"Non pagheremo noi la vostra crisi"
Questo recitava uno dei tanti striscioni appesi oggi al presidio indetto dal "No Gelmini Paris" chiamato per le 10 di questa mattina davanti al consolato italiano. Erano in 300 con megafono, striscioni e volantini a manifestare contro la legge Gelmini e la legge Finanziaria italiana 2008/09, sebbene al di là del confine.
Nella stessa giornata in cui più di 200.000 persone hanno attraversato le strade di Roma, assediato il centro alla volta di Montecitorio, in diverse città europee gli studenti italiani hanno deciso di non tacere, organizzando presidi e sit-in davanti ai diversi consolati e ambasciate con un preciso obiettivo: abbattere qualsiasi confine o frontiera per far giungere e diffondere anche oltralpe il movimento di critica e rifiuto alla legge Gelmini.
L'onda anomala ha raggiunto ogni punto cardinale arrivando nella penisola iberica a Granada, Madrid, Valencia, Barcellona; nel nord a Bruxelles e Copenhagen; in Germania a Berlino,e poi ancora a Lione, Anversa, Siviglia, Londra , Lisbona, Birmingham, Stoccarda, Aarhus, Palma de Mallorca, Almeria. Nemmeno Istanbul ha resistito al richiamo e di certo non potevano mancare gli studenti in Francia, paese in cui l'Università e il mondo dell'istruzione in generale, stanno subendo un processo di tagli e privatizzazioni molto simile a quello che sta colpendo l'universo italiano.
Il presidio era stato indetto simbolicamente davanti al consolato italiano, ma all'arrivo gli studenti hanno trovato diversi agenti e camionette della Gendarmerie a bloccare l'accesso alla via in cui è situato l'edificio, impedendo ai manifestanti di giungere all'obiettivo prescelto. Gli studenti non si sono dati per vinti e hanno urlato slogan e parlato da una panchina alternando la lingua italiana al francese, discutendo della legge contestata, del da farsi per proseguire la battaglia oltre confine, mentre alcuni agenti in borghese travestiti da super giovani in kefjia, li spiavano e circondavano da ogni lato della piazza.
Data l'impossibilità di muoversi, tre studenti si sono diretti verso il consolato per consegnare al console il documento elaborato dagli studenti sulla legge Gelmini, per discutere ed avere delle risposte dal console sulla situazione italiana. Mentre il console dichiarava di non avere precise notizie e idee sulla situazione del nostro paese, perchè da poco di ritorno da un lungo periodo negli U.S.A, l'atmosfera è diventata più calda, quando gli studenti hanno deciso di muoversi per giungere in corteo fino alla meta predetta, ma un blocco di poliziotti e agenti in borghese hanno sbarrato loro la strada, spingendoli e facendoli rientrare sul "trottoir", ossia sul marciapiede che delimitava la piazza, disponendosi tutt'intorno impedendo qualsiasi movimento.
Da quanto risulta, oggi è stato dato l'ordine alla Gendarmerie di permettere l'ingresso alla strada del consolato solo a tre persone, e di trattenere tutti ad una ben determinata distanza dall'edificio. Questa disposizione è stata adottata alla lettera dalla Gendarmerie, che non ha permesso nemmeno ai diversi giornalisti di attraversare la cortina.
Il presidio è continuato fino alle 14 del pomeriggio, ma la giornata e le proteste non sono ancora finite: per le 18 di questo pomeriggio i collettivi e sindacati degli studenti francesi hanno indetto un presidio davanti all'ambasciata italiana di Parigi, in appoggio al movimento italiano No Gelmini ed è prevista una manifestazione nazionale per il 20 novembre.
> Visita il sito NoGelmini Paris
> Dal presidio di Bruxelles: leggi i comunicati e guarda le foto
> Leggi: "European Anomalous Wave"
> Vai alla feature: "Alma Market Studiorum"
> Vai alla feature "Scuola pubblica sotto attacco"
> Vai alla feature: "Alma Market Studiorum"
> Vai alla feature "Scuola pubblica sotto attacco"