La risposta all'omofobia non è un nuovo delirio securitario, secondo le oltre duecento persone radunatesi oggi in p.zza Nettuno per denunciare l'escalation di violenza omofoba e sessista degli ultimi tempi. Dopo l'accoltellamento di un ragazzo gay al Colosseo, l'incendio al Qube e le bombe carta nella strada del circolo Mario Mieli a Roma, da più parti interne al movimento glbtq sembrava alzarsi una richiesta di controllo e sicurezza. Presente al presidio anche il sindaco Flavio Delbono. Hanno preso la parola, tra gli altri, Maurizio Cecconi (candidato alle ultime comunali con Bologna Città Libera) e Valerie Taccarelli del Mit, che ha ricordato che le richieste non possono fermarsi all'estensione della legge Mancino ai reati contro le persone omosessuale ma devono essere più radicali e innovatrici, facendo appello alla resistenza ed al coraggio del movimento. Il presidio si è sciolto dopo le diciannove in tranquillità, hanno partecipato diverse realtà da Arcigay ed Arcilesbica al Mit, al Partito Democratico.
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