> Leggi il comunicato: Vag61 non si tocca!
> Leggi e aderisci all'appello dei residenti che sostengono Vag61
> Conferenza stampa: Vag61 per tutti [audio]
Il filo bianco e nero dell'intolleranza e della repressione a Bologna.
Solidarietà allo spazio sociale autogestito VAG61 ed all'atelier occupato Bartleby, vittime dell'intolleranza e della repressione figlie delle manie autoritario-poliziesche che imperversano nella città cofferatiana, svendutasi al liberismo economico più sfrenato, che produrrà solo povertà in ogni senso...
Il comune di Bologna smarrito dallo sbando della propria compagine politica di maggioranza, si "appoggia" al bastone della "sicurezza", della "lotta al degrado" e del vaticano, aprendo la porta a neofascisti e nuovi inquisitori. Anche l'università di Bologna dimostra di allinearsi ai tempi, mettendo in mostra come unico strumento "formativo" la repressione violenta del dissenso!
Invece di dare voce a comitati "antidegrado" e sostenere le cariche agli studenti, amministrazione comunale e università di Bologna dovrebbero attivarsi per portare solidarietà laddove occorre, in special modo ora, agli abitanti della città di L'Aquila, senza però perdere di vista i problemi del territorio come il diritto alla Casa o il Diritto ad un Lavoro dignitoso.
Proponiamo che:
almeno una mensilità o gettoni di presenza dei vari assessori, sindaco e dirigenti di aziende pubbliche, parastatali ed enti locali e la percentuale degli oneri di urbanizzazione secondaria del bilancio del comune di Bologna spettante agli istituti religiosi, vengano devolute per l'acquisto di generi di prima necessità per le Persone vittime del terremoto a L'Aquila.
tanto ci premeva
cordialmente
lista RENO
Come Sinistra Critica Bologna intendiamo esprimere piena solidarietà agli studenti e alle studentesse dello spazio sociale Bartleby, sgomberato nella mattina dello scorso lunedì ( 6 aprile) su ordine del prefetto. Acquistato dall' università nel 2002, questo spazio é stato lasciato per sette lunghi anni in disuso: gli studenti e le studentesse dell'Onda lo avevano finalmente sottratto al degrado ( quello vero ) programmando una ricca serie di eventi culturali e musicali, ottenendo l'appoggio di molti intellettuali e docenti, nonché degli stessi residenti di via Capo di Lucca. Ancora una volta la miopia istituzionale ha represso con la forza un percorso sorto dal basso che praticasse un altro tipo di socialità, non asservita logiche di mercato. A loro e a Vag 61, anch'esso sotto attacco, di nuovo la nostra incondizionata
solidarietà.
Sinistra Critica Bologna
Solidarietà a Bartleby e Vag61
Sempre più chiuse a ogni sperimentazione sociale e culturale, le istituzioni bolognesi non trovano oggi altra risposta che vietare, reprimere e sgomberare. Durante il mandato del pessimo sindaco Sergio Cofferati, Bologna ha visto un crescendo incredibile di decreti autoritari, allarmismi sulla "sicurezza", minacce e attentati contro i migranti, gesti sessisti e omofobi, aggressioni e violenze neofasciste.
Cofferati se ne va lasciandosi alle spalle una città più grigia, più ottusa, più violenta.
È in questo clima gretto e opaco che i vertici dell'Università di Bologna autorizzano - o comunque permettono - lo sgombero di uno spazio occupato e autogestito dagli studenti come Bartleby, che ha riscosso la solidarietà e l'interesse non solo di tantissimi studenti, ma anche di docenti e ricercatori. Non soltanto il Rettorato non ha scelto la via del dialogo, ma una studentessa è rimasta ferita da un'ingiustificabile, assurda manganellata.
È in questo clima mediocre e oppressivo che il comitato "Progetto Cirenaica" chiede di fatto la chiusura di Vag61 presentandolo falsamente, attraverso le pagine del Resto del Carlino e un servizio del Tg3 regionale, come una sorta di discoteca che diffonde musica "fino all'alba". Per noi Vag61 è invece un'esperienza viva di solidarietà e autogestione sociale al di fuori delle soffocanti logiche di mercato.
A Bartleby e Vag61 esprimiamo la nostra piena solidarietà e condanniamo vivamente quelle istituzioni "democratiche"sempre pronte a ricorrere al manganello e alla bugia in nome del perbenismo e del profitto.
