Per raggiungere Ferrara: lunedì 6 luglio'09 alle 8.30 alle Caserme Rosse

Processo Aldrovandi / Lunedì 6 la sentenza, presidio [info da Bologna]

Domani, dopo trentadue udienze, si conclude il processo per la morte di Federico, incappato una notte di settembre del 2005 in un fermo di polizia che gli è costato la vita. Gli avvocati della famiglia di "Aldro" hanno sempre sostenuto che il ragazzo sia morto per l'asfissia causata dalla pressione esercitata dai poliziotti nell'ammanettarlo supino, linea sposata dall'accusa che ha chiesto tre anni e otto mesi per omicidio colposo: sproporzionate e improprie tanto le modalità dell'ammanettamento, durante il quale il ragazzo, secondo più testimoni, chiedeva ripetutamente aiuto, tanto le percosse sul cranio con gli sfollagente. Debole la linea defensiva, che imputa la morte all'assunzione di stupefacenti e ad una sindrome da "delirio eccitato" che altro non è che una ascientifica invenzione della criminologia psichiatrica americana. Gli amici di Federico, riuniti nel "Comitato Verità e Giustizia per Aldro" hanno indetto un sit-in davanti al tribunale: i poliziotti «sono colpevoli perché l´hanno ucciso procurandogli una sofferenza atroce, nella consapevolezza di farlo», si legge nel comunicato che riportiamo di seguito.
5 luglio 2009

Federico Aldrovandi Per lunedì prossimo è prevista l´udienza conclusiva del processo ai quattro poliziotti che operarono il fermo, da cui non uscì vivo Federico Aldrovandi.
Presso il Tribunale di Ferrara, dove si è svolto il processo, verrà emessa la sentenza che con una certa ansia stiamo aspettando da circa due anni di dibattimento e da quattro dalla sua morte.
Quale sentenza sarà non riusciamo ad immaginarla ma la sete di giustizia dopo una tenace lotta per la verità è palpabile in ognuno di noi.
In tutti quelli cioè che hanno seguito passo dopo passo l´evolversi della storia e che hanno contribuito all´evoluzione della stessa, con azioni e partecipazione, affinché si arrivasse ad un giusto processo. E in tutti quelli che venendone a conoscenza sono rimasti emotivamente coinvolti, contribuendo a creare e diffondere quel pensiero comune di richiesta di verità e pretesa
giustizia.
Ebbene ci siamo. Adesso sarà lo Stato a dover giudicare membri di un suo stesso apparato, per tutti noi, associandoci ancora una volta alle parole della sua mamma, sono colpevoli e devono essere condannati, pur nella consapevolezza che nessuna condanna potrà mai ripagare l´incommensurabile danno fatto.

"Devono essere condannati perché sono colpevoli.
Sono colpevoli perché Federico è morto.
Sono colpevoli perché prima di incontrarli il cuore di mio figlio batteva sano generoso e forte.
Sono colpevoli perché l´hanno ucciso procurandogli una sofferenza atroce, nella consapevolezza di farlo.
Sono colpevoli perché hanno ucciso un bambino, l´hanno voluto annientare, non volevano sentire le sue richieste di aiuto, non hanno ascoltato le sue parole, gli hanno chiuso la bocca contro l´asfalto e l´hanno schiacciato con tutto il loro peso e con tutta la forza e con le tecniche di cui si sono vantati al processo.
Hanno vinto su Federico. Sono riusciti nel loro intento.
Potranno dire qualunque cosa i loro avvocati domani, oggi ormai.
La realtà purtroppo non cambia: Federico non è più qui.
Loro invece si.
La realtà non cambia."

APPUNTAMENTO
per chiunque vuole venire a Ferrara,
lunedì 6 mattina alle 8,30
davanti all´ingresso delle Caserme Rosse, bus 27 A e B.

Per chi è senza macchina faremo auto collettive.


Comitato "Verità e Giustizia" per Aldro
Bologna

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con le cronache di tutte le udienze del processo