Campagne securitarie

Sindaci razzisti, Prefetti Speciali e in-Sicurezza: deriva italiana

Sabato 12 maggio 2006, si è tenuta a Bologna, presso Vag 61, la riunione nazionale dei vari gruppi locali dell'Opera Nomadi per discutere della grave situazione che vivono nel nostro paese le popolazioni rom e sinte.
Ieri pomeriggio, di fronte ai provvedimenti presi dal Ministero dell'Interno, in accordo con i sindaci di Roma e Milano, l’Opera Nomadi Nazionale ha fatto uscire un comunicato sulla “in-sicurezza” che alimenta misure militari invece che progetti di integrazione: a Verona il candidato sindaco è stato condannato per razzismo verso i Rom/Sinti, a Roma si conferiscono poteri speciali al Prefetto verso i Rom, i Rom (e le Prostitute) come capro espiatorio di un problema di in-sicurezza nazionale affrontato a “leggi speciali”, fra poco ci sarà anche il coprifuoco e voleranno le pallottole. Il “patto di legalità” verso i Rom, un vero e proprio abominio giuridico, diventa nazionale. Le misure militari aumentano la devianza servono progetti di integrazione e non di repressione.
19 maggio 2007

zingari sul mar nero Questo il testo del Comunicato dell’Opera Nomadi Nazionale:

I ROM COME CAPRO ESPIATORIO DI BISOGNO DI SICUREZZA

LEGGE SPECIALE
Il “patto di sicurezza” più che un patto firmato da due contraenti sembra una “legge speciale” indirizzata soprattutto verso gli stranieri. Con queste misure il Governo del Paese, all’ottavo posto nel mondo per “stato di benessere”, rischia di prendere la strada della persecuzione e della criminalizzazione dei Migranti e dei Rom, alimentando solo l'isteria contro lo straniero, il diverso per antonomasia, e producendo falsa sicurezza sociale ai danni degli ultimi e degli emarginati, immolati ancora come capro espiatorio sugli altari di un falso “benessere”. Benessere che si misura, invece, a partire proprio dalle fasce sociali più deboli.

UN LEGHISTA CONDANNATO PER RAZZISMO IN LISTA DELLA CDL A SINDACO DI VERONA
Flavio Tosi, il candidato a Sindaco della Lega e della Casa Delle Libertà: “i miei nemici: Zingari e poteri forti”.
Trenta anni fa “Re nudo” una rivista di base, peraltro abbastanza diffusa, pubblicava una rubrica dal titolo “Vieni avanti cretino…!”. Vi venivano citate le idiozie vecchie e nuove.
Cosicché ci è venuta in mente leggendo i titoli della forsennata cam-pagna elettorale di quel personaggio, proprio un “toso”, conosciuto anni addietro, nel processo intentatogli dall’Opera Nomadi (e siamo in attesa di quello da noi richiesto anche per pari episodio in Bolzano) per violazione della Legge Mancino. Un candidato sindaco che si vanta addirittura, e lo usa a fini elettorali, di essere stato condannato per propaganda di idee razziste.
Vorremmo quindi riderci sopra con una battuta, ma purtroppo sono ripetute ed incredibili le anticostituzionalità che possono leggersi e che, in caso di vittoria del “toso” (un personaggio che gira a volte addirittura con una tigre al guinzaglio), diventerebbero pratica quotidiana di brutale repressione contro i Rom/Sinti di Verona. Non c’è dubbio che fra gli elettori del “toso” ci saranno quelle migliaia di imprenditori veneti i quali, per eludere i controlli sindacali in Italia, hanno preferito investire in Romania – uno dei “campi nomadi” citati dal “toso” è appunto composto da Rom Rumeni – dove il salario medio settimanale (ripetiamo: SETTIMANALE!) non supera i 40 (quaranta) euro, tanto per capire i motivi dell’immigrazione a Verona ed in Italia dall’est europeo…

