Una due giorni di storia e cultura “romanì” a VAG 61

Ai margini delle periferie del mondo

L'esclusione del popolo rom è il tema della rassegna che si terrà il 28 e il 29 marzo all'Officina dei media indipendenti di via Paolo Fabbri 110, a Bologna. Le periferie del mondo che vedono i rom ai margini dei margini vengono affrontate attraverso la presentazione di una ricerca, promossa dalla Fondazione Roberto Franceschi di Milano, di film e documentari che parlano della vita e dell'oppressione del popolo romanì. Si parte con uno spettacolo di "Rom Cabaret" della attrice di origine serba Dijana Pavlovic, la prima candidata rom alle prossime elezioni politiche.

21 marzo 2008

Rom bambine

AI MARGINI DELLE PERIFERIE DEL MONDO
L’ESCLUSIONE DEL POPOLO ROM

Una due giorni di storia e cultura “romanì” a VAG 61

VENERDÌ 28 MARZO

> Ore 21.30
Dijana_Pavlovic ROM CABARET
con DIJANA PAVLOVIC

Dijana Pavlovic è una rom serba nata a Vrnjacka Banja nel 1976. Dopo averstudiato all'Accademia di Arte Drammatica di Belgrado, nel 1999 si è trasferita a Milano dove lavora come attrice e mediatrice culturale. Dopo
essere stata candidata nella lista di Dario Fo alle elezioni comunali di Milano, attualmente è l’unica candidata rom in Italia per le elezioni della Camera.
In Italia, dalla stagione 1999/2000 ad oggi, dopo aver ottenuto la “Segnalazione di merito” al “Premio Teatrale Hystrio”, ha recitato in diversi spettacoli in lingua italiana tra cui:“Le lacrime amare di Petra Von Kant” di Fassbinder, al Teatro Elfo di Milano, regia di F. Bruni e E. De Capitani ; "Le serve" Genet , al Teatro Out Off di Milano, regia di L. Loris; “ La felicità coniugale” di Anton Cechov, al Teatro Parenti di Milano, regia di R. Trifirò .
Ha partecipato a diversi serial televisivi e ad alcuni film tra cui: “Provincia meccanica” di Stefano Mordini; “Una ragazza d’oro” di Tatiana Olear (a Milano Spazio Zazie in Aprile).

Dijana Petrovic in questi giorni è stata vicino ai rom sgomerati dal campo della Bovisa a Milano (400 persone tra cui 150 bambini), ma i giornali hanno parlato di lei per la sua candidatura. Il manifesto, in un’intervista ha fatto emergere le ragioni della sua scelta. Già dal titolo “Destra e sinistra giocano sulla pelle dei rom", risulta chiaro quale sia il pensiero di Dijana: “Dopo lo sgombero di Opera di un anno e mezzo fa e la vicenda che ne è seguita è difficile tornare indietro, e la responsabilità è innanzitutto della politica. Quell’episodio è stato l'apice di una folle
campagna di disinformazione sui media e di giochi politici sulle spalle dei rom, e dei deboli in generale, per alimentare campagne elettorali che cavalcano le peggiori paure della gente. A destra come a sinistra.
La paura del diverso cresce anche tra le persone di sinistra. Ma sono i dirigenti che la sfruttano per fare propaganda . A Roma Veltroni ha combinato un disastro, ha fatto continui sgomberi, se ne è vantato e ha proposto la ghettizzazione dei rom in quattro megacampi recintati fuori dal raccordo anulare. Peggio della Lega. E poi ha ispirato il decreto per le
espulsioni dei rumeni dopo il tremendo omicidio della signora Reggiani. Un provvedimento folle perché è stata una risposta inadeguata sull'onda dell'emozione per un assassinio che ha dei responsabili precisi, non un popolo intero".
Chi però ha trattato la sua candidatura come un fenomeno da baraccone è stato il sito del Corriere della Sera che con un incipit che pare rubato a un’invettiva di Libero ha scritto: "Dopo la pornostar Cicciolina e il transgender Luxuria, arriva una nuova candidatura provocatoria per il parlamento italiano: la zingara Dijana Pavlovic ".

> Ore 22.30
proiezione del film
PRETTY DYANA (45’)
Regia: BORIS MITIC

Nel bel mezzo di un quartiere dormitorio c'è un’enorme, dimenticata chiesa ortodossa in costruzione. La chiesa si affaccia, dall’autostrada, su di un campo di zingari fuggiti dalla guerra in Kosovo. Degli strani veicoli entrano ed escono dall’accampamento… Niente a che vedere con la mano di Dio, si tratta di pura magia gitana che mostra un eclatante esempio di attivismo sostenibile. Considerate solitamente come un prestigioso oggetto da collezionisti, le classiche automobili Citroën vengono qui trasformate in futuristiche macchine ecologiche alla Mad Max. Tutto tranne il motore viene rimosso dallo chassis, un improvvisato cassone sul retro, e il resto dipinto con colori splendenti e decorato con buffi gadgets … Così bello, che anche i bambini piccoli vogliono guidare. Uno sguardo intimo osserva quattro famiglie rom da una “favela” di Belgrado che si guadagnano da vivere vendendo cartoni e bottiglie che raccolgono con le loro “risorte” Dyane. Questi moderni cavalli sono più efficaci dei carrelli, ma cosa più importante – sono sinonimo di libertà, speranza e stile per I loro proprietari artigiani … Perfino le batterie della macchina sono usate come generatori di energia per avere luce, guardare la TV e ricaricare i cellulari! Praticamente il sogno di un alchimista …Ma la polizia non sempre trova divertenti questi strani veicoli…

