Questo pomeriggio, dopo le 13, Abdel, il gestore del Tarbakan, in sciopero della fame e della sete da 6 giorni, è stato ricoverato in ospedale per la seconda volta. La sua protesta estrema è contro le ordinanze del sindaco Cofferati nei confronti di 5 locali di via del Pratello. Dopo essere stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, è stato trasferito all’ospedale Bellaria. Le notizie che arrivano da chi è andato a trovarlo ci dicono che Abdel sta rifiutando le flebo, vuole un incontro per lunedì mattina con Sergio Cofferati e non giovedì come ha annunciato il sindaco, con la logica di stremarlo e farlo smettere dalla sua protesta.
Abdel è berbero, ha lo spirito guerriero e c’è da giurare che non si fermerà fino a quando non avrà la possibilità di difendersi dalle accuse lanciategli dall’amministrazione comunale e fino a che i provvedimenti che, di fatto, producono il fallimento della sua attività, non verranno ritirati o sospesi.
La sua ostinazione Abdel l’ha dimostrata anche venerdì scorso, durante la manifestazione per lo sciopero generale, quando salì sul palco aprendo uno striscione in cui erano spiegate le ragioni della sua lotta disperata. In quell’occasione, qualche giornale ironizzò con cinismo sull’effettiva scelta di Abdel (al quarto giorno di sciopero della fame dove trovava la forza per un blitz al palco della CGIL?), qualcuno lo aveva paragonato a Marco Pannella e ai suoi ripetuti “finti” scioperi della fame, ma Abdel sta dimostrando che non sta scherzando.
E allora risulta ancora più ripugnante il cinismo di Cofferati (vuole essere lui a decidere la data dell’incontro, per portare alla resa Abdel)… ma che cuore di pietra può avere questo ripugnante personaggio che, in questi anni da sindaco, ha distrutto il volto di Bologna.
Dato che, ieri, col berretto da capostazione, ha dato il fischio di partenza al “freccia rossa”, il treno ad Alta velocità per la tratta Bologna-Milano, sarebbe il caso che si facesse una colletta per comprargli un biglietto per Genova di sola andata, per poi caricarlo sul treno (anche se iInterregionale) e farlo andare via da Bologna il più presto possibile, prima che faccia altri danni…
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