NOI NON SEGNALIAMO!
L'emendamento approvato in Senato il 5 febbraio scorso, con il quale si cancella
il divieto di denunciare gli immigrati irregolari che si rivolgono alle
strutture sanitarie, è una norma contraria all'etica ed alla deontologia
medica, al vincolo del segreto professionale ed al dettato costituzionale che
tutela la salute individuale e collettiva. I nostri ospedali ed i nostri
ambulatori offrono una garanzia di salute: sono luoghi di cura, non di
discriminazione o delazione.
Se la norma diventerà legge gli immigrati irregolari, temendo di essere
denunciati, non cercheranno più assistenza nei nostri ambulatori e si cureranno
in strutture non riconosciute. I casi più gravi ricorreranno intempestivamente a
cure d'urgenza presso il Pronto Soccorso, con conseguente peggioramento degli
esiti in salute ed aggravio dei costi per il Sistema Sanitario. Verrà così di
fatto negato ad una categoria di individui il diritto alla salute, e ci si
esporrà al rischio di diffusione di malattie che tipicamente attecchiscono e
proliferano dove c'è emarginazione, povertà, mancata tutela di diritti
fondamentali. Si rischia una sanità clandestina, addirittura più sanità
clandestine. Si rischia la perdita del controllo sanitario. Si rischia,
soprattutto, una deriva dello stato di diritto.
Non vogliamo giungere all'obiezione di coscienza, vogliamo che tale emendamento
venga cancellato. A sostegno di ciò si è da tempo formato un fronte ampio,
trasversale alle ideologie, che accomuna realtà diverse tra loro (Società
Italiana di Medicina delle Migrazioni, Medici Senza Frontiere, Federazione
Nazionale Ordini dei Medici, Federazione Italiana Collegi Infermieri,
Osservatorio Italiano Salute Globale, Federspecializzandi, associazioni di
volontariato ecc.). Più di recente, alcune Regioni come Puglia, Umbria e
Toscana hanno pubblicamente affermato la propria intenzione di adottare misure
locali di contrasto al provvedimento, qualora venisse approvato in via
definitiva.
Come associazioni del settore, attive nel territorio di Bologna, rivolgiamo il
nostro appello:
ai senatori e deputati della Regione Emilia Romagna, affinché in sede di
ulteriore dibattito parlamentare si oppongano con ogni mezzo all'approvazione
definitiva dell'emendamento;
alle istituzioni locali e regionali, affinché si impegnino in iniziative
concrete per prevenire e contrastare, nell'ambito della propria autonomia e
competenza, gli effetti ingiusti e dannosi della norma.
Invitiamo inoltre gli operatori sanitari, le associazioni di volontariato e di
migranti, e tutti i cittadini a manifestare la propria opposizione al
provvedimento
VENERDÌ 13 FEBBRAIO 2009, dalle ore 11 alle ore 18, in Piazza Re Enzo
Ci sono momenti in cui è professionalmente e umanamente necessario esprimere in
modo chiaro ed esplicito la propria posizione, in cui non è possibile tacere se
non a costo di essere complici.
Associazione Sokos
Salute Senza Margini
AsSpeBo (Associazione Specializzandi Bologna)
Federspecializzandi
Gruppo Prometeo (Facoltà di Medicina e Chirurgia)
Fisioterapisti Senza Frontiere
Associazione Fisioterapisti Italiani - Emilia Romagna
AMISS (Associazione Mediatrici Interculturali Socio-Sanitarie)
Avvocato di Strada ONLUS
Associazione Amici di Piazza Grande ONLUS