Biografia: Boris Mitic nasce nel 1977 nel sud della Serbia. Crede di essere un filmmaker autodidatta dal momento in cui riesce a trovare i soldi per comprarsi una videocamera decente. Studente per propaganda, giornalista per professione, documentarista per convinzione. Sceneggiatore nel tempo libero. Figlio di un onesto diplomatico, unico artista nell'intero albero genealogico. Dopo alcune guerre e qualche melodramma transcontinentale, si è stabilito a Belgrado. Gioca a calcio e a basket (playmaker se possibile). Anche a scacchi, ma non ha progetti per il futuro.
Filmografia: "The size of the bottle" (doc,2003); "Santa's not dead" (doc, 2004); "Pretty Diana" (doc, 2004); "Unmik Titanik" (2004)

SABATO 29 MARZO

> Ore 16.30
Presentazione del libro

“ALLA PERIFERIA DEL MONDO - IL POPOLO DEI ROM E DEI SINTI ESCLUSO DALLA STORIA”
di D’isola - Sullam - Baldoni -Baldini - Frassanito
a cura della Fondazione Roberto Franceschi Onlus

UN LIBRO NATO A SCUOLA
Giorno della memoria, 27 gennaio 2002: gli studenti affollano l’aula Magna del Liceo Classico C. Beccaria di Milano e ascoltano le relazioni degli oratori. Alcuni liceali vengono a sapere, per la prima volta, che mezzo
milione di zingari è morto nelle camere a gas: uno sterminio dimenticato, insieme a quello degli omosessuali e dei Testimoni di Geova. Viene organizzata una serie di incontri e dal materiale raccolto nei seminari nasce l’idea del libro, i cui autori “orali” e materiali (ma non unici) sono quattro studenti del suddetto liceo. Supportato dalla
curiosità, dalle conoscenze progressivamente acquisite e dalla conseguente indignazione morale degli studenti, il libro vuole assolvere nel contempo al dovere dell’informazione e della denuncia.
Le popolazioni dei rom e dei sinti da sempre perseguitate, emarginate, prive di diritti sono il soggetto di questo libro.
Dalla conoscenza all’etica della responsabilità alla pratica dei diritti per il popolo maltrattato: con ciò i percorsi della Fondazione Roberto Franceschi e dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia si sono incrociati, stringendo un sodalizio il cui centro riguarda la cittadinanza, il riconoscimento dei diritti universali e la denuncia delle pesanti responsabilità storiche che l’Europa, e non solo, ha verso il popolo Rom.

GLI AUTORI
- Isabella D’Isola - Professoressa di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico C. Beccaria di Milano; dal 2001 comandata presso l’Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia. Si occupa di didattica della storia in archivio e di bioetica.
- Mauro Sullam – Studente del Liceo Classico C. Beccaria di Milano, III liceo, a.s. 2002/2003
- Giulia Baldini - Studentessa del Liceo Classico C. Beccaria di Milano, III liceo, a.s. 2002/2003
- Guido Baldoni - Ex studente del Liceo Classico C. Beccaria di Milano, diplomato nell’a.s 2001/2002. Attualmente iscritto al I anno della Facoltà di Lettere Moderne dell’Università degli Studi di Milano.
- Gabriele Frassanito - Studente del Liceo Classico C. Beccaria

> Ore 20
CENA TRADIZIONALE RUMENA, con cibi preparati da uomini e donne della comunità rom di Bologna.

> Ore 21.30
La scrittrice MILENA MAGNANI, autrice del romanzo “Il circo Capovolto” e NAJO ADZOVIC, presidente della associazione “Nuova Vita” (operante nel campo rom Casilino ‘900 a Roma) e autore del libro “Rom, il popolo invisibile”, presentano il documentario

“LACRIME DI MEMORIA” (18’)
regia Giulia Zanfino
fotografia Andrea Foschi
montaggio Valentina Zaggia
Traduzioni Najo Adzovic

E' il viaggio di una giovane ragazza, che sui libri di storia legge dell'olocausto degli ebrei. Il padre (Najo) le ha parlato anche del porrajmos, l'olocausto dei rom in cui persero la vita circa 500 mila zingari europei. Così la giovane ragazza parte alla ricerca di testimonianze nel Campo di Casilino '900.
Il racconto prende le sembianze di un viaggio nel passato, come metafora alla ricerca della memoria che per i rom è molto preziosa, dato che gran parte della loro cultura si tramanda per via orale. La giovane ragazza costruisce la sua ricerca storica raccogliendo testimonianze dagli anziani, custodi di un mondo che sta scomparendo.
Il film si chiude con uno spaccato sul genocidio di Srebrenica (una pagina dolorosa, caratterizzata da una pulizia etnica spietata, sotto gli occhi di un mondo indifferente).

> Ore 22
Presentazione del documentario
di CATHERINE BOYLE e GIANLUCA DI SANTO

“VOCI DAL GHETTO” (25’)
Nel film prendono la parola alcuni abitanti della "mahala" (ghetto) Rom della città di Samokov in Bulgaria, spiegando le loro difficoltà davanti alla mancanza di infrastrutture e di possibilità di lavoro.
Oltre agli autori, sarà presente anche VESKA ILIEVA, una signora Rom della città di Samokov che ci ha partecipato alla realizzazione del documentario.
Nell’ambito della serata verrà allestita anche una MOSTRA FOTOGRAFICA, a cura dei fotografi di WTP, sul ghetto Rom di SAMOKOV.