Assemblea Antifascista Permanente - Bologna
Esprimiamo la nostra condanna per lo sgombero dell'Atelier Occupato Bartleby di Via Capo di Lucca
Con l'intervento della polizia, ancora una volta, si risponde con la forza al tentativo di creare a Bologna spazi sociali, giovanili e culturali.
Nella Bologna dei divieti di manifestare nel centro città, anche la chiusura di spazi sociali risponde alla necessità di ridurre gli ambiti e gli strumenti di organizzazione di chi si oppone ad una gestione della crisi da scaricare sui settori popolari, sui lavoratori, studenti, precari e disoccupati.
Lo stabile occupato dagli studenti era un locale in disuso di proprietà dell'Università di Bologna, che se non ha avuto nessuna fretta nel deciderne un suo uso pubblico, lasciandolo abbandonato, non ha avuto tentennamenti di fronte alla richiesta della Procura di sgomberare, dopo solo due settimane e con la forza, i locali di Via Capo di Lucca.
La stessa forza e violenza utilizzata, dalla polizia, contro gli stessi studenti che hanno organizzato subito dopo una giusta protesta al Rettorato, dove chiedevano di incontrare i responsabili istituzionali e proprietari dello stabile.
Una gestione espressamente repressiva che si accompagna alle minacce e richieste di sgombero di un altro spazio cittadino come quello del VAG61.
Esprimiamo la nostra solidarietà agli occupanti del Bartleby, sostenendo la necessità di garantire in questa città le iniziative e gli spazi di lotta e di organizzazione sociale.
Bologna 7 aprile 2009
RdB/CUB Bologna
Solidarietà a Bartleby, Vag61 e agli spazi sotto attacco
Dodici giorni fa veniva occupato il Bartleby. Un'occupazione compiuta da studenti in uno spazio di proprietà dell'università in disuso da anni. Uno spazio dentro il quale portare avanti percorsi di autoformazione, proposta culturale e rivendicazione di diritti dentro l'università. La mattina del 6 aprile quest'esperimento ha subito un grave attacco, lo sgombero con forzato dell' immobile all'alba da parte di un grosso numero di digos, carabinieri e polizia. Un corteo spontaneo sorto sul posto ha poi cercato di entrare nel rettorato, trovando l'ingresso sbarrato e subendole cariche della polizia, in seguito alle quali una ragazza è stata portata in ospedale. Otto punti di sutura in testa il bilancio della mattinata di protesta. La manifestazione è arrivata , infine, nelle stanze del Rettorato. Decine di studenti e studentesse hanno attraversato il rettorato ribadendo la determinazione ad agire spazi liberi da logiche securitarie, di controllo e di produzione, a riaffermare la potenza della propria alternativa culturale e politiche. Un corteo spontaneo, comunicativo e deciso, si è poi snodato per le strade della città praticando blocchi del traffico, per poi confluire e occupare l'edificio di via Zamboni 33. Il flusso di studenti ha poi occupato i giardini dorati del rettorato, tenendoli aperti. Lo sgombero arriva negli stessi giorni che il VAG61 di via Paolo Fabbri subisce un attacco diretto, con un fantomatico 'Progetto Cirenaica' che chiede la chiusura con la forza di una delle più importanti esperienze recenti di autogestione a Bologna. Uno spazio di comunicazione dal basso, aggregazione intergenerazionale e cultura popolare che da anni lotta per una Bologna più aperta, più libera. Un'esperienza, come quella del Bartleby occupato, scomoda per chi vuole costruire una Bologna di razzismo, cemento e paura. Soggetti che dietro la maschera della "democrazia" legalitaria sanno rispondere solo con la violenza alla rivendicazione di libertà che si esprime nell'occupazione e nell'autogestione. La loro violenza è la conferma che i loro discorsi sono vuoti, la loro democrazia una farsa che di libertà non ha nulla.
Solidarietà al Bartleby occupato, al VAG61 e a tutti gli spazi sotto attacco.
Per l'autogestione degli spazi e della vita.
Aula C Autogestita-Scienze Politiche
_________________________________________________________________
Sgombero dopo sgombero dopo sgombero dopo sgombero...
