Finalmente! Il governo ha deciso di destinare una quota importante dei soldi pubblici ai migranti: 775.443 euro per (al massimo) 95 migranti! Sono più di 8000 euro per migrante! Non è mica poco! Malintenzionati e disfattisti non potranno più discutere l’impegno di questo governo in materia di immigrazione. Peccato che quei soldi non saranno utilizzati per mettere fine alla rapina operata dalle Poste italiane SPA ogni volta che deve essere rinnovato un permesso di soggiorno, per sveltire le procedure di rinnovo, per migliorare le condizioni di vita dei migranti in questa città. No: quei soldi sono destinati ai migranti detenuti nel centro di permanenza temporanea di via Mattei. Ecco dove vanno a finire i contributi versati dai lavoratori e dalle lavoratrici migranti di questo paese! Questa manovra ci dice chiaramente quali sono le priorità del nuovo governo: lavori di manutenzione straordinaria nel centro di detenzione di via Mattei. Nei prossimi giorni ci diranno che quei soldi servono a “migliorare” il CPT, quello che era stato giudicato il peggiore d’Italia, forse a trasformarlo in un centro di identificazione, secondo la logica geniale per cui i migranti che “confessano” il loro nome possono essere espulsi gentilmente, con un sorriso e una pacca sulla spalla, forse a imbellettarlo per raccontare poi che è stato umanizzato e in questo modo superato. Una straordinaria coerenza anche da parte del sindaco di Bologna, che in questo modo potrà dire con soddisfazione di aver tenuto fede alle promesse fatte in campagna elettorale!
Comunque verranno usati, quei soldi saranno usati male. Non è ancora chiaro a cosa serviranno precisamente, né cosa si intenda per lavori straordinari, ma questo “generoso” finanziamento ci dice chiaramente che il CPT non verrà chiuso e che continuerà a servire la legge Bossi-Fini. Mentre si discute di sponsor e di quote flusso “flessibili”, mentre si annuncia la fine del contratto di soggiorno per lavoro, mentre le anime belle si entusiasmano per l’innovazione epocale del diritto di voto concesso (!) ai migranti, mentre si annuncia ai quattro venti una nuova legge, il centro di detenzione viene brutalmente confermato nella sua funzione di minaccia costante per la vita dei migranti. Questa è l’ennesima prova che una eventuale legge Amato-Ferrero non sarà in grado di lasciarsi alle spalle la Bossi-Fini, né vuole farlo. E tutto questo con il consenso soddisfatto dell’amministrazione di questa città. È per questo che crediamo necessario ribadire la nostra radicale
opposizione a questo ennesimo attacco ai danni dei migranti, e ripetere con forza l’unica cosa sensata che si può dire quando si parla di centri di detenzione: né qui, né altrove!
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia
Info: 328 77 27 555