"Sutti ha lavorato bene", l'Azienda dei Trasporti Cittadini, quindi, si dovrà privare di di un ottimo elemento alla sua guida a causa di una "legge fatta male, che penalizza le amministrazioni". Così ieri ha esordito l'inquilino di Palazzo d'Accursio intervistato in merito alla questione degli stipendi d'oro dei manager delle aziende di pubblico interesse. Ma il sindaco non si ferma qui: " Con Sutti - spiega il primo cittadino - Atc ha risparmiato 222 mila euro, per la propria governance, rispetto al 2004".
Difficile credere che tali risparmi siano stati fatti sulla pelle dei grandi dirigendi. Non ce ne voglia il sindaco, ma per quanto ci riguarda, continuiamo a credere che se di 222 mila euro si tratta, questi provengano dritti dalle tasche dei lavoratori.
Anche Sergio Cofferati quindi, dopo le incomprensibili dichiarazioni dell'assessore Zamboni, si schiera dalla parte degli stipendi d'oro nell'amministrazione pubblica. Il motivo? "Semplice!" - risponde. "Se si pagassero poco i top-manager, questi non sarebbero incentivati a lavorare nel pubblico, facendo perdere all'amministrazione delle competenze fondamentali per il suo buon governo".
Nessun senso civico, dunque, come nessun amore per la "cosa pubblica", quelle sono cose da sbandierare solo sotto elezioni o da leggere su un buon manuale di storia greca. Se proprio ci sono linguaggi e valori a cui queste orecchie d'oro sono sensibili, sono le parole compiaciute che suscita una bella valigia di denaro sonante e i valori che questa può acquistare.