Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una forte campagna politica e d'informazione riguardante il tema dell'immigrazione. Siamo rimasti molto impressionati per i toni e i contenuti di molti servizi giornalistici, riguardanti specialmente il popolo rom. Troppo spesso nei titoli, negli articoli, nei servizi i rom sono stati indicati come pericolosi, violenti, legati alla criminalità, fonte di problemi per la nostra società.
Purtroppo l'enfasi e le distorsioni di quest'ultimo periodo sono solo l'epilogo di un processo che va avanti da anni, con il mondo dell'informazione e la politica inclini a offrire un capro espiatorio al malessere italiano.
Singoli episodi di cronaca nera sono stati enfatizzati e attribuiti a un intero popolo: vecchi stereotipi sono stati riproposti senza alcuno spirito critico e senza un'analisi reale dei fatti.
Il popolo rom è storicamente soggetto, in tutta Europa, a discriminazione ed emarginazione, e il nostro paese è stato più volte criticato dagli organismi internazionali per la sua incapacità di tutelare la minoranza rom e di garantire a tutti i diritti civili sanciti dalla Costituzione italiana.
Siamo molto preoccupati, perchè i mezzi di informazione rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare diffidenza e xenofobia sia verso i rom sia verso gli stranieri residenti nel nostro paese. Alcuni lo stanno già facendo, a volte con modalità inquietanti che evocano le prime pagine dei quotidiani italiani degli anni Trenta, quando si costruiva il "nemico" - ebrei, zingari, dissidenti - preparando il terreno culturale che ha permesso le leggi razziali del 1938 e l'uccisione di centinaia di migliaia di rom nei campi di sterminio nazisti.
Invitiamo i colleghi giornalisti allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e alla massima attenzione affinchè non si ripetano episodi di discriminazione. Chiediamo all'Ordine dei giornalisti di rivolgere un analogo invito a tutta la categoria.
Ai cittadini ricordiamo l'opportunità di segnalare alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato nei media.
> Promotori: Lorenzo Guadagnucci, giornalista Firenze
Beatrice Montini, giornalista Firenze
Zenone Sovilla, giornalista Trento
> Primi firmatari: Massimo Alberizzi, giornalista Milano; Checchino Antonini, giornalista Roma; Paolo Barnard, giornalista Bologna; Emanuele Chesi,
giornalista Forli'; Riccardo Chiari, giornalista Firenze; Maurizio Chierici,
giornalista Parma; Domenico Coviello, giornalista Firenze; Manuela
D'argenio, giornalista; Toni De Marchi, giornalista, Roma; Monica Di Sisto,
giornalista Roma; Amelia Esposito, giornalista Bologna; Paolo Finzi, Milano;
Miriam Giovanzana, giornalista Milano; Domenico Guarino, giornalista
Firenze; Carlo Gubitosa, giornalista Taranto; Gabriela Jacomella,
giornalista Milano; Claudio Jampaglia, giornalista Roma; Cristiano Lucchi,
giornalista Firenze; Alessandro Mantovani, giornalista Bologna; Martino
Mazzonis, giornalista Roma; Giulio Montenero, giornalista Trieste; Jason
Nardi, mediattivista Firenze; Alfio Nicotra, giornalista Roma; Pino Nicotri,
giornalista Milano; Silvia Ognibene, giornalista Firenze; Arianna Parsi,
giornalista; Eva Pedrelli, giornalista, Thailandia; Raffaele Palumbo,
giornalista Firenze; Sandro Pintus, giornalista Firenze; Pietro Raitano,
giornalista Milano; Emiliano Sbaraglia, giornalista Roma; Sabrina Sganga,
giornalista Firenze; Cecilia Stefani, giornalista Firenze; Elena Tebano,
giornalista Milano; Duccio Tronci, giornalista Firenze; Paola Trotta,
Milano; Pietro Vaccari, blogger; Gabriele Vannini, Firenze; Raf Valvola,
mediattivista Milano.
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