POTERI SPECIALI AL PREFETTO DI ROMA PER IL POPOLO ROM
Si registra insomma un’atmosfera revanchista in particolare nel Veneto, ma in generale in Italia.
Anche uomini dalla cultura egualitaria come Walter Veltroni, ne sono condizionati e tolgono di fatto la delega a bravi Assessori come Raffaela Milano per affidarla non ad un esperto ed umanissimo funzionario come Enrico Serpieri (dieci anni fa Rutelli gli affidò il compito di eliminare il “Casilino 700” e lui lo smantellò, dopo una nutrita serie di riunioni con i diversi gruppi di Rom del Casilino da noi mediate, senza espellere nessuno ma garantendo un prefabbricato con servizi individuali per ciascun nucleo ROM) ma direttamente al Prefetto, a cui il Ministro Amato concede poteri speciali soltanto per il popolo Rom. E così il Sottosegretario Minniti anche lui (che a Reggio Calabria ha giustamente omaggiato le Cooperative di Don Ciotti colpite dalla mafia ma ha ignorato completamente quella dell’Opera Nomadi dove è stato assassinato, nelle stesse ore, un nostro laboriosissimo operaio Rom) se ne va a portare i suddetti poteri speciali pure a Milano.
Il Ministro Ferrero e la collega delle Pari Opportunità non vengono minimamente presi in considerazione, così come il responsabile del Dicastero Lavoro.

IL PATTO DI LEGALITA’ DIVENTA NAZIONALE
I Rom sono già le popolazioni più discriminate d’Europa e ci sarebbe bisogno di leggi più puntuali contro il razzismo e la discriminazione che non di leggi speciali, come il “patto di legalità” –un vero e proprio abominio giuridico, nei loro confronti.
Un “patto” sottoscritto dai Rom a partire dagli incendi delle tende di Opera (tende bruciate da cittadini italiani non soggetti ad alcuna legge né normale né speciale) che si è esteso ed è stata adottato, con varie modifiche, a livello nazionale.
Il tema della sicurezza, riferito soprattutto ai reati più visibili compiuti dagli immigrati, ha fatto scattare una serie di paure con conseguente capro espiatorio da immolare al dio consumista per garantire sicu-rezza, e che sia un falso problema non importa. Nomadi, ambulanti, commercio abusivo e prostituzione sono le priorità per dare sicurezza all’Italia con “leggi speciali” ed apposite “forze di sicurezza”.

PROGETTI DI INTEGRAZIONE NON DI REPRESSIONE
Ma l’Opera Nomadi continuerà nel riproporre il suo programma ben elaborato in un serio Seminario Nazionale ed ulteriormente verificato in un successivo incontro con tutti i Ministeri competenti.
E’ infatti noto che l’incentivazione delle misure militari aumenta in egual misura la devianza fra i Rom/Sinti e che la “questione-regole” – ugualmente importante – va condivisa totalmente con i Rom/Sinti, le cui responsabilità soggettive noi abbiamo sempre considerato, perché possa costituire un vero equilibrio nei progetti di integrazione e non un mero ambito repressivo.
Nel nostro programma, elaborato anche con la Caritas-Sanità e con tutto il circuito delle Cooperative, il lavoro è la priorità ed il punto più qualificante nei progetti di integrazione sociale.
Purtroppo l’Opera Nomadi si porta il peccato originale di essere apartitica ed aconfessionale ed alcune Istituzioni non comprendono questa qualità.

INTEGRAZIONE NON SEGREGAZIONE ED ESCLUSIONE
Integrazione con facilitazioni a ridurre gli svantaggi sociali e non segregazione ed esclusione garantita da “forze” e leggi speciali.
Secondo l’ONU un terzo dei Rom/Sinti d’Italia (circa 150 mila persone) vive nei “campi nomadi” - un “mix tra favelas e campi di concentra-mento”, luoghi di segregazione etnica” secondo il Consiglio d’Europa. L’ONU ed il Consiglio d’Europa da anni “raccomandano” di sman-tellare i “campi”.
Più della metà dei Rom/Sinti d’Italia sono immigrati, fin dagli anni settanta, e di questi decine di migliaia sono clandestini o irregolari e per questo impossibilitati ad esercitare alcun diritto di cittadinanza, l'accesso ad un lavoro regolare per esempio. Il Consiglio d’Europa “raccomanda” da anni, inutilmente, di riconoscere la cittadinanza almeno ai Rom nati in Italia, per non dire del riconoscimento dello status di minoranza etnico-linguistica.
I “campi nomadi” e la “clandestinità”, voluti e garantiti dallo Stato Italiano, producono “morte sociale” e induzione alla criminalità. Non c’è bisogno di “leggi speciali” e di polizia per garantire la segregazio-ne e l'esclusione sociale, servono “leggi normali”, in dettato alla Co-munità Europea, per garantire l’accesso ai progetti di integrazione.
Progetti di integrazione, di riduzione del danno, che sono anche meno costosi di quelli di controllo della segregazione etnica e producono, viceversa, ricchezza sociale.

Opera Nomadi
Ente Morale (D. P. R. 26/3/1970 n. 347)

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