Dopo la rioccupazione dello scorso 12 maggio, l'università di Bologna torna a minacciare l'esistenza dello spazio occupato in via Capo di Lucca dagli studenti di Bartleby. La prorettrice Monari, fanno sapere gli occupanti, ha recapitato avvisi di possibili provvedimenti disciplinari a casa di alcuni studenti che hanno patecipato all'esperienza di Bartleby, provvedimenti che vanno dall'ammonimento alla sospensione per tre mesi dagli esami fino alla sospensione per un anno da ogni attività didattica dell'università, e che rimarrebbero sul curriculum universitario.
"La Monari considera l'università un corpo medievale in cui lei svolge il ruolo di pm e giudice", replica un occupante. "Questo è un fatto gravissimo che non si è mai verificato nella storia dell'università di Bologna. Alla naturale di condivisione di saperi e spazi portata avanti collettivamente dagli studenti, la prorettrice risponde con provvedimenti ad personam. Risponderemo in maniera forte a partire dall'assemblea pubblica di mercoledì poichè è inaccettabile che si cerchino di intimidire e minacciare gli studenti".
Inoltre, in una lettera aperta pubblicata sul sito dell'ateneo, la Monari accusa Bartleby di rallentare i lavori di realizzazione della rete di telecomunicazione regionale (per la presenza, all'interno della palazzina occupata, di un "pop" della rete in questione), con danni di immagine ed economici per l'ateneo e la pubblica amministrazione. "Domani mattina in conferenza stampa dimostreremo anche l'infondatezza di queste accuse", rispondono da Bartleby. "Una settimana fa, infatti, abbiamo recapitato una lettera al rettorato nella quale si comunicava la piena disponibilità a far proseguire i lavori, che per altro erano già iniziati e il cui svolgimento è stato sempre garantito. Nel corso della conferenza stampa verrano mostrate e rese pubbliche fotografie che dimostrano l'effettivo svolgimento dei lavori anche nel corso dell'occupazione. I lavori sono in realtà stati interrotti per volontà della stessa Monari al fine di legittimare lo sgombero. Mente sapendo di mentire".
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