L'ultima vicenda bolognese (un sindaco che incontra i rappresentanti di AN per stabilire che bisogna dare ai vigili urbani lo spray al peperoncino per fronteggiare le armate dei punkabbestia) potrebbe apparire farsesca, se non si svolgesse sul crinale di una precipitazione politica destinata a portare il paese allo sfascio definitivo. Sentite cosa ha affermato ieri sera il capogruppo DS in Consiglio Comunale: "Non riesco ad accettare che sulla sicurezza ci possano essere steccati. An aveva presentato un documento in sette punti, non mi risulta che ci sia un accordo, ma c'è la condivisione su alcune proposte.
Invito a guardare i risultati concreti. Non ci sarà quindi nessun passo indietro, un sindaco viene eletto per governare. Al di là delle questioni terminologiche, non è casuale l'agitazione della sinistra a due settimane dalle elezioni del Pd: hanno un chiaro intento competitivo nei nostri confronti. In ogni caso, noi abbiamo un programma di mandato, votato da 156 mila elettori, a quello ci si attiene, tutto il resto è aria fritta e teatrino che sanno tanto vecchia politica".
Lo stesso capogruppo alcuni giorni fa, citando Deng Xiao Ping, aveva detto: "Non mi interessa il colore del gatto, basta che mangi il topo".
Per noi, invece, AN è quella che, nel luglio 2001, era nelle caserme di Genova, che decideva come muovere le truppe contro i compagni del movimento, che ordinava le aggressioni contro i cortei, la Diaz e Bolzaneto
Noi vogliamo, quindi, riflettere sulla situazione bolognese, vogliamo discutere e decidere su un governo cittadino che ha scelto - in modo sistematico - la via della minaccia securitaria e dell'aggressione contro i poveri, gli emarginati, i migranti. Vogliamo riflettere sul pericolo che corre la città, sottoposta da tre anni a un bombardamento di diktat, minacce, polemiche senza capo nè coda, lasciata in balia di se stessa perché i politici sembrano impegnati a pensare ad altro (a cosa chissà).
Vogliamo capire se la sinistra può continuare a far parte di una maggioranza che sostiene un sindaco che considera Alleanza nazionale il suo interlocutore privilegiato, o se non sia meglio abbandonare questa maggioranza, pur sapendo che il caso Bologna può mettere in moto processi disgregativi a livello nazionale. Vogliamo fare quel bilancio che la giunta ha sempre promesso e mai cominciato, ma soprattutto vogliamo ragionare sul futuro cittadino, sui programmi che possono restituire credibilità a una sinistra che appare soffocata dal cofferatismo.
Parlare della condizione studentesca e giovanile, del costo della vita e degli affitti, della questione migrante e di diritti civili. Non è forse questo l'unico modo per evitare il collasso della democrazia? Non è forse questa la strada per dare risposta all'insofferenza e alla disperazione?
Proponiamo di vederci
GIOVEDI 27 SETTEMBRE 2007, ALLE ORE 21
presso
VAG 61, VIA PAOLO FABBRI 110 BOLOGNA
Valerio Monteventi
Franco Berardi Bifo
Marco Trotta