Questo pomeriggio circa 350 manifestanti, tra i quali importante si è rivelata la presenza migrante, si sono riuniti e hanno sfilato per le strade di Reggio Emilia, attraversando lo spazio politico aperto da Io Non Ho Paura, per affermare con forza la propria contrarietà al pacchetto sicurezza e alle ordinanze liberticide.
Importante, dicevamo, la presenza dei migranti i quali si vivono maggiormente, e sulla propria pelle, i primi effetti della crisi e della deriva securitaria che attraversa l’intero arco politico, dall’estrema destra al Partito Democratico.
A Reggio Emilia questi effetti si sono palesati in tutto il loro potenziale anche nella giornata di ieri, quando diversi cittadini migranti sono stati multati in base alla nuova ordinanza emessa dal sindaco Delrio, pochissimi giorni dopo la sua rielezione, che prevede multe salatissime a coloro i quali sono “colpevoli” di chiedere l’elemosina nei parcheggi.
Questa è solo una, a titolo esemplicativo, tra le conseguenze dell’affermazione del paradigma securitario nelle azioni di governo locale e nazionale, senza dimenticare il tentativo, per ora scongiurato proprio grazie alla forza del movimento Io Non Ho Paura, di introdurre il divieto di manifestare in centro storico per tutto il week-end.
Prima della partenza, durante il concentramento, è stato affisso uno striscione su Porta S.Croce, uno degli accessi storici alla città; lo slogan recitava: "Noi accogliamo i clandestini. Fossa rilassati" (Fossa è il neo presidente della circoscrizione Centro Storico ed esponente della Lega Nord noto per le boutades razziste e sicuritarie), a voler caratterizzare Reggio Emilia come una città diversa, accogliente ed antirazzista.
Il corteo si è mosso in modo molto determinato, scandendo slogan, e riempiendo di contenuti politici reali le piazze e strade cittadine. “Io non ho paura”, “Contro la legge Bossi-Fini, siamo tutti clandestini”, “Liberi tutti, liberi subito” (in relazione all’inchiesta rewind e agli arresti dei compagni e delle compagne dell’Onda Anomala) gli slogan scanditi maggiormente e con molta determinazione dai manifestanti.
Tra le parole d’ordine poi, hanno assunto la centralità anche la richiesta di immediata scarcerazione per i 21 compagni dell’Onda Anomala universitaria ingiustamente incarcerati per le manifestazione contro il G8 University summit di Torino e il pieno appoggio e solidarietà alle popolazioni abruzzesi che in questi giorni hanno contestato il vertice del G8.
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