La manifestazione no Bush-no war di sabato 9 a Roma rappresenta un grande momento di mobilitazione di quel complesso e variegato movimento contro la guerra, di cui anche le mobilitazioni di questi giorni a Rostock ne sono parte.
Il mancato accordo tra le realtà promotrici della manifestazione del movimento, quello che partirà da piazza Esedra e la direzione di Trenitalia riguardo il prezzo del biglietto dei treni con cui raggiungere Roma, potrebbe creare forte problemi di ordine pubblico.
In stazione a Bologna confluiranno diverse migliaia di giovani provenienti da tutto il Nord Italia, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Frilui e dal Trentino.
Le proposte fatte finora dai responsabili dell’azienda sono quella di singoli biglietti Bologna-Roma andata e ritorno a 50 euro o treni speciali al costo complessivo di 18 mila euro che partiti e organizzazioni sindacali possono sicuramente sostenere per far viaggiare proprii militanti e simpatizzanti, i quali spesso contribuiscono con pochi euro al costo complessvo.
Il concetto di garantire a tutti il raggiungimento del luogo delle manifestazioni, principio costituzionale e degno di ogni paese democratico, dev’essere assicurato anche a coloro che non hanno a disposizione mezzi economici e organizzativi per affrontare tali mobilitazioni.
Pensiamo perciò sia assolutamente sbagliato e pericoloso qualsiasi ricorso alla forza pubblica al fine di impedire a migliaia di manifestanti di raggiungere Roma da Bologna.
E’ per questo che facciamo appello ai responsabili di Trenitalia e a tutte le forze politiche e istituzionali affinchè la situazione possa avere un esito positivo e tale diritto venga invece garantito, come sempre avvenuto negli ultimi anni, stabilendo un prezzo del bilglietto equo e simbolico.
Vai alla feature: Verso il 9 giugno. Contro Bush a Roma.