"Maria Pia è un prigioniero politico della legge Fini-Giovanardi sulle droghe". Non hanno dubbi gli organizzatori dello Street Rave Parade che questa mattina hanno incontrato la stampa per una prima valutazione dopo la perquisizione di Giovedì. Il riferimento è a Maria Pia Scarciglia che insieme a Sebastien Gianoglio sono stati arresstati durante il blitz. Un provvedimento che si è trasformato in foglio di via per lui e arresti domiciliari per lei. "L'imponente e costosa operazione al Livello 57 - continua il comunicato - ha dimostrato la volontà di non voler dialogare con la società civile". Il riferimento è al divieto di manifestare, sostenuto in particolare dal sindaco Cofferati, che per gli organizzatori è un modo per "annullare un diritto di cittadinanza". "il Movimento di Massa Antiproibizionista - aggiungono - considera urgente abbrogare la legge Fini-Giovanardi e a questo scopo indiciamo la Street Rave Parade il primo luglio in Piazza Maggiore con tre momenti principali. Il 28 giugno con la proiezione del film 'Street Rave Parade 2005', un educativo approccio all'uso consapevole. Il 29 giugno un convengo dal titolo 'Per i diritti di cittadinanza, oltre il proibizionismo' con i rappresentanti delle regioni che si sono dette contro la legge Fini per i dubbi di costituzionalità. Il 1 luglio la street rave parade avrà come meeting point piazza maggiore alle 17".
Riguardo le modalità del blitz, gli oragnizzatori della Street Rave Parade hanno voluto avanzare un dubbio. "Per criminalizzare i movimenti spesso bisogna costruire delle prove. Come è successo alla scuola Diaz a Genova nel 2001 con il ritrovamento di false molotov e falsi oggetti contundenti". Il riferimento è al panetto di haschish che i carabinieri hanno usato per incriminare Maria Pia Scariciglia. "Noi - aggiungono - siamo contro ogni forma di spaccio, mercato nero o narco mafie anche perché lo riteniamo un male endemico del proibizionismo che si può combattere solo con nuove regole sull'uso delle sostanze". Un male che ha delle responsabilità. "Crediamo anche che ci siano dei legami tra narcomafie, poteri forti e forze dell'ordine. Ricordiamo che Gianpaolo Ganze, comandate in carica dei ROS dei Carabinieri, come riportato da diversi quotidiani, all'interno dell'operazione doi copertura 'Cobra' cercava di smistare ai trafficanti della Puglia oltre 200 Kili di Cocaina. Anche in queste ore è stato arrestato un carabiniere accusato di spaccio.". Non poteva poi mancare un riferimento alla cronaca cittadina. "Bologna ci sembra la città dei diritti negati: di esistenza, ad una casa casa, di libera circolazione come migranti, ad un consumo consapevole. Diritti che chiamiamo di cittadinanza. Per questo citiamo le parole di Don Gallo di Genova che sarà il primo luglio in piazza maggiore come portavoce del popolo dei diritti stanco di vedre 'l'oppressione degli ultimi'. Don Gallo sarà il primo firmatario della richiesta in questura di Piazza Maggiore. Insieme a lui persone del mondo politico istituzionale, attivitsti e artisti".