Dal novembre 2006 la Cooperativa Informale per l'Autorecupero Famiglia
Bresci occupava la casa di manovra del Navile in via del Sostegno 84 a
Bologna: un edificio storico di proprietà demaniale, uno dei tanti
abbandonati da anni, lasciato a marcire, al punto da non segnalare ai
passanti e ai residenti della zona le cattive condizioni della casa e il
reale pericolo di crollo di materiali sulla strada.
Riconosciuto il valore storico e architettonico del Sostegno del
Torreggiani, la Famiglia Bresci, con l'aiuto di architetti, ingegneri e
muratori professionisti, ha portato a termine la prima fase del progetto
di Autorecupero riparando il tetto dove i rami dell' albero adiacente
alla casa avevano causato un buco di 4 metri di diametro e da cui
dipendeva la stabilità stessa dell'edificio.
Abbiamo ristrutturato la canna fumaria, derattizzato e igienizzato i
locali interni, ripulito il giardino e il canale, ripristinato la rete
fognaria con l'introduzione di una fossa biologica.. Insomma, abbiamo
con le nostre forze ridato vita e luce a quello che era diventato una
latrina e un rifugio per ratti.
Alle ore 9.00 del 24 ottobre 2007, un'azione guidata dalla polizia
municipale con supporto di funzionari del demanio, polizia di stato e
digos (in tutto almeno 40 agenti pubblici!!) hanno fatto murare CASA
BRESCI ben un mese dopo la richiesta di sequestro urgente del demanio.
Se aver impedito il possibile crollo della casa, restaurando un edificio
storico, è un “atto di manomissione e danneggiamento”, come ci è stato
contestato, allora siamo evidentemente estranei a una società totalmente
impazzita che salvaguarda l'incuria e il degrado, che chiude gli occhi
di fronte all'incapacità di gestire il bene pubblico e, anzi, lo
rivendica come valore da impugnare di fronte a chi volesse spendersi
volontariamente nel recuperare queste aree degradate.
Il risultato di questo ennesimo gesto repressivo è che un'intera
famiglia non ha più un tetto, e che lo stabile, a distanza di mesi, è di
nuovo abbandonato all’incuria.
Il vero degrado sono la pratica dello sgombero e dello sfratto che
violano i diritti fondamentali dell'uomo all'abitare, e non certo quello
tanto aborrito dalle istituzioni bolognesi che ne hanno evidentemente
una visione limitata al centro storico della città e all'urina di cani.
Migliorare la propria condizione e preservare la propria salute sono
diritti sanciti prima di tutto dal sentire di chiunque dia più valore
alla Persona che al 'diritto' di proprietà su immobili abbandonati o in
rovina, e poi dalla “Costituzione Italiana”, dalla “Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo” e dal “Patto Internazionale sui
Diritti Economici Sociali e Culturali” di cui lo stato italiano è
ipocrita firmatario.
Il 4 marzo, ci sarà il processo per direttissima, agli abitanti di Casa
Bresci.
Il 4 marzo, ci sarà un presidio davanti al tribunale a sostegno di
“questi pericolosi restauratori sovversivi”.
Per ricordare ancora una volta che la casa è un diritto.
Per ribadire che la dignità umana non deve passare per i tribunali per
essere riconosciuta.
Per gridare che la pratica dell'Occupazione e dell'Autorecupero NON SONO
un crimine ma una reale risposta alla deriva dell'urbanistica
istituzionale e alla cattiva gestione del patrimonio pubblico; una
risposta immediata, inoffensiva e concreta all'emergenza abitativa.
FAMIGLIA BRESCI ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO!!
PRESIDIO MARTEDI' 4 MARZO
ORE 9:00
PIAZZA S.DOMENICO (ACCANTO AL TRIBUNALE)