La street rave parade fissata per l'1 luglio a Bologna, che al sindaco Sergio Cofferati proprio non piace, richiama la scena nazionale.
Parlamentari di Rifondazione Comunista e dei Verdi hanno chiamato in causa, in prima persona, il ministro dell'Interno Giuliano Amato.
Diverse voci del Palazzo comunale di Bologna si sono levate, nelle scorse settimane, per impedire che la rave parade si tenga, chiedendo di vietarla.
Perciò, per garantire lo svolgimento della manifestazione antiproibizionista, per mettere in piedi un tavolo di lavoro con prefetto e questore di Bologna, è stata presentata a Montecitorio un'interrogazione presentata dall'esponente del Prc, ex portavoce del Leoncavallo di Milano, Daniele Farina, e sottoscritta da altri 11 deputati di Rifondazione e da due dei Verdi.
L’Interrogazione è rivolta, in primo luogo, al ministro dell'Interno e, in seconda battuta, a quello della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. Ma è Amato che viene chiamato in causa da Prc e Verdi. A lui, ministro degli Interni, la richiesta di rendere note "informazioni generali relative a quanto va sviluppandosi nella città di Bologna".
I 14 deputati, non a caso, ricordano la perquisizione del Livello 57 della scorsa settimana. Ricordano, ancora, che "nell'ultimo anno il sindaco Sergio Cofferati ha più volte manifestato la propria opposizione allo svolgimento del corteo adducendo nocumento all'igiene pubblica e al riposo delle persone nonché largo spaccio di sostanze stupefacenti".
Altre critiche sono state rivolte anche agli esponenti politici (di An) che in Consiglio comunale sono giunti a invocare il divieto assoluto della manifestazione e il sequestro preventivo dei mezzi necessari a realizzarla".
I parlamentari di Rifondazione e Verdi non hanno dubbi: la street rave parade del 1° luglio si deve fare. Tanto più che in nove anni, fanno notare nell'interrogazione, la manifestazione "è cresciuta in presenza e in qualità politica, senza mai registrare problemi legati all'ordine pubblico".
Eppure, il sindaco, i Ds, la Margherita, La Tua Bologna, Forza Italia e Allenza Nazionale vorrebbero che la manifestazione fosse impedita dalla Questura.
Da qui la richiesta ad Amato di intervenire. Per sapere, ad esempio, "se possieda informative" in base alle quali da quell'1 luglio "possano scaturire turbative dell'ordine pubblico o successivi nocumenti tali da produrre il divieto di una manifestazione politica e la sospensione di fatto di diritti costituzionalmente garantiti".
Al ministro dell'Interno poi, da Rifondazione e Verdi, un consiglio: "L'attivazione del dicastero presso la Questura e la prefettura di Bologna per una ricognizione dei fatti e l'attivazione di un tavolo di confronto tra gli organizzatori e l'amministrazione locale".