Lunedì il disastro nella città versiliese, ventidue morti, condomini rasi al suolo
Viareggio / Il racconto di un volontario della Croce Verde [audio]
Situata a pochi metri dal luogo della tragica esplosione del GPL fuoriuscito dalla ferrocisterna deragliata, la sede dell'associazione è rimasta gravemente danneggiata. Nonostante ciò è diventata il quartiere generale da cui si sono organizzati i soccorsi, dopo poche decine di minuti erano già in allestimento un ospedale provvisorio e una tendopoli. Abbiamo raggiunto ieri pomeriggio al telefono Andrea, uno dei volontari: «La gestione dei soccorsi è stata assolutamente locale, Bertolaso è arrivato solo la mattina dopo, e quando il premier si è presentato dicendo "penso a tutto io" secondo me ha mancato di rispetto alle centinaia di persone che si sono date da fare per tutta la notte. Comprensibile che qualcuno la prendesse male, ma la contestazione è stata assolutamente non organizzata.». «E' stato colpito un quartiere popolare» aggiunge, «Molti dei morti erano migranti maghrebini che lavoravano a Viareggio, e vivevano a fianco dei Viareggini. Sono morti che la città sente come propri.» 3 luglio 2009
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