Un corteo di un centinaio di ragazzi in canotta rossa con la scritta bianca "Salvataggio" che attraversa il viale Ceccarini di Riccione sotto il sol leone delle due di pomeriggio. Questa è una delle cartoline che la Riviera Romagnola spedisce all'Europa. L'immagine del macho romagnolo è stato evocato da un articolo de "Il Corriere della Sera" on-line, in cui il giornalista ha fatto la carrellata della cinematografia per proporre il passaggio da latin lover a contestatori; ma forse quella lista va integrata con il film "Il pane e le rose" di Ken Loach, in cui una categoria di lavoratori dei servizi esigono rispetto e confliggono per la propria dignità, oltre che l'aumento salariale.
Passando la giornata nei loro cortei sul bagnasciuga, l'immagine dei loro corpi asciutti da ottimi nuotatori e di persone desiderose di divertirsi, si deve integrare con la loro intelligenza capace di portare l'attenzione sul lavoro nel distretto del turismo attraverso il conflitto. Una giornata spumeggiante vivacizzata da diversi blitz lungo le spiagge romagnole, il loro luogo di lavoro per eccellenza, per praticare pressione politica sulla controparte e comunicare con i turisti.
Nei giorni passati i giornali locali hanno dedicato spazio a questa vertenza, ed in molti casi alcune letture hanno ipotizzato il venir meno della loro voglia di far sciopero. Il dato che emerge invece è "un adesione totale allo sciopero -dichiara Mauro Rossi della Filcams della Provincia di Rimini - dei marinai di salvataggio, con le torrette completante sguarnite" poi "bisogna riscontrare l'adesione diffusa dei bagnanti alla vertenza, che hanno riconosciuto il loro ruolo essenziale". Rossi prova a spiegare il risultato straordinario facendo presente che "questa categoria è un corpo unico, se riconoscono una causa come giusta, si muovono in mono compatto nell'azione" per comunicare questo elemento d'orgoglio è utile far presente che nei cortei erano presenti anche alcuni ex mariani di salvataggio. " Uno sciopero ci fu circa sette anni fa - ci racconta un veterano dei baywacht romagnoli - ma per trovare uno sciopero così partecipato da Cattolica a Bellaria bisogna tornare in dietro di almeno vent'anni se non di più ...".
I momenti più significativi di questa giornata sono stati tre: Blitz nella spiaggia dell'associazione bagnini Oasi di Rimini, blitz nella spiaggia del presidente della cooperativa bagnini di Riccione e presidio sotto la Capitaneria di Porto di Riccione. Alle 11.45, dopo un corteo, più di un centinaio di marinai di salvataggio sono arrivati nella spiaggia numero 44 di Viserbella (Rimini) gestita da Giorgio Mussoni, Presidente di Oasi, la controparte di questa vertenza. Mussoni non ha voluto rinnovare il contratto agli "angeli rossi" data la loro richiesta di adeguamento di 30 euro, da spalmarsi in circa tre stabilimenti balneari. "Gli allegri ragazzi cantando e fischiando hanno iniziato ad infornare tutti i clienti del signor Mussoni - ci racconta un giovane baywacht - suggerendogli di cambiare spiaggia. Quando finalmente l'abbiamo trovato ha raccolto tutti i nostri fischi. A quel punto abbiamo tirato fuori un euro per uno e gliene abbiamo regalato, visto che lui ha problemi di soldi (sic). Abbiamo informato i turisti che i bagnini dichiarano circa 15.000 all'anno per cui abbiamo fatto loro la proposta di salire in torretta come marinai di salvataggio. Grande è stata la gioia quando abbiamo capito che i bagnanti erano tutti dalla nostra parte".
Come è risaputo il rinnovo di contratto si stia trascinando senza trovare una soluzione da mesi. I bagnini romagnoli si fanno scudo con il tema della crisi, per cui non sarebbe razionale per i gestori dei bagni aumentare i salari agli addetti all'attività di salvamento. Questa vertenza, quindi, parla un linguaggio globale, perché il centro dello scontro è sulla natura della crisi e su chi la debba pagare. Se Mauro Rossi sostiene che se a Rimini " viene a meno il rispetto per la figura del marinaio di salvamento a livello locale la crisi non potrà che aggravarsi" un lavoratore dalla torretta sostiene che la "crisi è reale, ma i bagnini sono tra le categorie meno colpite, dato che i turisti possono rinunciare a tante cose, ma non certo ad albergo e spiaggia".
Ma seguendo i manifestanti a Riccione nel confronto con i bagnini appare chiaro che questa vertenza vada oltre alla dimensione monetaria. Secondo un giovane manifestante "a detta di Mussoni la Riviera potrebbe fare a meno di noi, e quindi del servizio di salvamento. Ma noi siamo i migliori d'Europa, lo dicono le statistiche.". "I soldi sono parte del problema, nell'atteggiamento di Mussoni - sostiene uno "storico" marinaio di salvataggio- è una semplice impuntatura, frutto di ruggine vecchia, ha un giudizio del nostro lavoro vecchio, che non prende in considerazione le difficoltà proveniente da una diversa composizione dei bagnanti".
L'ultima tappa di cui diamo cronaca è stato l'incontro di Mauro Rossi presso il Capitanato della Capitaneria di Porto di Riccione. Il quale ha reso noto che in tutte le spiagge della provincia di Rimini si sono svolti controlli atti a verificare che ogni stabilimento balneare sia garantito il servizio di salvataggio dai titolari medesimi, aventi il regolare attestato rinnovato e seguendo la legislazione vigente. Il Capitano ha fatto presente che non era affatto sufficiente l'innalzamento della bandiera rossa, e che alcuni stabilimenti balneari hanno ricevuto un ammenda di 1053 euro.
Non sappiamo quali possano essere le future mosse delle due parti contrapposte, ma se viene riconosciuta eccessivo l'aumento per i marinai di salvataggio riminesi forse il tema della Sicurezza è una retorica che in Romagna si arena sul bagnasciuga e che in questa stagione estiva i bagnini desiderano stare al centro dell'attenzione prima per le accuse di evasione, ora per il mancato rinnovo di contratto.
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