra facoltà il 28 di settembre.
Maroni e la Lega debbano essere intesi come elementi cardine delle linee
politiche del governo Berlusconi, e più in generale della crisi
economica e esistenziale in atto in università e nei nostri territori.
Infatti il Ministro degli Interni è il firmatario della legge sul
lavoro, la c.d. Legge Maroni, che crea e introduce la precarietà, ossia
l´annullamento della forza contrattuale dei lavoratori, che più di prima
divengono merce-ostaggio del datore di lavoro. Precarietà è sinonimo di
disgregazione della forza lavoro e fattore determinate della crisi dello
stato sociale nel nostro paese.
L´onda lunga di Maroni si ripercuote non solo nella destrutturazione del
mondo del lavoro, ma opera anche in maniera massiccia sulle politiche
sociali. Queste vengono interpretate ed attuate dal ministro
esclusivamente in chiave coercitiva e repressiva nella gestione della
complessità e delle contraddizioni dell´esistente.
Ne sono fulgido esempio il pacchetto sicurezza e il d.l. Maroni: ronde,
C.I.E., reato di clandestinità (e le sue conseguenze) e divieto di
manifestazioni in centro. Il frutto di queste politiche è un clima
xenofobo, razzista, omofobico, di paura e insicurezza.
Il ministro leghista, per nascondere le difficoltà del governo di fronte
all´esplosione della crisi, gestita tramite una politica orientata a
privatizzare i guadagni e socializzare le perdite, crea una <
della paura>> che alimenta lo scontro sociale e realizza
l´imbarbarimento della società civile dove gli ultimi di questa società
delle diseguaglianze diventano i nemici.
È chiaro che l´azione politica di Maroni sull´Italia e sul lavoro è
organica all´attacco che il panorama dell´istruzione pubblica e
dell´università stanno oggi subendo.
Maroni nello scacchiere dell'attacco all'Università è una pedina
fondamentale (come anche Gelmini e Moratti) in quanto la precarizzazione
del lavoro è congruente ad un´idea di università dove i saperi e la
ricerca sono merce.
Infatti la L.133 e la nuova riforma universitaria, favorendo
l´inserimento delle imprese nella gestione diretta della didattica,
perpetuando il sistema di inclusione differenziale nell´accesso ai corsi
e quindi nel mondo del lavoro, creando tagli drastici all´insegnamento,
palesano una visione del sistema formativo tutto orientato alle esigenze
dell´apparato produttivo, in cui la compagine studentesca, soggetto
attivo e aggregativo, diventa forza lavoro cognitiva sfruttata e
disgregata. In sostanza i problemi della scuola non vengono mai
affrontati, mentre studenti, precari della ricerca, insegnanti e qualità
della formazione vengono sacrificati in nome della necessità di profitto
dei privati. Su questa medesima chiave di lettura, deve vedersi
l´incontro organizzato in quella giornata dall´Alma Mater e finanziato
da Sky con in palio ben 8 crediti, ovvero quello di un processo di
spettacolarizzazione e mercificazione dei saperi, dove i privati hanno
la totale facoltà di controllo delle capacità produttive dei soggetti
cognitari, e la totale possibilità di pilotare i processi di
accumulazione e creazione dei saperi con chiari fini economici di
profitto, degradando l´università al supermercato del niente, dove
l´unico prodotto da comprare è sostanzialmente il connubio tra
governance e protagonisti della scena economica mondiale.
È per tutti questi motivi che siamo convinti che il compito di tutte le
soggettività bolognesi in lotta sia quello di gridare insieme all´Onda:
"CONTESTIAMOLO!".
In vista di quella giornata lanciamo un'assemblea che si terra il 22
Settembre alla facoltà di Giurisprudenza, in palazzo Malvezzi (via
Zamboni 22) alle ore 16:00.
Onda Anomala Giurisprudenza