Oggi è toccato essere sgomberato all´Atelier Occupato Bartleby. Il luogo di produzione culturale e di socialità, che l´Onda aveva sottratto al nulla a cui era stato destinato, è tornato questa mattina al non utilizzo precedente.
Pare che ciò sia avvenuto su diretta richiesta di sequestro preventivo dello stabile da parte della Procura. Così come era avvenuto per il Laboratorio Crash di via Zanardi.
Non contenti di ciò, le forze dell´ordine hanno pensato bene di impedire a suon di manganellate alle studentesse/precarie ed agli studenti/precari di Bartleby di avere un incontro immediato con l´Università (proprietaria dello stabile).
Contemporaneamente un fantomatico "comitato" della Cirenaica chiede di fatto - supportato in modo indecente da parte del sistema mediatico ufficiale - la chiusura anche di Vag61.
Prendiamo atto che le istituzioni locali dello Stato, assieme a qualche cittadino un po´ confuso, hanno deciso di aprire, a modo loro, la campagna elettorale nel segno di "legge ed ordine", anche se il recente divieto di manifestare nel centro di Bologna un po´ ci aveva insospettito.
Dopo questi anni di PD cofferatiano ne sentivamo davvero la mancanza!
Chi governa probabilmente preferisce che i giovani studenti e precari si ritrovino assieme - senza essere visibili e dare fastidio - solo per iniettarsi qualcosa nelle vene o spendere i loro soldi in qualche costoso locale alla moda.
Per noi, al contrario, essi sono l´unica speranza per far uscire dal declino culturale e sociale in cui le amministrazioni locali che si sono avvicendate hanno portato questa città e questa provincia.
A Bartleby e Vag61 va tutta la nostra solidarietà e saremo, come sempre, assieme a loro nelle mobilitazioni a sostegno di tutti gli spazi autogestiti, convinti come siamo che essi rappresentino una ricchezza per i nostri territori e non un problema di ordine pubblico.
Valerio Monteventi - Bologna Città Libera
Tiziano Loreti - Terre Libere
Esprimiamo una netta condanna dello sgombero avvenuto questa mattina in via Capo di Lucca, contro lo spazio occupato "Bartlebly", uno stabile in disuso dell'università di Bologna che era stato restituito alla cultura e alla socialità. Si è usato il solito atteggiamento repressivo contro ragazze e ragazzi inermi, si è tornato nuovamente a usare il manganello contro chi a mani nude reclama diritti e spazi di agibilità politica e sociale. Tutto ciò e inacettabile e invitiamo a esprimersi in maniera decisiva anche tutte le forze democratiche e progressiste della città di Bologna che devono sollecitare tutte le istituzioni, a partire da quella universitaria, di farsi garanti dei bisogni e dei diritti delle stundentesse e degli studenti.
Allo stesso modo auspichiamo che non corra pericoli di sgombero il Vag61, una risorsa preziosa per la nostra città, in quanto fonte di socialità e di lotta al degrado in un quartiere difficile. Pertanto invitiamo il comitato "Progetto Cirenaica", che ne ha chiesto di fatto la chiusura, a guardare in faccia realmente le compagne e i compagni del Vag61 per capire quali sono le
loro reali intenzioni e come sia positiva la loro esperienza.
Gli spazi autogestiti, liberati dall'incuria e sottratti alle speculazioni, per Bologna sono risorse e non covi di banditi da sgomberare e chiudere.
Rossella Giordano - Segretaria Prc Federazione di Bologna
Agostino Giordano - Coordinatore Giovani Comunisti di Bologna
I ragazzi del Bartleby chiedevano risposte in merito alla questione di agibilità dello spazio inutilizzato e occupato e riportato alla disponibilità delgi studenti e non solo Bolognesi. La risposta è arrivata ...con lo sgombero.
Situazione simile per il Vag dove il comitato antivag , con l'ausilio dei media producendo piena disinformazione su quello che è ed è stato nel corso del tempo il vag, ha chiesto intervento sul caso alle istituzioni...ed al futuro sindaco di Bologna.
Che dire? piena solidarietà al Vag 61 di Bologna , ed invito tutti a d aderire all'appello lanciato sul loro sito, ed al Bartleby , basta con la poltica sicuritaria e pseudolegalitaria...Gli sgomberi e le intimidazioni non fermeranno le lotte!
Marco Barone
> Vai alla feature: Noi ci autorganizziamo senza il vostro permesso