Iniziative contro la repressione

A Vag 61 un'assemblea contro i processi ai movimenti e le condanne agli attivisti

"Genova, Firenze, Cosenza: anni di galera come noccioline! E’ un problema di noi tutti: difendiamo il diritto a voler cambiare il mondo!", questo è il titolo dell'incontro pubblico che si terrà Mercoledì 13 febbraio 2008, alle ore 21, presso l'Officina dei media indipendenti di via Paolo Fabbri 110, Bologna. Alla serata parteciperanno Francesco Caruso (imputato al processo di Cosenza) , Bruno Palladini (Movimento Antagonista Toscano) e Alessandro Nannini (Cobas di Firenze).

11 febbraio 2008

A Genova: solo due mesi fa il Tribunale ha comminato più di un secolo di carcere a ventiquattro manifestanti. Sono stati inflitti fino a 11 anni utilizzando reati da codice di guerra come l'accusa di "devastazione e saccheggio". Al contrario, nessuno ha pagato per le inaudite violenze compiute dalle forze dell'ordine sui manifestanti a Genova. Nessuno dei dirigenti responsabili ha dovuto rendere conto degli errori ed orrori commessi: al contrario, sono stati tutti promossi. I processi per la macelleria della Diaz e le torture a Bolzaneto si avviano alla prescrizione per decorrenza dei termini. L'omicidio di Carlo Giuliani è stato archiviato senza un processo. Il Parlamento ha respinto la richiesta di istituzione di una Commissione di Inchiesta.

Bruno Palladini del Movimento Antagonista Toscano A Firenze: il Tribunale ha deciso di abolire ogni unità di misura ed ha condannato a sette anni di reclusione (per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale) i tredici imputati per gli incidenti al Consolato USA del 13 maggio 1999, in occasione dello sciopero/manifestazione indetto dal sindacalismo di base contro la partecipazione dell'Italia alla guerra nei Balcani. Sette anni per aver preso un sacco di legnate a mani nude. Sette anni a conferma che nella società contemporanea non c'è più misura. Nello sfruttamento come nelle sentenze dei tribunali.

Francesdo Caruso 1 A Cosenza: Si avvicina la sentenza per i tredici attivisti del Sud Ribelle accusati di aver tentato di "sovvertire violentemente l'ordine economico costituito nello stato" per aver animato le mobilitazioni di Napoli e Genova nel 2001. Erano passati pochi giorni dalla manifestazione di un milione di persone contro la guerra in Iraq che aveva concluso il Forum Sociale Europeo di Firenze. La notte del 15 novembre 2002 venti persone che erano state fra gli organizzatori di quel Forum furono arrestate dai reparti speciali dei ROS e dei GOM. Ad altri cinque furono notificati gli arresti domiciliari. 43 persone finirono indagate nel filone di inchiesta. Le irruzioni di uomini armati fino ai denti e con il volto coperto terrorizzarono molte famiglie a Cosenza, Napoli e Taranto.
Tredici persone furono rinviate a giudizio, accusate di aver voluto "sovvertire violentemente l'ordine economico costituito nello stato" per essere stati fra gli animatori delle grandi manifestazioni di popolo in occasione del vertice OCSE di Napoli e del G8 di Genova nel 2001.
Quel processo, iniziato il 2 dicembre 2004 presso la Corte di Assise di Cosenza, è alle sue battute finali. Come per il processo genovese, anche in questo caso gli imputati rischiano pene severissime.

Il nostro paese è pieno di lotte, vertenze nazionali e locali, resistenze e mobilitazioni per i diritti umani, sociali, civili, politici, ambientali, per la difesa dei beni comuni, contro la guerra e il riarmo.
Una rappresentanza politica istituzionale che ha dimostrato il peggio di sé nella sceneggiata delle scorse settimane al Senato, incapace di controllare spinte e conflitti sociali, viene interpretata, nella sua crisi verticale, da una Magistratura (inquietante nei suoi comportamenti) attraverso queste inchieste “ad effetto variabile”.
L'attivismo civile e la mobilitazione sociale dovrebbero essere considerati una risorsa di questo paese.
Al contrario, questi conflitti finiscono sotto processo e tante persone rischiano di vedersi rovinata la vita per il loro impegno sociale. Crediamo sia necessario allargare la riflessione, la solidarietà e l'iniziativa unitaria di fronte ai segnali di una deriva securitaria e repressiva contro ogni forma di diversità e di dissenso.
Agli imputati o ai condannati dei tanti procedimenti penali messi in atto contro le realtà di lotta e le reti di movimento viene contestato di essere protagonisti attivi nei movimenti e nelle lotte per il cambiamento, la loro militanza o partecipazione viene considerata, a seconda delle Procure, di volta in volta, eversiva, sovversiva o cospirativa.
Queste inchieste e questi processi coinvolgono perciò tutti coloro che credono ancora necessario impegnarsi per una società e un mondo più giusti e che vogliono per tutti e per tutte il diritto ad agire, ad opporsi, a praticare e vivere alternative.

Genova, Firenze, Cosenza: anni di galera come noccioline!
E’ un problema di noi tutti: difendiamo il diritto a voler cambiare il mondo!

Mercoledì 13 febbraio 2008, ore 21

a Vag 61, via Paolo Fabbri 110, Bologna

INCONTRO PUBBLICO

con la partecipazione di:
FRANCESCO CARUSO - imputato al processo di Cosenza
BRUNO PALLADINI - Movimento Antagonista Toscano
ALESSANDRO NANNINI - Cobas di Firenze