Mercoledì 23 maggio il percorso di iniziative dei movimenti no war di Bologna inizierà a prendere forma. E' infatti convocata alle 12 nella Sala Parentelli del Comune la conferenza stampa a cui prenderanno parte le realtà del movimento bolognese contro la guerra che hanno aderito alla manifestazione del 9 giugno a Roma.
Una protesta contro l'amministrazione statunitense e il sostegno a questa garantito dal governo italiano, le cui concrete politiche militariste, orgogliose della subordinazione al sistema statunitense, costringono l'esercito italiano a rimanere in Afghanistan, impongono la realizzazione di nuove basi militari e la partecipazione alla costruzione di armi nucleari e portaqno ad un aumento delle spese militari al +13% con la nuova Finanziaria, fornendo insomma un cospicuo contributo alla guerra globale permanente.
Dopo la manifestazione di Novara contro la costruzione degli F35, il movimento no war ha in cantiere ancora due tappe in preparazione al 9 giugno: la Carovana per la pace e il disarmo che per due settimane sarà presente nei siti dove sono insediate le basi USA e NATO (per terminerà il 2 giugno a Roma con una protesta contro la parata militare sui Fori Imperiali) e la grande mobilitazione a livello europeo contro il G8 di Rostock-Heiligendamm.
Anche le realtà no war bolognesi si preparano a far sentire la propria voce in vista della visita di Bush del 9 giugno a Roma. Con la conferenza stampa di domani, le sigle bolognesi mirano a delineare un percorso di iniziative concreto, che prevede la partecipazione alla tappa della Carovana del 26 maggio a Forlì, una grande assemblea cittadina fissata per il 31 maggio, per arrivare infine alla realizzazione della mobilitazione del 9 giugno a Roma.
Nel corso della conferenza stampa, inoltre, i movimenti bolognesi rivendicheranno il diritto di raggiungere Roma in treno visto l'atteggiamento di totale chiusura finora dimostrato da Trenitalia.