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ASGI: al CPT di Modena una tragedia

L'ASGI esprime il proprio sconcerto per quanto avvenuto in questi giorni presso il CPT di Modena, struttura nella quale due stranieri si sono tolti la vita. Ricondurre questi episodi a una tragica ed imprevedibile fatalità costituirebbe una lettura dei fatti ispirata ad un semplicismo non accettabile.

18 ottobre 2007 - A.S.G.I. (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione)

Quanto accaduto va ricondotto alla generale grave situazione in cui versano i centri di detenzione amministrativa per gli stranieri.
L'ASGI, che per tramite un componente del direttivo nazionale ha fatto parte della stessa “Commissione De Mistura” incaricata dal Ministero dell'Interno ricorda che la Commissione stese un rapporto nel quale si dava una valutazione complessivamente del tutto negativa sui CPT e propose alle Autorità un preciso percorso di superamento delle strutture stesse procedendo ad un loro rapido “svuotamento”. L'ASGI ricorda nello specifico che la Commissione evidenziò “ la presenza, all'interno dei CPTA, di situazioni diversissime tra loro sia sotto il profilo giuridico che sotto quello dell'ordine pubblico nonché della condizione umana e sociale delle persone trattenute. Tale mescolanza... penalizza in particolare gli stranieri a cui carico sussistono solo provvedimenti di allontanamento conseguenti alla perdita di regolarità di soggiorno, nonché di persone più deboli e vulnerabili che sono esposte ad un clima di costante tensione e potenziale intimidazione interna ai centri” . La commissione rilevò inoltre che “mancano spazi di manovra sufficienti per interventi sociali realmente efficaci” e che “ i numeri e le situazioni in essere non consentono un servizio di assistenza psicologica propriamente definita”.
Consapevole che il superamento dei centri passa attraverso una complessiva modifica normativa, la Commissione ritenne di suggerire l'attuazione di misure amministrative urgenti finalizzate a:
- potenziare i servizi di assistenza legale “ove possibile attraverso una diversificazione dei servizi”;
- garantire la piena corrispondenza anche telefonica del trattenuto con il difensore e la possibilità di “mantenere contatti con la propria rete famigliare ed amicale”;
- la necessità di “rendere effettivo ed agevole il diritto di visita” ai centri di difensori, famigliari, esponenti delle associazioni, “con orario diurno ampio senza che siano previste formalità particolari nel meccanismo della comunicazione”. Sul CPTA di Modena la Commissione aveva rilevato evidenti criticità segnalate alle autorità competenti.
L'ASGI apprezza il fatto che il Governo abbia emanato un disegno di legge delega che, riprendendo le conclusioni della Commissione, punta ad un completo superamento dei CPTA, ed esprime altresì il proprio apprezzamento per il fatto che alcuni interventi migliorativi siano stati assunti in via amministrativa e che alcuni dei centri che presentavano le situazioni critiche più vistose siano stati chiusi.
Tuttavia quanto fatto risulta assai poco e la situazione rimane grave. Complessivamente la condizione dei CPTA non si è infatti di molto modificata. Tali strutture, la cui gestione è altresì assai costosa, continuano ad essere luoghi di costante tensione e di negazione dei diritti fondamentali delle persone trattenute. Continua e si riproduce in particolare quel “circolo vizioso” ben evidenziato dalla Commissione, derivante dalla “spirale di provvedimenti espulsivi” sostanzialmente ineseguibili.
Ad avviso dell'ASGI non è possibile attendere il completamento del lungo iter della riforma normativa sull'immigrazione lasciando che la situazione rimanga quella attuale, ma è necessario intervenire con provvedimenti immediati da assumere da parte dell'Esecutivo finalizzati da un lato a ridurre drasticamente i casi di invio degli stranieri ai CPTA e dall'altro a strutturare i servizi di tutela legale e psicosociale nei centri in maniera completamente rinnovata nelle logiche e nelle forme. In particolare sarà necessario accelerare il processo, oggi di fatto ostacolato da troppo freni, di apertura dei centri al territorio, strutturando i rapporti con enti locali ed associazioni e supportando la creazione di “osservatori” locali sulla situazione dei centri stessi.
L'ASGI, nel richiedere che sia fatta piena chiarezza sugli eventi accaduti nel CPTA di Modena attraverso un approfondita indagine da parte del Ministero dell'Interno, ritiene che il centro debba essere chiuso al più presto.

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